art_in_europe_CIANI_thumb.jpgQui la sintesi della trasmissione di Radio Onde Furlane dedicata a Piermario Ciani, andata in onda la mattina del 5 luglio 2006. Mp3, 128 o 64 kbps, 39:37.
A cura di Paolo Cantarutti, con interviste telefoniche a Vittore Baroni, alla critica d’arte Paola Bristot, a Davide Toffolo dei Tre allegri ragazzi morti, e a WM1.
N.B. Cantarutti conduce in friulano – lingua musicale e comprensibile, piena di riverberi dai quattro punti cardinali. Pochi minuti all’inizio e qualche raccordo, poi le interviste sono tutte in italiano.

[WM1:] A un funerale viene voglia di parlare di vita, di progetti, cose e persone che spuntano e nascono. E il cazzeggio si insinua sempre. Anche perché ci prende di sorpresa il rito funebre solenne, quasi preconciliare, con monodìe in latino, a tratti addirittura arcaico. Rito proseguito al cimitero, acquasantiera e aspersorio posti di fronte alla fossa, a disposizione dell’intero paese, per bagnare e benedire quel legno là sotto e la terra intorno, ai bordi di questo paesino del Friuli che raggiungi saltando da un treno all’altro, l’ultimo tratto lo fai in corriera da Codroipo (toponimo che è tutto un anagramma).

Piermario non ha lasciato istruzioni, la famiglia lo ha salutato col linguaggio che meglio conosce, quello della tradizione, e ha fatto e dato il meglio che poteva. L’imbarazzo è sbagliato ed è un problema nostro – di noi che arriviamo da fuori e da terre più laiche – e in poco tempo si assottiglia, perché va come va, va come deve andare, però mi annoto mentalmente: “Lasciare istruzioni per quando toccherà a me”. E a proposito di toccare, già che ci sono mi tocco i maroni.
L’omelia del sacerdote, mi dicono, riprendeva gli articoli della stampa locale, scritti da amici di Piermario. Bene. Viaggiando, avevo in mente il funerale di Gian Carlo Fusco, col sacerdote che si ostinava a chiamarlo “Gianfranco”. Qui non poteva andare così, Piermario in paese era noto: non come networker e sabotatore culturale (molti lo hanno appreso dai giornali), ma come figlio dell’ex-sindaco e proprietario del panificio.
La fossa. A pensare che lì dentro c’è lui, la testa è una bombola di butano. E non mi riesce di piangere.

Alla fine si chiacchiera, si raccontano gli aneddoti, si discute del da farsi, l’archivio, le foto, l’emeroteca, gli scatoloni dei libri, i siti, i progetti lasciati a metà. Proviamo a organizzare un evento per l’autunno? Parliamone quando l’umore sarà stabile.
Salutiamoci qui, gli ultimi abbracci, ripartiamo alla spicciolata. Giorgio mi porta a Udine. Prendo un Intercity-Notte insieme a Massimo Giacon, che scende a Padova. Io proseguo, attraverso la grande pianura, arrivo a Bologna alle due di notte. Casa.

Nello zainetto ho un cd. Contiene l’mp3 della trasmissione di Radio Onde Furlane, andata in onda poco prima del funerale.
Quattro testimonianze diverse, molto diverse: a ciascuno di noi corrisponde un Piermario, un nodo della rete che è stata la sua vita.
Domani ci lavoro sopra e lo metto on line. Un primo, piccolo audiotributo a Trax 01, a Stickerman, al produttore del Great Complotto, a quel che era e a quel che siamo stati grazie a lui.
Domani, però.
Lasciamola finire, questa giornata.
Domani.
Buonanotte.