di Danilo Arona

Furman2Robin Furman vive a Grimsby, nel Lincolnshire, notoriamente la zona a più alta densità di eventi paranormali della nazione. Non si contano le case infestate, le luci misteriose in interni ed esterni, gli strani suoni apocalittici (qui il famoso e tremendo “Hum” ha persino spinto un paio di persone al suicidio) e i grandi cani neri, i Barghest, che paiono rappresentare il top delle apparizioni spettrali all’aperto, tanto di giorno che di notte. A tanto già interessante elenco occorre aggiungere una particolare categoria di fantasmi che pare essere peculiarità della regione: the Ghostly Nun, ovvero spettri di suore. A quanto pare se ne incontrerebbero un po’ ovunque, tra gli alberi, mimetizzati nel verde di grandi arbusti, e ovviamente negli antichi monasteri.

Lo stesso Furman sostiene di abitare in una casa che ospita la benigna presenza eterea di una suora. Un membro del suo team, gruppo al al quale si attribuisce l’invenzione del Roboghost – una macchina in grado di stanare i poltergeist – ha scattato un’istantanea nella zona di Bradley Woods dove si vedrebbe, senza neppure troppo sforzo, una Ghostly Nun. La mostriamo senza prendere posizione.

Furman al proposito ha dichiarato: «Potrebbe trattarsi della famosa Dama Nera del bosco di Bradley, o del fantasma di qualche ragazza morta nel bosco in tempi andati. Circola ancora una vecchia storia che risale alla prima guerra mondiale e che si riferisce a una ragazza della zona abusata da uno stalliere che poi la uccise quando scoprì il suo stato di gravidanza. Il tipo a sua volta venne giustiziato da alcuni soldati accampati da quelle parti. Potrebbe essere solo una storia come tante altre, ma ancora oggi sono troppi quelli che riportano gli avvistamenti e non sono pochi quelli che la fotografano. Alcune di queste foto mi sembrano interessanti e secondo me potrebbero essere la prova che chi fotografa possiede capacità psichiche.»

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La leggenda più strana, romantica e famosa del Lincolnshire è secondo Furman quella che riguarda il fantasma del soldato delle Hubbards Hills. La si può raccontare in breve così: ai tempi della prima guerra mondiale una ragazza in giro per le colline con il suo terrier vide scomparire il cane in una profonda buca, forse la tana di un coniglio. Urlò e chiamò aiuto per tentare di salvare l’animale. Non molto lontano stava camminando un soldato scozzese di Serling che accorse subito, ma non ci fu nulla da fare. Il cane era stato inghiottito alla lettera dalla terra. Non tutti i mali peraltro vengono per nuocere e i due s’innamorarono. «Lui però, ancor prima di fidanzarsi ufficialmente», racconta Robin, «venne chiamato sul Fronte Occidentale dove riuscì a sopravvivere a un attacco di gas nervino da parte dei tedeschi. Quando tornò a Louth si presentò alla sua ragazza con un nuovo cane tra le braccia. Dopo si sposarono e, come si suol dire, vissero felici e contenti. Anche se, ovviamente, morì prima il cane, poi anzitempo lei e infine lui alla fine degli anni Novanta. Gli avvistamenti sono cominciati pochi mesi dopo la morte dell’uomo: molti escursionisti – parecchi in compagnia di un cane – hanno riferito di vedere un soldato scozzese in vecchia uniforme starsene in piedi con un ulteriore cane al fianco (un terrier!) in cima alla collina. I cani, quelli in carne e ossa, si accucciano e guaiscono per la paura. Nessun animale pare intenda raggiungere quel punto che è all’incirca lo stesso luogo in cui i due innamorati s’incontrarono e dove il terrier sprofondò nella terra. A rendere più complicata e a suo modo inquietante la faccenda è che alcuni cani continuano a scomparire sulla collina senza lasciare alcuna traccia. Quasi una ripetizione del primo atto di questa strana storia. Io sono né un credente né un fanatico e giudico sempre in base alle prove. E in questo caso le prove sono le numerose testimonianze. Il soldato non è un fantasma, ma è come il protagonista di un vecchio film che sta passando in televisione. Ci sono zone dappertutto nel mondo dove è possibile sperimentare il Time Slip, lo slittamento temporale, e penso che le Hubbard Hills siano una di queste zone. Così che a molte persone in giro per la collina possa capitare di dare un’occhiata al passato. Dev’essere un’esperienza meravigliosa.»

Che il Lincolnshire sia una regione fuori statistica per quel che riguarda il paranormale, non ci piove. Potete sbizzarrirvi, se la materia interessa, tra decine di siti che riportano casi recenti e storici e che rivelano degli autentici database di eventi spettrali, diverse pagine Facebook e i report di altri gruppi cacciafantasmi, in quanto Furman non è solo nella sua attività. A titolo di cronaca, citiamo il gruppo dei Paranormal Investigators di Paul Wilson che hanno scattate alcune foto durante una spedizione proprio sulle Hubbards Hills e, a loro dire, nelle due che pubblichiamo apparirebbero forme evanescenti invisibili a occhio nudo.

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Furman5Tornando a Furman, se gli si chiede quale sia il suo concetto di fantasma dopo tanti anni di ricerca e indagini, l’uomo non ha esitazioni:«Le immagini dei fantasmi per me altro non sono che registrazioni di persone o di eventi che in qualche modo restano impresse sulle superfici o negli ambienti, anche esterni, che le hanno ospitate. Anni fa, a York, un operaio, Henry Martindale, durante degli scavi vicini alle fondamenta di una casa, vide una legione di antichi romani che attraversava la cantina con le ginocchia a livello del pavimento, con mezza gamba quindi invisibile. Scavi successivi fecero scoprire una strada romana a qualche metro sotto il pavimento della cantina, orientata proprio nel senso di marcia della legione fantasma.»

Insomma, Furman ribadisce il concetto di time slip, qualcosa che al cinema abbiamo visto spesso, basti pensare al bellissimo The Others. Peraltro, chissà se alla luce di questa sua condivisibile convinzione, non sia da rileggersi in chiave non psicanalitica il suo straordinario incontro/ scontro con il presunto demone Pazuzu. Giunto nel Lincolnshire da un passato lontanissimo e da una terra martoriata resa vicinissima da una luce mediatica che sfalsa le prospettive. Luce oscura…