dell’Associazione Culturale Papillon-Rebibbia

sbarre.jpgLa biblioteca “Giulio Salierno” è un’esperienza unica nel suo genere, ed è in pericolo.

L’Associazione Culturale Papillon-Rebibbia
Per spiegare bene questa affermazione è necessaria una piccola introduzione su chi materialmente ha permesso la nascita e la crescita della biblioteca, l’Associazione Culturale Papillon-Rebibbia. Nata nel 1996 su iniziativa di un gruppo di detenuti della casa circondariale “Rebibbia – Nuovo Complesso”, l’Associazione Culturale Papillon riorganizza le disastrate biblioteche dei reparti del carcere e propone e gestisce direttamente una serie di iniziative culturali e “rivendicative” con l’aspirazione che queste possano essere un ideale ponte verso quei cittadini che poco e male conoscono la drammatica realtà delle carceri.

Cultura e pacifica protesta sono due binari paralleli necessari alla crescita della consapevolezza delle persone detenute.
Ambedue concorrono a fornire strumenti per essere Cittadini coscienti dei propri doveri ma anche dei propri diritti e per interrompere la reiterazione di pratiche illegali e violente come unica via di riscatto sociale, fornendo un’alternativa a quell’orizzonte ideale fatto di veloce ed effimero arricchimento spesso sovrapposto a un’esistenza ai margini della società. Un antidoto alla degradante violenza insista nell’istituzione carcere attraverso la costruzione di un diverso rapporto tra il “dentro” e il “fuori”.
Nel tempo le attività dell’associazione sono aumentate e si sono moltiplicate le occasioni di confronto con esponenti della cultura nazionale, come Erri De Luca, Dacia Maraini, Sandro Veronesi, solo per citarne alcuni. Seminari, mostre fotografiche, incontri, dibattiti, convegni con esperti, psicologi, istituzioni.
Nel 2001 quest’esperienza si formalizza legalmente in Associazione Culturale Onlus, proseguendo le sue attività nel solco delle idee che da sempre la animano e riuscendo a produrre libri, cd multimediali, spettacoli teatrali ed iniziative di confronto con le istituzioni.

La biblioteca “Giulio Salierno”
Nel 2006 l’Associazione si dedica all’apertura di una biblioteca all’estrema periferia est di Roma, nel quartiere Ponte di Nona, un agglomerato urbano di nuova costruzione che oggi è arrivato a contare 18.000 abitanti.
Attraverso donazioni di singoli cittadini, il patrimonio librario della biblioteca si espande fino a contenere 7.200 volumi, catalogati professionalmente, inseriti nel Polo Bibliotecario dell’Università La Sapienza e consultabili attraverso un catalogo telematico.
La biblioteca è ad oggi l’unico spazio aperto alla socializzazione per le persone del quartiere, un’occasione di crescita culturale e di svago che non sia il centro commerciale, uno tra i più grandi d’Europa, nato a pochi metri di distanza.
L’offerta della biblioteca al quartiere è variegata, si va dalle rassegne cinematografiche a quelle teatrali, dagli incontri tra cittadini e istituzioni alle iniziative musicali fino all’organizzazione, nel periodo estivo, di attività dedicate ai bambini.

SOS, salviamo la biblioteca!
La biblioteca chiude al pubblico il 19 Novembre per l’assenza totale di finanziamenti. Non ci sono fondi neanche per il pagamento delle utenze. Le istituzioni cittadine, provinciali e regionali non rispondono agli appelli più volte lanciati dall’Associazione per continuare a far vivere questo luogo unico in Italia, proposto alla gente del quartiere da detenuti, ex detenuti e volontari, una realtà che ha superato pregiudizi e sospetti e che si è radicata in una zona sprovvista dei minimi servizi alla comunità che di norma dovrebbero aiutare la crescita di un forte tessuto sociale. I finanziamenti necessari alla sopravvivenza della biblioteca sono minimi e stiamo facendo tutto quello che è in nostro potere per richiamare l’attenzione delle istituzioni preposte, ma nell’attesa abbiamo bisogno d’aiuto.
Per questo abbiamo lanciato una campagna attraverso vari canali di comunicazione, radio, quotidiani, web, un appello rivolto a tutti i cittadini e alle grandi personalità della cultura di questo paese al fine di avere un sostegno per questa piccola ma importante battaglia di civiltà.

Per sostenere Papillon-Rebibbia:

C/C BANCARIO:
Iban: IT93K0501803200000000103525
Banca Popolare Etica, Filiale di Roma – Via Parigi 17, 00185 Roma
Intestato all’Associazione Culturale Papillon-Rebibbia Onlus

Conto POSTEPAY:
4023600595737463
Intestato a Mirko Del Medico (Presidente Associazione Culturale Papillon-Rebibbia Onlus)

Conto PAYPAL: qui.

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