di Tito Pulsinelli

KirchnerChavez.jpgIl Banco del Sur è ormai una realtà dopo la riunione di Quito dei ministri delle finanze del Venezuela, Brasile, Argentina, Ecuador, Paraguay e Bolivia. Lo scandalo rosa esploso dopo il generoso aumento salariale del 45%, concesso dal capo della Banca Mondiale alla sua amante-dipendente, ha accelerato il precipitare degli eventi.
La settimana scorsa il governo dell’Ecuador aveva dichiarato “persona no grata” il rappresentante della BM, che dovette abbandonare il Paese. Il primo maggio, le autorità di Caracas annunciarono che il Venezuela usciva dal Fondo Monetario Internazionale e dalla BM: “..non dobbiamo nulla, adesso ci devono restituire i 250 milioni di dollari in deposito”. La Bolivia ha deciso di uscire da una delle istanze di arbitrato della BM, dove questa agisce come “arbitro” e si schiera sempre contro i governi e dalla parte delle multinazionali.

“E’ giunta l’ora di abbassare la saracinesca della BM” dice Eric Toussaint, presidente del Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo (CADTM), organizzazione con sede a Bruxelles. Il noto critico della globalizzazione neoliberista, che ha sempre indicato come un nuovo ciclo di colonizzazione delle economie periferiche, mette sotto accusa non soltanto il periodo che va dal 1982 ai nostri giorni.

Durante la guerra fredda, la BM utilizzò l’arma del debito con scoperte finalità geopolitiche, favorendo sempre — e solo – i governi e i regimi alleati del blocco ocidentale, soprattutto quando si trattava di dittature: Pinochet in Cile, i Somoza in Nicaragua, il regime dell’apertheid sudafricano, Fernando Marcos nelle Filippine e i generali argentini. C’è di più e di peggio nel curriculum della Banca Mondiale.

Negli anni ’60, nella fase culminante delle lotte per l’indipendenza e la decolonizzazione dell’Africa, trasferí proditoriamente il debito accumulato dalle autorità delle potenze coloniali ai nuovi governi africani. I cittadini della Mauritania, Gabon, Congo-Kinshasa, Nigeria, Kenia, Zambia ecc., dovettero pagare l’enorme debito contratto da autorità nominate a… Parigi e Londra. Le vittime della colonizzazione pagarono i bilanci dei colonizzatori.
Negli ultimi 25 anni, è raddoppiato il numero degli africani che sopravvivono con 1 dollaro al giorno, e in venti Paesi dell’Africa la durata media della vita è di 45 anni.

Nell’ultimo cuarto di secolo, la BM e il FMI hanno agito come i crociati dell’ “aggiustamento strutturale” che ha portato varie nazioni alla bancarotta. La confutazione pratica della funzione reale di questi ideologi liberisti travestiti da banchieri è fornita dal fulgido caso dall’Argentina.
Era il granaio del mondo, fornitrice storica di cereali e carne bovina ai mercati europei e a quelli dell’Unione Sovietica. Dopo la terapia “strutturale” degli sciamani fondomonetaristi e della BM, passò alla parità monetaria con il dollaro e alla monocoltura della soia, poi alla de-industrializzazione inarrestabile, la disoccupazione di massa, infine… la confisca dei depositi bancari della piccola borghesia, con chiusura della Borsa e delle banche. Il grido “que se vayan todos!” dilagò da Buenos Aires a tutto il Paese. Si susseguirono quattro Presidenti in pochi mesi.

Nell’ultimo quinquennio, le economie che crescono a un ritmo medio del 7% all’anno, sono quelle dei Paesi che hanno rifiutato le ricette neoliberiste. Il “neoprotezionismo” di Brasile, Argentina, Venezuela — e la spinta centrifuga all’integrazione sudamericana – ha permesso di ribaltare la tendenza negativa e di saldare anticipatamente il debito con quelle vestuste istituzioni finanziarie globali, nate alla fine della seconda guerra mondiale, controllate dagli Stati Uniti e che vedono gli europei come soci-complici di minoranza.

La progressiva perdita di influenza di queste due istituzioni totali ha reso possibile il recupero parziale della sovranità nel disegno delle politiche economiche e monetarie di molti Paesi in via di sviluppo, in primis la Russia. In Sudamerica, con la Banca del Sud, il 10% delle accresciute riserve monetarie dei vari Paesi (depositate nei circuiti bancari del mondo sviluppato) vengono ritirate e destinate alla creazione di uno strumento finanziario comune, che minimizza il potere del BM e FMI nella regione.
Per chi suona la campana?