INTERVISTA A MICHAEL GREGORIO

di Jedel Andreetto

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Spoleto – Dopo la decapitazione di Montepincio per la costruzione della COOP, le villette di Colle San Tommaso e di Colle Risana, la cava di Poreta spacciata ai cittadini come ippodromo, il progetto dello svincolo sud, l’elettrodotto che minaccia i colli spoletini, ora tocca anche al centro storico, che si va sempre più spopolando. È stata infatti autorizzata la costruzione di due palazzi già ribattezzati come “ecomostri della Posterna”, sulla Via Interna delle Mura, proprio sotto l’antica Torre dell’Olio, in uno degli scorci più incantevoli della città medievale, che sta per essere per sempre precluso alla vista dei cittadini e dei turisti di tutto il mondo.

A Spoleto è in progetto costruzione di due palazzoni a ridosso dell’antica cerchia muraria. La cittadinanza è insorta e il Coordinamento Difesa Ambiente sta organizzando per il pomeriggio di sabato 9 Giugno una manifestazione, con partenza alle 17 da Piazza della Libertà, contro questo progetto e contro la miriade di piccoli e grandi scempi che stanno sfregiando l’aspetto della cittadina e dei suoi dintorni, per esprimere disapprovazione per come viene amministrato il patrimonio di Spoleto e per cercare delle alternative a una politica cittadina legata a interessi di pochi e non a quelli della collettività e dell’ambiente.
Il coordinamento non giudica il progetto della costruzione in sé, ma il luogo in cui è stata collocata: “Che bisogno c’era di farlo proprio lì? Che cosa c’è dietro a tutto questo? Dove sta la volontà di promuovere il turismo e valorizzare il centro storico? Che senso ha uno slogan come ‘Spoleto: arte, cultura, natura’ sullo sfondo dell’ennesimo supermercato?”
Michael Gregorio, autore del thriller a sfondo storico Critica della ragion criminale (Einaudi) è un nom de plume dietro il quale si celano Daniela De Gregorio e Michael Jacob, cittadini di Spoleto. Del libro, pubblicato in più di quindici paesi si è detto e scritto molto, della loro città i media non sembrano interessarsi più di tanto.
Michel (Jacob e Daniela De) Gregorio è in prima fila in questa battaglia civile e rispondendo a qualche domanda ci ha raccontato qualcosa in più.

Spoleto – incalza il duo – famosa in tutto il mondo oltre che per il Festival dei Due Mondi, per il suo paesaggio, (ponte delle Torri, Castello chiamato la Rocca e per le sue colline verdi) e per un centro storico piccolo, ma molto bello, si sta attuando una cementificazione (megaparcheggi, scale mobili con uscite di cemento in pieno centro, palazzoni costruiti a ridosso della vecchia cinta delle mura a rovinare completamente il profilo medievale, un elettrodotto con piloni altissimi sulla collina dove sorge un monastero) che sta portando la città e soprattutto il suo centro storico a una “pacchianizzazione” sistematica che la farà somigliare (ci è già riuscita, in buona parte) a una periferia.
Responsabili sono soprattutto le amministrazioni recentemente passate e quella presente che hanno in mente uno strano concetto della modernizzazione e del progresso: se ci sono dei fondi stanziati per costruire qualcosa, ebbene, facciamola e accaparriamoci i fondi, anche a costo di deturpare il centro storico e di ammazzarlo.
I politici devono sempre far vedere che sono attivi e “proiettati” verso dove non si sa , ma la parola suona bene e il cemento ne è un simbolo. Se poi la cittadina è medievale e piccola e non regge all’impatto, pazienza, non si può mica stare sempre a contemplare le colline verdi!
Ma responsabili sono anche quelli che possono essere indicati come “padri nobili” della cultura e delle accademie locali. Professori, architetti, studiosi, circoli di storia e valori locali che non emettono un filo di voce per difendere la distruzione sistematica di quello a cui dedicano studi cartacei. Dopo gli ultimi scempi, alcuni davvero clamorosi, molti spoletini si sono svegliati e hanno costituito dei comitati. Ce ne sono quasi novanta (quasi uno per ogni scempio e ogni problema della città. Questa la dice lunga sulla politica…) e ora si stanno coordinando per una grande manifestazione per il 9 Giugno, seguendo l’esempio dei comitati della Toscana, primo fra tutti quello fondato dal prof. Asor Rosa per Monticchiello.
La costruzione dei due palazzoni è accompagnata da permessi, a quanto pare, perfettamente in regola (qualche politico dissidente sta però spulciando la documentazione alla ricerca di qualche cosa fuori dalle regole). E questo è il problema più grande. Come è già accaduto proprio ad Asor Rosa per l’ecomostro di Monticchiello, che è stato denunciato per aver chiamato così la costruzione delle 95 villette bifamiliari, anche Micheal Gregorio e il comitato di Spoleto rischiano una simile denuncia.
L’origine è stata questa: una delle passate amministrazioni ha progettato di costruire in quella zona un enorme parcheggio. Il terreno era di un privato, il Comune ha dato al privato, in cambio della parte su cui costruire il parcheggio, l’edificabilità sull’altra parte.
Questo circa dieci anni fa. Dopodiché, zitto zitto, il progetto va avanti con le successive amministrazioni. Quest’ultima lo mette in atto.
Il mistero più fitto è un doppio parere negativo riguardante quella costruzione da parte della Sovrintendenza di Perugia, poi, a nuova domanda, arriva un terzo parere positivo da parte della stessa Sovrintendenza. Un rappresentante della CdL all’opposizione, avrebbe scoperto che, a firmare quest’ultimo parere è stato una persona diversa, sembrerebbe un cartografo. Domanda: è competente un cartografo a dare un parere sull’impatto ambientale di una costruzione?
Il punto di interesse non locale, conclude Gregorio, potrebbe essere la fama di Spoleto come sede da 50 anni di un Festival internazionale e la sua grazia paesaggistica e d’insieme architettonico. Esattamente come il caso Monticchiello e il caso della piazza di Fiesole. Oltre al fatto che stanno nascendo tanti comitati di cittadini come in Toscana che stanno protestando contro la politica locale di scempi. Insomma “i cittadini contro la politica”. Si tratta di un tema nazionale e non solo spoletino.

Michael Gregorio, che pensava di piantare le tende definitivamente a Spoleto (io, Daniela , sono nata qui, e sono stata felicissima quando ci sono ritornata dopo anni passati a Firenze e, per lavoro di tutti e due a Mestre. Mike è da sempre innamorato di Spoleto), adesso sta invece pensando di andarsene. Non prima, però, di aver dato battaglia e di aver venduto cara la pelle paesaggistica e architettonica della una volta bellissima Spoleto.