cuneo_NIE_thumb.jpgNegli ultimi giorni sono apparsi diversi contributi al dibattito su New Italian Epic e dintorni. Li segnaliamo, talora con brevi commenti introduttivi, insieme ad alcuni annunci e notizie.

pallinoblu.gif PARADOSSI, PROBLEMI E POSSIBILITÀ DEL NUOVO ROMANZO EPICO ITALIANO – E’ uscito il n.51 del trimestrale di poesia link Atelier.
Tra i vari materiali, un cospicuo intervento sul New Italian Epic (in particolare sulla lingua del New Italian Epic) a cura della redazione di un’altra rivista, Tabard.
Per gentile concessione degli autori, riproponiamo qui il testo link in formato PDF.

pallinoblu.gif IL NEW ITALIAN EPIC E IL “DE PROFUNDIS” DEI GENERI – E’ il titolo di un intervento dello scrittore J.P. Rossano, apparso qualche giorno fa link sul suo blog.
Questa la premessa argomentativa:

Quello su cui vorremmo concentrarci è invece il funerale dei vecchi ‘generi’ che vuole celebrare il memorandum ed in particolare l’affermazione relativa a ‘giallo’ e ‘noir’ del suo autore in una delle note a piè di pagina della versione 2.0 (XI Termidoro) […] Ora, lungi da noi voler polemizzare con WM1, però qui ci sarebbe da argomentare a lungo […] 1) se è vero, come è vero, che i ‘generi’ nell’accezione originale del termine possono considerasi morti e sepolti; 2) Se è altrettanto vero che molte opere di tinta ‘gialla’ più o meno recenti si richiamano pericolosamente ad una mentalità reazionaria, legalitaria e conservatrice… È pur vero però, che le ragioni [per cui si scrivono] opere di ‘tipo’ noir […] sussistono tutt’oggi […]

pallinoblu.gif SCRITTORINCITTÀ, CUNEO, 13-16 NOVEMBRE 2008link Un PDF con gli aggiornamenti sul festival Scrittorincittà 2008. Ricordiamo che in quel contesto, domenica 16 novembre alle h.16:30, si terrà il dibattito “New Italian Epic: gli stati generali della narrazione”, con la partecipazione di Wu Ming 1, Carlo Lucarelli, Antonio Scurati, Letizia Muratori, Mauro Gervasini e Giuseppe Genna. Coordinerà Loredana Lipperini. Cinema Monviso, ingresso € 3.

pallinoblu.gif PRIMA, PERÒ, A TORINO… – Per la precisione al Circolo dei Lettori, via Conte Giambattista Bogino 9, il 13 novembre alle h. 21.00, nell’ambito degli incontri “MAPPAMONDI: Racconti di viaggio”, Wu Ming 1 e Wu Ming 5 parleranno del più e del meno col pretesto di presentare il libro Grand River (Rizzoli 24/7 Stranger, 2008).
Il giorno dopo, 14 novembre, sempre con WM1 e WM5, incontro sul New Italian Epic al circolo ARCI “Fuori Luogo”, Corso Brescia 14. link Maggiori dettagli appariranno qui.

pallinoblu.gif NEW ITALIAN EPIC SU CARTA, PER EINAUDI – E’ ufficiale, a gennaio uscirà nella collana Stile Libero il libro New Italian Epic, composto dalla versione “3.0” del memorandum (divisa in due parti: New Italian Epic e Sentimiento nuevo) e da un lungo saggio di WM2 intitolato “La salvezza di Euridice”. Ecco la copertina provvisoria:

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pallinoblu.gif LA PAROLA AL COLLEGA MARCELLO FOIS – Ecco in traduzione italiana stralci di link un’intervista rilasciata da Marcello Fois al sito L’Italie à Paris.

Se è d’accordo, parliamo un po’ della “situazione letteraria italiana”. Ho l’impressione che in questo momento le cose non vadano affatto male, soprattutto a paragone con quanto accade in Francia, dove è tutto un po’ più statico. C’è un dibattito interessante, un confronto di idee sul ruolo della letteratura rilanciato qualche mese fa da un articolo di Wu Ming, ripreso poi da Giancarlo De Cataldo, a proposito del New Italian Epic…

Wu Ming e De Cataldo sono stati vittime di attacchi durissimi da parte dell’establishment, e non è un caso. Per la prima volta la critica è in grave ritardo su questa materia, la produzione letteraria. Anziché recuperare questo ritardo, la critica reagisce aggredendo gli scrittori. La critica, che per molto tempo ha avuto la funzione di accogliere le nuove tendenze, di analizzarle e di esporle al grande pubblico, oggi fa l’esatto opposto, e dunque gli scrittori hanno imparato a fare a meno dei critici. Abbiamo un impatto sul pubblico senza bisogno dei critici.

Forse questo ha a che fare anche coi nuovi mezzi di comunicazione, penso in particolare a Internet.

fois_site.jpgNoi siamo riusciti a superare questa specie di pudore del locale. Grazie anche a una certa critica, noi in Italia avevamo un’attitudine provinciale di fronte agli autori italiani. Si assisteva al paradosso di vedere pubblicati autori mediocri ma anglosassoni mentre si chiudevano le porte a buoni autori italiani. Ma dall’inizio degli anni ’90 la situazione è cambiata. Alcuni scrittori hanno deciso alla buon’ora di aggirare gli ostacoli, ma questo è iniziato anche prima di Internet. Quando iniziammo a scrivere, per quelli come noi non c’era spazio, non ce n’era assolutamente. La triade Pasolini – Calvino – Moravia non aveva avuto eredi, in giro non c’era nessuno. Allora il Gruppo dei Tredici e i Cannibali hanno fatto da cavallo di Troia. Siamo entrati nel mercato editoriale italiano in un periodo in cui si guardava al “nouveau roman” quando in Francia lo si era già abbandonato da tempo. In Italia, all’epoca, per essere buono un romanzo doveva per forza non avere lettori. Se un libro aveva molti lettori era necessariamente cattivo, prodotto da uno scrittore mediocre. La nostra fortuna fu un piccolo gruppo di lettori fedeli. Ci siamo messi contro tutta la critica perché facevamo letteratura popolare. E abbiamo dimostrato che si può scrivere bene e per molte persone […]
La “nuova epica” dei Wu Ming è uno sviluppo di quella tendenza, perché se la prima fase consisteva nel liberarsi dal pudore di fare letteratura di genere, senza prestare ascolto ai critici, la seconda fase – più recente – concerne la tematica. Ci si è sbarazzati del pudore di parlare dell’Italia di oggi. Si è fatto riferimento alla situazione attuale del nostro Paese per la via traversa del romanzo storico. Memoria del vuoto è un romanzo totalmente attuale. Per quel che riguarda ad esempio la guerra di Libia, io mi sono impegnato a distruggere il luogo comune, completamente falso, del colonialismo italiano come colonialismo morbido. Fino agli anni Settanta tutti gli storici, anche quelli che si dicevano di sinistra, hanno cercato di dimostrare che, a differenza di quello francese e di quello inglese, il colonialismo italiano è stato umano. Niente di più falso! E’ stato orribile: stragi, pubbliche impiccagioni di civili, a volte anche tremila al giorno, stupri di donne e bambini… tutto questo era quotidiano. Noi siamo stati i primi a sperimentare i gas nervini, prima dei nazisti. Il “New Epic” come movimento parla precisamente di questo, e gli autori italiani non sono mai stati tanto tradotti come ora, checché ne dica la critica.

pallinoblu.gif APPUNTI SUL NIE E… SU BARICCO – C’è link questa cosa informe pubblicata link a puntate sul blog Frogproduction che, benché ancora in fieri, pare promettere bene. By Daniele Esposito, from Scotland. Invitiamo a seguirne lo sviluppo.


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