di Ombretta Romei
[da Pulp, gennaio/febbraio 2004]

peace1977.jpgTre anni dopo. Ancora tutto daccapo. Ancora una supplica e una dedica. Alle vittime della follia e della violenza. Yorkshire 1977. E il punk dei Sex Pistols che, acido e iroso, irrompe nella prosa già lacerata di David Peace, autore dello splendido 1974, ouverture dall’andamento ellroyano, con il quale inaugurava il suo Red Riding Quartet di cui questo nuovo romanzo rappresenta il naturale controcanto. Per voci sole e recitanti. Pallide comparse nel primo libro, ora devastati protagonisti di una storia cupa, da leggersi senza requie.

Jack Whitehead, cronista di nera dello Yorkshire Post, perseguitato dai fantasmi dei morti cui non ha reso giustizia, dalle verità nascoste che non ha potuto urlare. Bob Fraser, devoto sergente della polizia di Leeds, non ancora corrotto dalle omertà del suo ambiente ma pronto a giocarsi la rispettabilità borghese per amore di una prostituta. Sui corpi martirizzati di giovani donne, oggetto dei furori sessuofobici dello Squartatore dello Yorkshire, è scritta la storia di sangue che farà convergere le loro ossessioni.
Tra il 29 maggio e il 17 giugno del 1977 l’Inghilterra celebra il Giubileo della Regina mettendo a nudo l’intollerabilità dell’orrore, mentre le note distorte e violentate di God Save the Queen e i duetti radiofonici del John Shark Show traducono l’iconoclastica evidenza del male, il senso biblico della fine dell’England’s dreaming.
“I crimini commessi nell’epoca in cui viviamo contribuiscono a definirci e, in fondo, a dannarci,” afferma Peace da un ricercato esilio giapponese, limbo ideale in cui affrontare, “con onestà e compassione”, gli incubi dell’adolescenza, il ricordo di un mondo dominato dal crimine. Il suo mondo, la sua Inghilterra. Che, come l’America di James Ellroy (dichiarato mentore della vocazione noir di Peace), indulge alla reiezione delle colpe in nome di una falsa innocenza. E se, come sostiene, “il crimine è sempre qualcosa di brutale e lacerante” allora anche la letteratura che lo elegge a soggetto “dev’essere altrettanto brutale e lacerante”.
Il Noir come la Storia, insomma. La Storia come Noir.

David Peace – 1977 – Meridiano Zero – euro 15.50