I centri sociali si mobilitano in tutta Italia
“La situazione è tesa, la miscela abbastanza esplosiva”

Presidi, assemblee e cortei
per protestare contro l’omicidio

milanoomicidio.jpgMILANO – Presidi, cortei, assemblee. I centri sociali di tutta Italia si mobilitano, “in un clima molto teso” come dice Daniele Farina del Leoncavallo, dopo l’aggressione che ha portato alla morte di Davide Cesare.

A Milano il primo appuntamento è per le 18 al centro sociale Officina della resistenza sociale cui facevano riferimento Davide e i suoi due amici rimasti feriti. Ci sarà un’assemblea cittadina e, molto probabilmente un corteo nella zona dei navigli. Domani, invece, alle 20,30 era già previsto un presidio in via Mancinelli, al Casoretto, in occasione del venticinquesimo anniversario dell’assassinio di Fausto e Iaio, due militanti del centro sociale Leoncavallo. “Adesso manterremo il presidio – dice Farina – anche per i fatti di ieri. Chiediamo che le responsabilità vengano accertate, anche quelle di carabinieri e polizia che ieri al pronto soccorso del San Paolo si sono comportati come alla Diaz a Genova“. La tensione fra gli amici ed i compagni di Davide è palpabile. “La guerra, un’amministrazione comunale allo sbando, più questa vicenda – commenta Farina – la miscela è abbastanza esplosiva”.

Anche a Roma parte la mobilitazione, con una assemblea e un corteo in via dei Volsci 32 sui “fatti di Milano”. E presidi antifascisti si terranno a Catania davanti alla prefettura, a la Spezia in piazza Mentana, a Firenze davanti alla prefettura, a Perugia alla facoltà di scienze politiche e a Parma allo spazio sociale Mario Lupo.

Anche Rifondazione comunista chiede chiarezza. “L’omicidio – è scritto in una nota – non può restare nell’ombra: devono essere chiariti dubbi e dinamiche di quanto accaduto in questa tragica notte. Per fare luce sull’accaduto abbiamo presentato un’interrogazione, per conoscere l’esistenza e la natura dalla matrice politica dell’atto e per individuare le responsabilità dell’operato delle forze dell’ordine all’interno del Pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo”.

[da Repubblica.it]