hackingPubblichiamo il prologo del saggio di Francesco De Collibus (già pregiato collaboratore di Carmilla) e Raffaele Mauro, Hacking finance La rivoluzione del bitcoin e della blockchain, Agenzia X, Milano 2016, pp.134, €12,00

L’accelerazione tecnologica ha oggi un impatto socioeconomico pervasivo, genera continuamente shock sistemici e spesso sovrasta qualsiasi tentativo di controllo. È in questo preciso momento che si stanno gettando le basi per gli assetti del futuro. In particolare, l’industria dei servizi finanziari come la conosciamo oggi potrebbe mutare radicalmente. In questo momento di caos apparente è utile capire come siamo arrivati alla situazione attuale e come questa potrebbe evolversi. Esistono ricerche molto dettagliate su aspetti specifici di questa rivoluzione: per esempio come investire in bitcoin, come costruire un miner casalingo e così via. Mancava però a nostro giudizio un’analisi che desse davvero una visione olistica della mutazione finanziaria in atto, mettendo insieme gli aspetti tecnici, economici, storici e ideologici. Un editore come Agenzia X costituisce il campo base ideale per spingersi nell’esplorazione di questi saperi di frontiera, collocati spesso in territori poco o niente affatto indagati.
Perché queste nuove discipline dovrebbero essere interessanti per il grande pubblico? Non si tratterà forse dell’ennesima moda destinata a scomparire? No, le criptovalute e questa ultima onda di innovazioni finanziarie dispongono infatti di un potenziale esplosivo. Se finora era possibile scambiare digitalmente informazioni in modo efficace, con tutti i vantaggi per la libera circolazione dei saperi diventati evidenti negli ultimi anni, non era però ancora possibile scambiarsi elettronicamente valore senza un ente terzo che garantisse l’intermediazione. Pensiamo a banche, circuiti di carte credito o anche colossi tecnologici come PayPal: fino all’avvento del Bitcoin e al seguente impulso di ricerca sulla criptofinanza e sulle blockchain, qualcuno doveva sempre inserirsi tra sorgente e destinazione, imponendo regole alle parti coinvolte e di fatto manipolando i meccanismi di scambio di risorse tra pari. Ricordiamo che la prima mossa dei governi contro la scomodissima Wikileaks fu proprio bloccare l’accesso a tutti i conti bancari collegati. Fu solo grazie al Bitcoin che l’organizzazione poté continuare a ricevere finanziamenti e operare. Questa nuova onda ha quindi un potenziale democratico e di decentralizzazione senza precedenti. Scambi di risorse tra pari fondati sul reciproco accordo, senza soggetti terzi in grado di controllare ed estrarre valore.
Ricordiamo tuttavia che è possibile che una parte dell’hype sviluppato tra il 2014 e il 2016 sulla blockchain, concetto che ora inizia ad attirare l’interesse di società di consulenza e grandi istituzioni finanziarie, vada a sgonfiarsi in futuro. Alcuni paradigmi, come per esempio quelli relativi alle “blockchain private”, mostreranno probabilmente i loro limiti strutturali. Tuttavia le blockchain pubbliche, come quella del Bitcoin e di Ethereum, avranno probabilmente un potenziale molto maggiore. Siamo in una fase di costruzione di infrastruttura e i cambiamenti si dispiegheranno nel tempo, soprattutto fuori dalla possibilità di controllo diretto delle grandi organizzazioni.
Questo libro intende fornire gli strumenti intellettuali e le nozioni tecniche minime per comprendere quello che sta accadendo nel sistema finanziario e diventare parte attiva, anzi hacktiva, di questo cambiamento. Ovviamente, sarà impossibile nelle brevi pagine a nostra disposizione soddisfare la curiosità di tutti i possibili lettori, ciascuno con esperienze e aspettative diverse, tuttavia ci piace pensare che ogni differente profilo possa trovare nel libro qualcosa di interessante o almeno uno spunto per successivi approfondimenti. Questo è stato l’obiettivo con cui abbiamo lavorato e che speriamo sinceramente di aver raggiunto.