Sicuramente è stato il silenzio più lungo della sua vita.
Non ne ricorda altri di così lunghi.
Non è tanto una questione di tempo oggettivo, perché saranno stati sì e no 10 secondi, ma quel tempo gli è sembrato un’eternità.
E’ facile da capire se si immagina una pistola puntata alla tempia nella mano di uno spacciatore che chiede soldi.
Non serve a nulla rispondere: Non ce li ho proprio, ti prego. Te li darò. Domani… sì, domani. Te lo giuro.
L’unico risultato è farlo urlare: Sì, domani! No, brutto stronzo, i tuoi soldi di merda non li voglio più. Ne approfitto per dare una lezione di sana civiltà agli altri stronzi come te. Mi hai proprio rotto.
Intanto la canna della pistola si va scaldando sulla tempia, il sudore scorre ghiacciato sulla schiena. Silenzio.
Poi lo sparo.
BRANG!
Certo, quello che c’è stato dopo lo sparo, e che dura tutt’oggi, è stato sicuramente un più lungo silenzio…
Ma non della sua vita.