di Amos Bonato

Edi.jpgAmos Bonato è un elettrotecnico, responsabile per quel settore di Radio Città del Capo di Bologna. Da due anni conduce ricerche sulle Compact Fluorescent Lamps (CFL), o “lampade a basso consumo”, che, su indicazione dell’OCSE, dovrebbero sostituire le normali lampade a incandescenza, con vantaggi per l’ambiente e grande risparmio di energia.
Ma è proprio vero?
La ricerca di Bonato dimostra di no, in termini molto persuasivi. Non potendo riprodurla per intero, rimandiamo al file pdf, composto da tre articoli, che la comprende.
Altro che tutela dell’ambiente! Si risparmierebbero alcuni ettolitri d’acqua, ma al tempo stesso resterebbero uguali, se non peggiori, le emissioni di biossido di carbonio, e si aggraverebbe la diffusione di arsenico nell’aria. Una conclusione cui era giunta, forse sulla scorta delle ricerche di Bonato, anche Milena Gabanelli, la conduttrice di Report, in un articolo pubblicato su un supplemento de Il Corriere della Sera (Io Donna, 11 ottobre 2008, p. 87).

A parte gli effetti negativi indicati nello studio che proponiamo, va considerato che le CFL generano un campo elettromagnetico, potenzialmente dannoso se vi si rimane esposti a lungo. Diffondono una temperatura colore molto diversa dalla luce solare, con conseguente variazione dei colori. Impongono di smontare, quando presente, il varialuce, effettivo mezzo di risparmio. Generano rifiuti tossici non facili da smaltire.
Insomma, secondo Bonato, l’emissione di biossido di carbonio non è causata dai consumi, ma dal modo in cui si produce energia.
Perché si insiste sulla drammatizzazione dello spreco energetico? (E’ di pochi giorni fa lo spegnimento dell’illuminazione di monumenti e piazze di tutto il mondo). Risponde Amos Bonato: “Arrivo a pensare che tutte le politiche incentrate sul risparmio energetico hanno il fine di limitare il più possibile i consumi residenziali che non producono ricchezza, per spostare l’energia risparmiata nelle abitazioni alla produzione industriale. Un kwh consumato in casa è un kwh consumato e basta, un kwh consumato in fabbrica produce ricchezza e fa crescere il PIL.”