whitewilderness.jpgcartello_antibufala.gifSu fiction e realtà si può affermare di tutto, anche il contrario del tutto. Per esempio, che la tragedia diventa comica. Che la vita diventa morte. Che la natura diventa favola. Che l’arte sia mistificatoria, a un certo grado, è una verità che produce spesso esilio per chi tenti di affermarla. Anche per simili motivi, dunque, la mistificazione artistica è meglio relegarla a una voce anonima, ubiquitaria, che in tempi odierni soprannominiamo fiction. Disney è Fiction: l’immaginario si forgia automaticamente, per imposizioni palesi ma sempre più problematiche da contrastare – vedete bene che forma di esilio è minacciata nel desiderio di sottrarsi alla formazione automatica e del tutto naturale di un immaginario. Il caso che riportiamo, quello del suicidio di massa dei lemming, è sì una bufala svelata (dal formidabile Paolo di attivissimo.net), ma è anche di più: una verace allegoria…

Servizio Antibufala
IL SUICIDIO DEI LEMMING
da attivissimo.net

Questa è un’indagine antibufala un po’ anomala, perché non nasce in risposta a un messaggio che circola in Rete ma è nata per caso durante una mia ricerca online riguardante tutt’altro argomento. Ma è abbastanza carina da meritarsi, secondo me, un piccolo dossier antibufala lo stesso.
Avete presente il luogo comune secondo il quale i lemming (graziosi roditori, simili a criceti, che popolano le regioni artiche e dell’estremo nord), quando la loro popolazione supera le risorse disponibili, corrono a suicidarsi in massa gettandosi in mare? E’ diventato talmente proverbiale, anche in italiano, che si dice “come lemming” o “come tanti lemming” per indicare un comportamento irrazionale adottato per imitazione isterica, senza ragionare, da una massa di individui. Qualcuno ricorderà anche una serie di popolarissimi giochi per computer che si intitolavano proprio Lemmings.
Ebbene, si tratta di una bufala inventata di sana pianta dalla Disney. Basta fare una ricerca in Google con le parole chiave “lemmings” e “White Wilderness” (il perché di questi criteri di ricerca sarà chiaro tra poco) per scoprire dozzine di siti, compreso l’autorevole Urban Legends Reference Pages (http://198.64.129.160/disney/films/lemmings.htm), che raccontano come sono andate veramente le cose.
Frugando un po’, ho trovato anche un articolo dell’altrettanto autorevole rivista Nature che dichiara falsa questa storia del suicidio dei lemming.
A ulteriore conferma, la mia Enciclopedia Grolier dice testualmente “The legend that lemmings deliberately join in a death march to the sea, where they drown, is untrue. Lemmings migrate periodically from their home area when their population begins to exceed the food supply. They swim across streams and rivers in order to find land with food; sometimes, however, lemmings try to swim bodies of water that are too deep and may drown in great numbers”.
Traduzione spiccia: la leggenda secondo cui i lemming si uniscono in una marcia di morte verso il mare, dove annegano, è falsa. Quando la popolazione di lemming comincia a saturare un ambiente, i lemming migrano, attraversando i corsi d’acqua che incontrano nella loro ricerca di cibo. Talvolta i lemming tentano di superare specchi d’acqua troppo profondi e molti annegano. Tutto qui. Non è una bella prospettiva per i poveri lemming, ma la natura è raramente generosa con i suoi figli.
Di suicidi di massa, comunque, nessuna traccia. Ma allora da dove deriva questa storia? Deriva appunto da un documentario della Disney, intitolato “White Wilderness” (http://us.imdb.com/Title?0052389), girato nel 1958. Il documentario fu presentato come testimonianza naturalistica della vita reale dei lemming, ma in realtà la troupe creò artificialmente la scena del “suicidio” dei lemming spingendone un piccolo branco a gettarsi in mare da una scogliera. Non è chiaro se i lemming siano sopravvissuti (grazie Disney). Questa scena raccapricciante ha dato vita al luogo comune dei suicidio dei lemming.
La falsificazione spacciata per “documentario” non finisce qui. Il film della Disney fu girato nell’Alberta, in Canada, dove non ci sono lemming (e, dettaglio trascurabile, non c’è neppure un mare in cui suicidarsi). Fa niente: la Disney ne fece importare qualche decina, e per farli sembrare tanti, fu costruita una sorta di giostra coperta di neve, sulle quali furono piazzati i roditori. La cinepresa stava ferma e la giostra girava sotto le zampe dei lemming, creando con l’aiuto di un po’ di giochi di montaggio l’impressione di una massa di animali in folle corsa. Terminate le riprese, i lemming furono “suicidati”.
A parziale discolpa della Disney (e per evitare cause per diffamazione), devo precisare che non si sa se la società di Topolino fosse al corrente delle tecniche usate da James R. Simon, il regista della sequenza dei lemming.
Un altro mito che si infrange. O forse due, considerate le immagini osé nascoste nei cartoni della Disney? Guardate qui: http://www.anomalies-unlimited.com/Rescuers.html.