splendidosplendente.jpgdi Mauro Gervasini

[Pubblichiamo, con colpevole ritardo, la recensione che Mauro Gervasini ha scritto per Splendido splendente, il romanzo vincitore del Premio Calvino 2009 (‘Moana Blues’, da “Film Tv”, 5 luglio 2009). Sull’icona Moana, Gervasini era già intervenuto dalle pagine di “Carmilla”. In calce all’articolo, un estratto dal bellissimo libro di Ivan Guerrerio. gg]

Cos’è “ un biglietto di auguri pieno di cuori”? Ma la felicità naturalmente, quella che si vorrebbe profusa a piene mani in un’altra Italia dagli immancabili destini. Non il Ventennio di Vincere ma gli anni ’80 dei nani e delle ballerine, del riflusso e dei sogni bagnati di una generazione disillusa, pronta a farsi “catodizzare” a dovere. Non poteva che essere Milano la città dove tutto nacque, o forse dove tutto morì. Riflessioni a ogni riga di un bellissimo libro, Splendido splendente. Romanzo per Moana (Agenzia X, pp. 107, 12 euro) di Ivan Guerrerio, fresco vincitore del Premio Calvino. Storia di Marzio, che in vacanza a Camogli, poco più che adolescente, sul finire degli anni di piombo e di rabbia, conosce e ama Moana Pozzi. Lei, alla quale lo stato delle cose e la famiglia vorrebbero imporre una vita di provincia timorata di Dio, sceglie il cinema, al quale si dedica senza falsi pudori.

Marzio a Milano gioca bene le sue carte, diventa un imprenditore di successo, si lega al carrozzone di Bettino Craxi, vive gli anni ’80 da protagonista. Moana resta a Roma, alla mercé degli suqli che agitano il fondale melmoso del porno, ma persino il maestro Fellini la chiama “la mia Moanina” e le prime televisioni private strizzano l’occhio alla sua naturale e pannosa bellezza. Lui e lei restano amici, nel tempo, nonostante altre storie, più o meno significative, sullo sfondo di un Paese dove anche le peggiori tragedie si trasformano in farsa. Scritto con uno stile turbinoso, omaggio a quello dinamico di Nanni Balestrini, quasi senza punteggiatura alcuna, Splendido splendente è certamente pop ma mai vintage. A margine sorprendenti intuizioni di Guerrerio, come le pagine dedicate al “blu elettrico”, dominante cromatica così cara a una città (Milano, la vera protagonista del libro) e a un tempo (gli anni ’80), non a caso scelto da David Lynch per Velluto Blu e poi fatta fuori con Twin Peaks, capolavoro che inaugura il decennio successivo lasciandosi alle spalle i suoi morti in teli di cellophane. Gli stessi teli che ogni tanto vestiva Moana, né santa né puttana, donna libera e consapevole alla quale sarebbero andati strettissimi i panni anodini dell’attuale velinume di regime.

* * *

da SPLENDIDO SPLENDENTE
di Ivan Guerriero

moana3.jpgSei Norma Jeane Baker nata a Los Angeles nel 1926 di tuo padre non saprai mai niente di tua madre sai che lavora per una casa di produzione cinematografica e anche se sei solo una bambina capisci che non sta per niente bene vedi che entra ed esce dagli ospedali e tu vieni affidata a varie famiglie e in tutto quel girare a dieci anni un patrigno ti violenta mentre cresci in questi ambienti disperati sogni il cinema e il tuo primo provino è la dimostrazione di cosa fa una brava ragazza lasciata sola con una bottiglietta di Coca-Cola anche se negherai sempre che quella pellicola esista. Diventi famosa comunque perché sei bellissima e per tutta la vita sogni un uomo che ti ami per quello che sei o per come appari scelga pure ma almeno ti ami e così ti sposi divorzi ti risposi ma per quante volte tu lo faccia non funziona niente e il primo è un miliardario che dura poche settimane poi arriva un famoso sportivo e alla fine un noto intellettuale che per ricambiarti scriverà male di te tu che amerai l’unico che non puoi sposare lui il più famoso e il più potente di tutti lui a cui canterai Happy Birthday al compleanno lui l’amante di cui tutti sanno e di cui alcuni dicono che ordinò il tuo omicidio tu che ti sei uccisa ufficialmente con i barbiturici quando avevi trentasei anni sei il più noto sex symbol di tutti i tempi sei l’attrice più invidiata sei l’icona dei quadri di Andy Warhol tu sei Marilyn Monroe.

Sei Linda Susan Boreman nasci alla fine degli anni quaranta nel quartiere del Bronx di New York da una famiglia proletaria e hai una madre cattolica autoritaria e violenta ti sposi a ventidue anni con uno spacciatore che gestisce un topless bar ti fa prostituire e un giorno ti presenta a Gerard Rocco Damiano un parrucchiere per signora con aspirazioni da regista e insieme in pochi giorni nella villa prestata da un amico girate un film che cambierà la storia del cinema e incasserà milioni di dollari mentre a voi ne restano per compenso poco più di mille a testa e tutto il resto alla mafia che lo distribuisce Gola profonda segnerà l’inizio dell’epoca del porno di massa e tu diventi famosa e riesci a lasciare tuo marito ti risposi e fai tre figli e divorzi ancora la tua vita non migliora la notorietà scompare e negli anni scrivi quattro autobiografie talmente diverse fra loro che puoi essere sia l’eroina della sperimentazione sessuale sia la portabandiera di chi considera il porno il male assoluto sei la più controversa attrice porno della storia tu sei Linda Lovelace.

Sei Anna Moana Rosa Pozzi nata a Genova a Pra Palmaro in un quartiere del ponente il 27 aprile 1961 e sei la prima figlia di Alfredo Pozzi e Rosanna Aloisio lui uno stimato tecnico che lavora nelle centrali nucleari proveniente da una famiglia della borghesia genovese lei di origini contadine diplomata e poi moglie e casalinga molto cattolica nel 1963 nasce tua sorella Maria Tamiko per tutti Mima insieme a cui frequenti l’asilo delle suore Orsoline che dovrebbe trasmettervi da subito i principi e i valori graditi alla famiglia con Mima passi la prima infanzia nella casa di Pra Palmaro da cui si vede il mare affascinata da tuo padre con cui la domenica compri le paste dopo la messa fino a quando la sua carriera non porta tutta la famiglia a vivere all’ombra delle centrali in ogni parte del mondo prima in Spagna nel 1967 in un lussuoso quartiere della capitale franchista poi fra i ghiacci e le foreste del Canada nel 1969 e infine nel torrido Brasile a Tubarao dove frequenti una scuola di suore e una di samba e resti affascinata dalla sensualità di quel popolo fino a che il cerchio si chiude nel 1975 la famiglia torna a vivere non lontano da Genova nella casa di Lerma da dove osservi un mondo diventato minuscolo sognando di fare l’attrice non hai nemmeno bisogno di trovare un nome d’arte visto che per tutti da sempre tu sei solo Moana il punto dove il mare è più profondo.