ZODIAC KILLER

di Danilo Arona

Zodiac.jpgCi ritorniamo in Val Cerrina. E ci torneremo più volte, se le cronache avranno la possibilità di continuare. E’ che oggi ho ritrovato un nuovo tassello di quella lunga lista di morti (ragazzi e ragazze che se sono andati nei modi più assurdi e crudeli) che ancora oggi, pare, stia proseguendo. All’apparenza sembra non collegato alla “maledizione” perché la sua tragica banalità lo collocherebbe in un ambito “normale”, per capirci. Invece in un omicidio, soprattutto se la vittima è una ragazza poco più che ventenne e bella come certe giornate primaverili nell’alto Monferrato, non esiste nulla di “normale”. Anzi, si percepisce una spaventosa “anormalità” sociale nell’oblio che è sceso su questo (e altri, va sottolineato) fatto di sangue.

Non se ne parla e non se ne scrive più. La pratica forse è stata chiusa. Perciò l’assassino, se tuttora vive, è a piede libero. Nessun giornalista, a Bassavilla e dintorni, appare intenzionato a riprenderne le fila anche solo per riempire un buco estivo.
Lei si chiamava Antonella Guarnero e la vigilia del giorno di San Silvestro, il 30 dicembre del 1992, misurò per la prima volta il vestito rosso coi lustrini che aveva ordinato a una sarta. A tutti coloro che la incrociarono in quelle ore Antonella parve particolarmente eccitata. Il rosso è il colore dell’amore e, non a caso, anche del sangue. Eros, Thanatos e la magia di un Capodanno. Niente di così trasgressivo, al di là di un cenone fra amici in un locale nei dintorni, tra la Cerrina e Bassavilla. Ma in quel mucchio di gente si trovava qualcuno cui mettere in conto il rosso di quel vestito.
Il primo dell’anno la trovarono morta su un prato, a poca distanza da casa sua. Uccisa, si lesse, da un occasionale accompagnatore con il quale si era imprudentemente appartata. Qualche traccia di alcol nel sangue, ma era Capodanno. Tutti brindano a Capodanno, persino le suore di clausura.
Non so nulla delle indagini. Il RIS non esisteva ancora. Fatto è che non si scoprì nulla e sui giornali lessi che il luogo del delitto “non parlava”, privo di qualsiasi elemento utile. Ma era il gennaio del ’93 e, forse, i carabinieri di una qualsiasi stazione della valle non disponevano, ancora, di strumenti adatti a decodificare le lingue. Le scene del delitto parlano sempre, anche a distanza di anni.
Noi, detective dell’altro mondo, quando non siamo dotati personalmente, dobbiamo avvalerci di collaborazioni un po’ bizzarre. Nelle case infestate, quando le frequentavo, mi facevo accompagnare sempre da un paio di medium. Donne, va da sé, per una questione di chimica sessuale e perché tra le femmine si corrono meno rischi d’impostura. A parte Vanna Marchi e sua figlia, ma loro non sono medium.
Ai tempi dell’uccisione di Antonella, conobbi una signora di Casale Monferrato, dimostrazione vivente di come in certi gruppi specializzati delle forze dell’ordine un posto d’onore dovrebbe sempre essere occupato da un astrologo, magari pure dotato del sesto senso. Un bel profiler dello zodiaco, ufficioso beninteso, perché l’astrologia diventa sorprendente quando è maneggiata da persone che persino ridono degli oroscopi dei giornali e sanno come utilizzare nel profondo la cosiddetta “arte delle stelle”. Posso ancora oggi trascrivere quanto lei mi riferì a proposito dell’omicidio di Capodanno (per un po’ lo intitolarono così sui giornali locali) grazie a dei vecchi appunti ingialliti:
“Con la tabella delle Effemeridi ho controllato lo schema del cielo di nascita di Antonella per tentare di coglierne qualche caratteristica comportamentale e psicologica. Su questa base ho forse capito quali tipi zodiacali maschili possano avere avuto scontri d’opinione, litigi e rancori con lei. Mi si sono evidenziati tre segni possibili: Scorpione, Ariete e Leone. Bisogna però tener presente che non è assolutamente detto che tali segni corrispondano unicamente al sole di nascita. L’assassino potrebbe essere un individuo che ha la luna opposta a Venere della vittima, oppure Marte opposto a Saturno. Penso comunque che quest’uomo abbia alcuni pianeti in posizioni negative proprio nei tre segni che ho menzionato”.
Mi ricordo che le chiesi se poteva essere utile per lei ricevere indicazioni astrologiche sull’arco dei sospetti. La domanda, allora, avevo senso, perché la polizia stava interrogando un sacco di persone che avevano avuto a che fare con Antonella. I giornali avevano sottolineato che il numero di persone da ascoltare era tutt’altro che esiguo. La donna mi rispose:
“Certamente. Dovrei poter conoscere le date di nascita di tutti gli interrogati. Sarebbe un lavoro molto lungo, ma solo così si potrebbero interpretare le caratteristiche salienti in relazione al quadro astrologico accennato. Ovvio, l’assassino potrebbe anche non trovarsi fra le cento persone già interrogate. Posso aggiungere che il giorno del delitto la Luna si trovava in Ariete (azioni impulsive), in quadratura a Urano e Nettuno in Capricorno (determinazione), a loro volta opposti al bellicoso pianeta Marte in Cancro (estrema permalosità). Inoltre in quella giornata di fine anno continuava il transito di Plutone in Scorpione, accentuando ulteriormente un clima astrale ricco di tensioni, testardaggine, rancori e decisioni drastiche. Un clima che sta favorendo l’inevitabile guerra del Golfo. Le persone più sensibili a questi transiti negativi sembrano, secondo l’interpretazione tradizionale, quelle che nel proprio tema natale evidenziano posizioni sfavorevoli nei pianeti citati. Per esempio, la vittima aveva Luna e Saturno in Acquario, opposta a Urano in Leone alla nascita. Essendo una ragazza dal carattere molto indipendente e deciso (aveva Marte in Ariete), potrebbe avere offeso a parole un uomo permaloso, pieno di sé, autoritario, abituato a essere obbedito. Aggiungo, un tipo che detesta i gatti, animali indipendenti che non si lasciano comandare da nessuno. Credo inoltre che l’assassino sia un tipo forte e corpulento, un vorace mangiatore con problemi di colesterolo. Può essere qualcuno che uccide animali con le proprie mani (polli, tacchini, conigli o altro), senza provare alcuna emozione o pietà per la sofferenza di esseri viventi ritenuti inferiori. Come gli animali, appunto, e forse, nel suo delirio, come le donne”.
Vecchi appunti di oltre dodici anni fa. Già una vita, e di Antonella nessuno ne parla più. Ma la signora di Casale incontrò, molto tempo dopo, uno strambo e oscuro destino, quasi un’emanazione di quel vento lugubre che intende mietere vittime nel Monferrato. La uccise un pirata della strada nel ’95, centrandola in pieno sulle striscie pedonali. Da buon pirata della strada, non si fermò a prestare soccorso. Un paio di testimoni occasionali lo descrissero: era corpulento e rubizzo, una testa quadrata, grossa oltre il dovuto. Ma non descrissero né l’auto né la targa.
I fatti, come le cose, a volte parlano. Né per questo vanno criminalizzati gli Scorpioni, gli Arieti, gli allevatori di polli e il colesterolo. Ma le considerazioni astrologiche della signora a proposito del “delitto di Capodanno” erano state divulgate pochi giorni prima della disgrazia da una radio e da un giornale locale. E un macabro simbolismo sembra voler ricordare il basilare principio della teoria del Caos: il movimento delle ali di una farfalla in una parte del mondo può provocare un cataclisma in un’altra zona del pianeta. Forse, da queste parti, non occorrono incommensurabili distanze.