di Francesca Fiorentin

[In occasione dell’uscita della nuova raccolta di poesie di Francesca Fiorentin, Disinganni (Robin Edizioni, 2024), si riportano di seguito alcune poesie da essa selezionate ringraziando l’editore per la gentile concessione (p.l.)]

 

Ti rimando la palla, mondo,
maleducata, dritta in faccia,
immemore delle aperte
ferite da me inferte.
Difeso dal Padreterno
sei il fratellastro viziato, preferito.

 

Sei pallida come un cencio.
Ho sonno, tutto qui. Sempre sonno.
Hai gli organi avvelenati.
Sicuramente, e non so come smaltire le scorie
le scorie, le persone,
non so come
smaltirle.

 

Non è mio, è di altri il sangue che scorre,
la lama affilata
sono il feto di un uovo di piombo;
esploderà i vivi
e dal fuoco, rimbalzati sulla scia del cielo,
coriandoli neri volanti
lontano.
Di me non vedrete il volto,
esangue in una pozza di rosso.

 

Diminuire le creature, destituire il piccolo loro potere,
le idee lasciare cadere come sassi,
uno spazio tu occupi vicino
a voce di lago claustrale.

 

 

 

 

 

 

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