battisticol.jpgAbbiamo appreso con incredulità e immediata reazione di sdegno dell’arresto a cui è stato sottoposto, questa mattina a Parigi, lo scrittore Cesare Battisti.
L’autore italiano, esule in Francia per motivi politici, viene ora trattenuto dalle autorità francesi, a circa venticinque anni dai fatti per cui in Italia è condannato e in Francia è stato processato. I quali fatti, e lo sottolineiamo con forza, non sono assolutamente quelli diramati oggi, in tv e su Rete, dagli organi di informazione: al solito, in momenti drammatici, sia da un punto di vista personale (per lo scrittore Battisti) sia sociale (per l’attuale momento storico e politico che viviamo), emerge una disinformazione pretestuosa, che ha il sapore del condizionamento di regime e che conduce a vette di tragica comicità – quale a tutti gli effetti è la dichiarazione del ministro dell’Interno Beppe Pisanu, il quale si è congratulato con la Direzione Antiterrorismo transalpina, per l’operazione di cattura di una persona che da anni è rintracciabile da chiunque e il cui indirizzo di casa è reperibile perfino sul Web. Cesare Battisti paga una gravissima deriva, politicamente opportunista e scandalosamente revisionista, che il governo Berlusconi ha imposto al nostro Paese ed esportato in Europa, e in Francia in primis, per motivi di pura propaganda elettorale e al fine di dare sostanza al delirante fantasma rosso con cui pensa di ipnotizzare un continente intero. Al di là del surrealismo che presiede all’arresto dello scrittore Cesare Battisti, risulta estremamente chiaro a noi di Carmilla che il contesto sociale in cui maturarono le scelte di una generazione è, a oggi, un nodo irrisolto della vita civile italiana. Intervenire, a venticinque anni da un periodo di autentica guerra civile, con l’arresto pretestuoso di una persona che ha subìto anche in Francia il processo per fatti di eversione – il che differenzia, e di molto, lo status di Cesare Battisti rispetto a molti altri consimili -, costituisce la conferma che dobbiamo affrontare l’onda lunga di una reazione che, soltanto per non apparire il mostro che è in realtà, si definisce liberista e non autoritaria.
Carmilla è solidale con Cesare Battisti e ne chiede l’immediata scarcerazione. Ci mobiliteremo, con i mezzi che abbiamo a disposizione, per attirare il massimo dell’attenzione pubblica su questo scandalo giurisprudenziale ed umano. A breve verrà pubblicato un appello per la liberazione di uno dei più importanti scrittori italiani.

SOLIDARIETA’ A CESARE BATTISTI!