di Nico Macce

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Marco Martucci, Prima di morire, Edizioni Cicogna, Bologna, 2014, pp. 264, € 12,00

Quando ho iniziato a leggere questo romanzo, mi sono detto: finalmente un noir senza il solito commissario o ispettore che dir si voglia. Un cliché che imperversa in quasi ogni lavoro di giallista, condizionando spesso dalla parte della giustizia con la G maiuscola il punto di vista dell’io narrante. Questo invece no: Prima di morire, quarto romanzo di Marco Martucci,  napoletano di nascita e bolognese d’adozione, si può definire un romanzo sociale, di critica sociale per la precisione.

La narrazione è semplice, diretta, non lascia spazio a espedienti iperbolici. Descrive l’esistente, fatto di cinici datori di lavoro, maestranze in lotta per salvare l’insalvabile, giornaliste routinarie di emittenti locali  di facile identificazione per chi smanetta i canali digitali, politici di carriera, pronti a cogliere ogni palla al balzo per autoaffermarsi, tra manovre dietro le quinte e comparsate populistiche.

Chi conosce Bologna può stupirsi nel ritrovarsela nei suoi tratti più reali, vissuta da due fratelli, Claudio Mantovani, il protagonista, e Alessandro, l’ucciso: il primo tra le mozzarelle di bufala della sua azienda, omaggio (questo sì un po’ surreale dato il contesto felsineo) a Napoli, e il secondo immerso nell’impegno politico e civile dalle inaspettate propaggini clandestine.

Il tema dominante è quello del viaggio che compie Claudio. Per scoprire qualcosa, certo, ma in questo romanzo non si configura come la solita scoperta dell’assassino (che ci sarà, come c’è pure la vittima). Lo scopo più o meno consapevole del protagonista è la scoperta di se stesso nel ripercorrere la vita del fratello. Un viaggio di avvicinamento a spirale che diviene osmosi psicologica quasi forsennata nei luoghi come la casa di Alessandro, dove Claudio arriva a vivere; nelle relazioni che vedono in primo piano le donne che Alessandro ha amato e trascurato; nelle atmosfere musicali come la musica dei Depeche Mode, quasi una colonna sonora.

Ma la scoperta di un’esistenza mai immaginata, il lato clandestino in tutti i sensi di Alessandro, la sua appartenenza ai “Pirati”, un’organizzazione rivoluzionaria sui generis, è per Claudio la scoperta di ciò che sa già, ciò che ci passa tutti giorni davanti e noi non lo vediamo, o lo vediamo senza capirlo, o lo capiamo senza considerarlo neppure per un istante.

È l’ingiustizia, la sopraffazione, l’arroganza dei potenti che crea la precarietà sociale e soggettiva, che diviene abito mentale, assuefazione, scontatezza. Dunque precarietà esistenziale.

Alessandro prende coscienza di ciò che già sapeva e si ribella a modo suo. L’ingiustizia della morte del fratello gli fa prendere a sua volta sulle spalle un fardello, attraverso la denuncia politica rabbiosa che la finestra mediatica, che gli si apre davanti, gli consente di fare.

Di Prima di morire e di Marco Martucci, mi preme sottolineare due aspetti importanti.

Il primo è il contesto in cui è nato il romanzo: quello di un autore che è lavoratore precario e quadro sindacale. Le sue parole (che trovate sulla pagina fb del romanzo) valgono più di qualsiasi discorso sul mondo dell’editoria che si possa fare a quei tanti autori le cui opere abitano i cestini delle case editrici:

“Non immagini quanta diffidenza abbia dovuto affrontare questo romanzo. Quando era ancora un manoscritto l’ho proposto a poche mirate case editrici. Convinto del suo valore aspettavo la giusta proposta di pubblicazione. Non avevo fatto i conti con due peccati originali. Il primo problema era l’autore, io, Marco Martucci. Troppe volte mi sono opposto alle politiche da macelleria sociale che colpiscono Bologna suscitando il fastidio di chi ha potere. Il secondo peccato era il contenuto. Il mio protagonista che si trova a proseguire la vita del fratello, amando le donne che gli erano state a fianco, rilanciandone la rabbia e i principi di giustizia sociale doveva rimanere nel mio computer. E infatti per le case editrici che avevo individuato, lo stile e lo sviluppo della trama erano validi, come la descrizione dei personaggi e le loro interazioni. La critica politica e sociale però non li convinceva. Si trattava soltanto dello sfondo su cui appoggiava la vicenda, ma escludeva il romanzo da tutte le possibili linee editoriali.

Questi editori non avrebbero scontentato i potenti di turno.

A quel punto ho spedito il manoscritto a tanti altri editori. Prima però ho stabilito dei criteri.

Avrei rifiutato proposte di pubblicazione a pagamento.

Avrei rifiutato di tagliare dal testo le parti scomode perché quel che avevo da perdere non valeva la dignità.

Avevo bisogno di un editore che credesse nel romanzo. Lontano dalle major dell’editoria è utile che chi ti pubblica sia convinto della bontà del progetto. Questa condizione avrebbe aiutato il libro a superare i confini della regione e ad arrivare nelle librerie.

E così, mentre ero assorbito da reportage e manifestazioni, dal mio blog (altrepozzanghere.com), da Radio Machete Bologna, mi arrivava di tanto in tanto qualche proposta.

Quando mi ha telefonato Cicogna Editore, ne è stata chiara la determinazione. Qualche giorno dopo, nella loro sede, è bastato poco per intendersi.

Oggi Prima di morire non è più soltanto un manoscritto, ma è un libro, un bellissimo romanzo che scoppia dalla voglia di farsi leggere, e di prendersi la rivincita.

C’è tanto spazio libero per esserne protagonisti. Puoi comprare e leggere il libro. Oppure puoi chiudere questa pagina e rinunciare, ma non saprai mai cos’altro accadrà.”

Il secondo aspetto è la mirabile e “bolscevica” opera promozionale del suo romanzo, che Martucci sta portando avanti in queste settimane: dal trailer video, ai social, un’azione che è sfociata il 19 novembre scorso in un’affollatissima presentazione di Prima di morire alle Librerie Feltrinelli di via dei Mille a Bologna: più di cento persone e copie del romanzo insufficienti, che hanno stupito la Feltrinelli stessa.

Dopo Napoli e Bologna, la prossima presentazione è a Torino, domani 6 dicembre alle 18,00 presso la libreria Linea 451, via santa Giulia 40/a.

A Bologna è possibile acquistare Prima di morire alle Feltrinelli di piazza Ravegnana e via dei Mille, alla libreria Trame in via Goito 3/c e alla libreria Ubik in via Irnerio 27. Lo si può comunque acquistare oppure ordinare in tutte le librerie e acquistare sui negozi online come Amazon.

In definitiva, questo romanzo è un’ottima occasione di lettura: Prima di morire… va letto.