di Alessandra Daniele

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– Qui dentro c’è una telecamera! – Protesta la ragazza, uscendo dalla cabina elettorale.
– Misure di sicurezza legittime – dice compunto il presidente del seggio – un kamikaze di Al Qaeda potrebbe nascondersi lì, e far saltare il seggio per colpire un simbolo della cristianità.
– Il referendum?
– Da quando Al Qaeda è stata decapitata ha intrapreso percorsi imprevedibili. Come una gallina.
– Ma così il voto non è più segreto! Come faccio….
– Lo copra con la mano.
La ragazza rientra in cabina, imprecando sottovoce.
Dopo qualche secondo torna fuori.
– Le schede sono incollate.
Il presidente annuisce.
– Sono sigillate, è una precauzione igienica contro il batterio killer. Attenzione a non strapparle, o il voto non sarà valido.
– E come faccio ad aprirle?
– Segua attentamente la linea tratteggiata.
– Mi servirebbero le forbici.
Il presidente scuote la testa.
– E’ vietato introdurre armi improprie nella cabina elettorale.
– Niente forbici. E lo shampoo?
Il presidente s’incupisce.
– Che fa, sfotte?
La ragazza si guarda attorno.
– Ma in questo seggio non c’è nessun altro? Fa tutto lei?
– Tagli al bilancio.
La ragazza rigira le schede tra le mani. Poi rientra in cabina.
Dopo qualche minuto torna fuori.
– Ho spiccicato le schede. Fa caldo, e la colla è poca – sorride – troppi tagli al bilancio. Però al posto dei quesiti c’è questo – legge a voce alta – ”Lorem ipsum…”
Il presidente sbuffa.
– Era sua responsabilità informarsi sui quesiti. Non ne conosce la formulazione?
– A casa la sapevo.
– Continua a sfottere?
La ragazza gli dà un’occhiata ostile.
– Non si preoccupi. Mi ricordo.
Rientra in cabina.
Dopo un minuto torna fuori. Si avvicina alle urne. Le guarda, le rigira.
– Non c’è la feritoia per metterci le schede. Aspetti, non me lo dica, lo so, misure di sicurezza, avete paura che Al Qaeda ci infili una gallina killer, ma io come faccio…
– Insomma, basta! – Sbotta il presidente – E la cabina, e la scheda, e l’urna, e la rava, e la fava, a lei non va bene niente! La verità è che non ha voglia di votare, perché il referendum è uno strumento inutile, demagogico, e puzzolente. Lasci perdere.
– Ma se sono venuta qui apposta, in piena estate!
– E ha fatto male! Si faccia una vita, invece di votare!
La ragazza impugna la matita appuntita, e con un colpo violento la conficca nel cartone dell’urna.
– Questo è vandalismo! – Strilla il presidente.
La ragazza continua a sforacchiare il cartone a colpi di matita, allargando gli squarci finché non riesce a infilarci le schede.
Il presidente del seggio si alza, e le strappa l’urna di mano.
– Cosa crede di fare? – Sbraita – I suoi voti non saranno validi comunque!
La ragazza gli punta la matita all’occhio destro.
Vedremo.

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