di Edoardo Todaro

“ La Strada “ di  Clarence  Cooper  jr; pag. 365; edizioni Baldini & Castoldi, 26 euro

Questo  romanzo di Cooper jr. ha come protagonista il mondo della strada di una città senza nome e senza volto: è il mondo popolato di tossici, pushers, prostitute, magnaccia e poliziotti della narcotici che l’autore conosceva assai bene .Un romanzo introvabile nelle librerie, ma visto l’abuso che viene fatto di acquisti attraverso i vari canali social, non sarebbe male che sia rintracciato e messo a conoscenza. E’ un documento di feroce intensità scritto in uno stile assolutamente personale e con la vivida esattezza di chi ha vissuto quegli orrori in prima persona.

La dipendenza di Cooper e una crescente alienazione da coloro che lo circondavano, e forse altro, contribuirono alla sua morte prematura tra l’altro da indigente. Come spesso da tanti viene detto che la strada è scuola di vita, se non ci credete leggete queste oltre 300 pagine e ne troverete conferma. Un libro che ingiustamente non ha avuto quell’attenzione dovuta a chi usa il racconto in prima persona rispetto ad un mondo ostile e che emargina. L’ambientazione, ci può far pensare a qualcosa che appartiene al passato. La scarsa attenzione ricevuta idem.

Ma evitiamo di farci trarre in inganno: quanto scritto ci porta senza ombra di dubbio al secolo scorso, ma se ”  LA STRADA ” fosse scritto oggi chi potrebbe obiettare qualcosa? chi potrebbe dire che gli Stati Uniti non corrispondono a ciò che viene descritto? Oltre alle categorie citate in seconda riga, possiamo aggiungere prostituzione; la sala biliardi;gli informatori, spesso e volentieri tossici, al servizio della polizia; la ricattabilità di chi si salva tra quest’ultimi, se riesce a mettere nei guai un altro. e soprattutto perché farsi è più importante di qualunque altra cosa.

Clarance Cooper non poteva non descrivere la dipendenza attraverso il tappo, i fiammiferi,l’ago, il contagocce, il laccio emostatico, la parlata contorta, la bocca impastata,caratteristiche unificanti, caratteristiche interrazziali,perché l’eroina diviene il comune denominatore,  la continua ricerca di droga e gli effetti conseguenti non tanto e non solo sul fisico, ma di sicuro sul vivere quotidiano, il gusto dolceamaro e che rende la vita degna di essere vissuta,quella vita che nei sobborghi è del tutto inutile; i rapporti affettivi costruiti, e che si reggono, sulla dipendenza. Ma l’attenzione non può non  cadere rispetto a certe  politiche,portate avanti da qualunque schieramento politico al potere,  che oggi possiamo definire securitarie, le retate per un bel ripulisti, “ per pulire il quartiere una volta per tutte “, la guerra alla droga, la droga che certamente è un desiderio famelico sempre presente, come scusa per portare avanti l’emergenza sicurezza; guerra che deve andare avanti ad oltranza per giustificare nefandezze, soprusi e quant’altro ai danni degli sfruttati. Guerra che oggi per usare un linguaggio, che di fatto è strumento di guerra, moderno è definita “ bonifica “, Cavaiano da noi, come nelle favelas del Brasile .

La strada che risponde alla domanda/offerta, legge di mercato che impone le sue regole. Comprare droga, comprare donne, acquistare o rubare qualsiasi cosa in un quartiere volutamente evitato dai cosiddetti onesti, con il suo slang e la sua terminologia che non hanno niente da invidiare all’oggi, con il Centro giovanile che deve essre imposto ai valori della strada.  Forze dell’ordine che all’arresto preferiscono il ricatto, essendo complici della malavita come arma a disposizione per ottenere risultati. Questo libro è a tutti gli effetti una inchiesta sociale, che mette in rilievo, prima di tutto, il contesto da cui prende forma tutto  il resto. Se riteniamo che il circuito della droga debba essere interrotto, non esiste comunità di recupero, non esistono politiche repressive ecc … Leggere, certo, non può essere la soluzione a questo flagello, ma un consiglio mi sento di darlo: leggere questo libro può essere un antidodo importante, può dare effetti importanti con effetti positivi per il futuro di tante generazioni, vecchie e recenti

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