di Giuseppe Genna

nowarmilano0.jpgDi fronte alle considerazioni della Iena Ridente che pensa ancora di governarci, verrebbe spontaneo di ridere anche a noi – noi che iene cerchiamo di non esserlo mai nella vita o di esserlo il meno possibile. Tuttavia, scesi in piazza, nel cuore della capitale più immorale d’Italia (almeno da una ventina d’anni, se proprio vogliamo metterci a non fare le pulci), la ridda di voci tra coloro che hanno marciato per esprimere il dissenso al tragico conflitto scatenato dai Texani si è composta in un’unica voce: il Movimento esiste, c’è, non ha perso. A Milano, decine e decine di migliaia di persone lo hanno dimostrato (le foto a fianco sono state scattate alla manifestazione spontanea che ha invaso il centro della città).

nowarmilano1.jpgVorrei stare lontano dalla retorica, anche se i termini che uso possono fare pensare a un’inclinazione comprovata verso termini entusiastici o apocalittici. Tento di dire la verità. Che è una verità collettiva. E che è la prima e più importante sconfitta per la junta texana che in queste ore sta spargendo morte e afflizione in Iraq (e chissà in quante altri parti del mondo non precisamente al centro dell’attenzione di CNN). La verità è questa: il Movimento non si sgonfia. Il Movimento c’è. L’inizio della guerra non ha afflosciato le speranze, i sogni e l’intensa partecipazione del popolo pacifista.
Secondo fonti Cgil, 200.000 in piazza a Milano. Torna in patria, in America, la prima salma in sacco di tela bianca: è il cadavere di un’arroganza antidemocratica con parecchi precedenti negli ultimi cinquant’anni.
L’Idiota Televisivo subito scorreggia il suo commentino nel bavagliolo Ansa: i pacifisti fanno danni, secondo lui. Ha ragione: i pacifisti fanno danni a lui. Davvero: ne abbiamo pieni gli apparati genitali di questa insufflata continua di banalità di base, rozze, false impudicamente, che chiamerebbero a una violenza sanatrice quale immediata reazione istintiva a fronte del costituirsi di un autentico regime. Piacerebbe all’Idiota che ciò accadesse, come ha recentemente dimostrato l’iperretorica governativa in occasione della tragedia Petri-Galesi o durante le surreali commemorazioni ufficiali della morte di Marco Biagi. Piacerebbe all’Idiota, ma i sogni son desideri e i desideri non si realizzano tutti – e crediamo fermamente che, di desideri, l’Idiota ne abbia realizzati fin troppi. Il Movimento non ha scelto una deriva violenta. Questo Movimento è maturo per porsi quale autentico e potente interlocutore rispetto a logiche di Sistema che sembravano, soltanto pochi anni fa, incontestabili per pura carenza di mobilitazione. Ci hanno provato a Genova. Ma è ormai chiaro che, per la sua capacità di capillarizzazione e presenza planetaria, il Movimento è immune da qualunque trucchetto che la disinformazione di regime globale tenta contro i suoi avversari.
La folla di Milano dimostra questo: la capacità reattiva non viene meno. Il Movimento vince soltanto perché esiste e perché si pone quale competitore fondamentale delle torbide strategie internazionali meditate dalla junta Bush. Se non abbatte il Movimento la risposta storica che in queste ore dà l’America (si invoca la pace, ci si sbatte una cifra e poi questi, fottendosene, attaccano lo stesso), il dato ha un potere di deflagrazione enorme: non si tratta di una mobilitazione emotiva o esasperata o unicamente ideologica, come i media filogovernativi hanno tentato di fare passare presso il resto dell’opinione pubblica – si tratta invece di un Movimento che dilaga, pensando e agendo nella piena legittimità.
Vorrei aggiungere una considerazione che davvero è personale. Si tratta di una considerazione che è anche strategica. Personalmente non sono così luttuoso per l’ormai definitiva deligittimazione dell’inutilissimo (storicamente inutilissimo) organismo delle Nazioni Unite. L’ONU è un covo di strapagati figli di puttana e conosciamo bene i suoi labirintici traffici, criminali quasi più di quelli commessi da chi “obbligava” l’ONU stesso a intervenire. Bisognerebbe dare ampio spazio alla controinformazione sulle malefatte dell’associazione massonica che risiede ben pasciuta al Palazzo di Vetro. Un esempio che deve valere per tutti: l’incredibile atteggiamento nei confronti del mancato rispetto, da parte di Israele, delle risoluzioni votate dal Consiglio ONU per fermare il massacro palestinese. Un autentico scandalo. Come del resto è stata scandalosa ma storicamente esatta l’affermazione di Colin Powell quando gli UKUSA hanno deciso di non tentare la strada di una seconda risoluzione ONU contro Baghdad: “Serviva soltanto per l’opinione pubblica interna degli Alleati”. Come dire: carta straccia su cui non vale nemmeno la pena di lasciare la nostra strisciata di merda.
Quindi: perché piangere per la fine dell’ONU? Crediamo che il Movimento, se resterà internazionale ed eterogeneo come è ora e come secondo noi continuerà a essere, si porrà quale unico polo planetario con cui l’America e, in un immediatamente prossimo futuro, la Cina. Crediamo questo: il Movimento sostituirà l’ONU quale interlocutore ai massimi livelli internazionali.
A ben vedere, quindi, hanno perfettamente ragione i neoconservatives a stelle e strisce se temono una “guerra asimmetrica”. Solo che non sarà il Network Terrorista a incarnare l’atipico soggetto da fronteggiare. Il Movimento porrà in essere un’atipicità al cubo, legittima e, proprio per questo, difficilissima da frenare.
La “Guerra senza limiti” è cominciata. E’ una guerra tra noi e lorsignori assassini. E’ davvero “senza limiti” e al di là dei peggiori incubi dei Signori Texani. Non si torna indietro. Questa guerra, bisogna vincerla con la pace. Bisogna vincerla col Movimento.