di Sbancor

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Il Daily Telegraph del 10 gennaio 2007 riporta la notizia che la C.I.A. è stata autorizzata a effettuare “covert action” contro gli Hezbollah e in sostegno del traballante governo di Fouad Siniora.
Fin qui niente di nuovo. In fondo anche D’Alema appoggia Siniora.
E però, a leggere l’articolo, appaiono dei nomi inquietanti. La decisione è stata caldeggiata da Bandar bin Sultan, ex ambasciatore dell’Arabia Saudita a Washington, la cui moglie si dice finanziasse Al Qaeda.
Oggi Bandar è il consigliere per la sicurezza del re Abdullah. Bandar lavora per una “alleanza sunnita” che comprenda Egitto e Giordania contro lo strapotere della “Shia” e dell’Iran. Non è un mistero infatti che dopo la fine di Saddam Hussein la bilancia del potere nell’area mediorientale si sia spostata in favore degli sciiti che oggi controllano l’Iraq, buona parte del Libano e sono presenti in Bahrein e Palestina.

Bandar ha avuto a Washington un interlocutore privilegiato: Eliott Abrams, senior advisor del National Security Council per il Medioriente
Si legga il “profile” di questo serial killer dell’ideologia “neocon” ..
Panama, El Salvador, Iran-Contras, Venezuela. La sua carriera “criminale” ripercorre tutti i luoghi oscuri delle ultime operazioni della C.I.A. Dai massacri in Salvador fino al tentativo di Colpo di Stato contro Chávez nel 2002.

L’articolo del Daily Telegraph cita un altro personaggio: Richard Armitage.
Richard è una leggenda vivente. Faceva parte del gruppo che guidò l’ “operazione Phoenix” in Vietnam, un programma di “counter insurgency” , ideato da Ted Shakcley, “il fantasma biondo”, che “liquidò” una cifra compresa fra i 20.000 e i 40.000 civili vietnamiti, sospetti viet-cong.
Richard fu accusato di gestire il traffico di eroina dal “triangolo d’oro” attraverso una rete che andava dagli “hmong” ai “signori della guerra” vietnamiti e cambogiani, fino a Santo Traficante, mafioso americano. Richard se la cavò. Richard fu sfiorato anche dall’Iran-Contras Affair.
La fece franca, fino a diventare il consigliere dei militari pakistani nella guerra contro l’URSS in Afghanistan. Richard riforniva di armi Bin Laden, attraverso l’I.S.I., il servizio segreto pakistano.
Fu decorato per questo.
Sia prima che dopo l’11 settembre incontrò in più occasioni il Generale Mahmoud Ahmad, principale sostenitore di Al Qaeda, poi licenziato da Musharaf, il presidente pakistano. Si sospetta che il generale fosse in contatto con Mohammed Atta, uno dei dirottatori dell’11 settembre.
Diventò Deputy Secretary of State con Colin Powell.
Coinvolto nello scandalo Valerie Plame, nel ruolo di “gola profonda” nella rivelazione ai giornali del nome di una agente “operativa” della C.I.A., ha abbandonato gli incarichi pubblici. E’ diventato un lobbista della L-3 Communications Corporation, una società che si occupa di difesa, sicurezza e, guarda caso, di intelligence.

Se questi sono gli uomini a cui George W.Bush ha affidato il “dossier Libano” c’è da stare tranquilli.
“Bob” B. Baer, l’ex agente C.I.A. che George Clooney ha interpretato come protagonista in Syriana, dice che la nuova offensiva israeliana in Libano scatterà in marzo. Forse aprile.
I “ragazzi della Cia” hanno tre mesi buoni per preparare il terreno. Più che sufficienti. A dicembre in Libano bisognerà votare il nuovo presidente, un cristiano, per Costituzione. Il favorito è l’ex generale Michael Aoun, capo del Free Patriotic Movement, attualmente alleato di Hezbollah, del piccolo Partito Comunista Libanese e dei partiti laici minori. Dicembre è lontano. Marzo assai più vicino. E i “Soliti Sospetti” sono già al lavoro…