di Michel Chossudovsky

az.jpgal-Zarqawi-wanted-small.gifL’apparato dell’intelligence americano ha creato le proprie organizzazioni terroristiche. E allo stesso tempo, crea le proprie minacce terroristiche riguardanti organizzazioni che ha esso stesso creato. Contemporaneamente ha sviluppato un programma di controterrorismo del valore di molti miliardi di dollari per dare la caccia alle stesse organizzazioni terroristiche.
Controterrorismo e propaganda di guerra sono interconnessi. L’apparato della propaganda fornisce ai media notizie false. Le minacce terroristiche devono apparire “genuine”. L’obbiettivo è quello di presentare i gruppi del terrore come “nemici dell’America”. Il sottostante obiettivo è galvanizzare l’opinione pubblica in appoggio all’agenda di guerra Americana. […] La campagna propagandista fornisce i ritratti dei leader della rete del terrore. In altre parole, per questa campagna “pubblicitaria”, “essa deve fornire un volto al terrore”. La “Guerra al terrorismo” si poggia sulla creazione di uno o più spauracchi del male, capi del terrore, Osama bin Laden, Abu Musab Al-Zarqawi, e altri, i cui nomi e foto sono presentate fino alla nausea sui mass media.

Abu Musab Al-Zarqawi viene presentato all’opinione pubblica mondiale, come il futuro cervello del terrorismo, capace di porre in secondo piano il “Nemico Numeo Uno”, Osama bin Laden.

Il Dipartimento di Stato americano ha aumentato il premio per la sua cattura da 10 a 25 milioni di dollari, che pone il suo “valore di mercato” alla pari di quello di Osama. Paradossalmente, Al Zarqawi non compare nella lista dei più importanti ricercati dell’FBI.

I legami di Al Zarqawi con Al Qaeda

Al Zarqawi è spesso descritto come “socio di Osama”, come uomo fantasma, ritenuto responsabile di numerosi atti di terrorismo in vari paesi. In altri resoconti, spesso provenienti dalle stessa fonti, si dice che non ha alcun legame con Al Qaeda e che opera in modo indipendente. E’ spesso presentato come l’uomo che ha sfidato la leadership di bin Laden.

Il suo nome ricorre in numerose occasioni sia sulla stampa che nei comunicati ufficiali. Dall’inizio del 2004 il suo nome è quasi giornalmente nelle notizie.

Osama appartiene alla potente famiglia dei bin Laden, che storicamente ha avuto legami di affari con i Bush e i petrolieri texani. Bin Laden venne reclutato dalla CIA durante la guerra afgano-sovietica ed ha combattuto come un Mujahideen. In altri termini esiste una lunga e documentata storia dei legami bin Laden-CIA e bin Laden-famiglia di Bush, che rappresentano una ovvia fonte di imbarazzo per il governo americano.

Contrariamente a bin Laden, Al-Zarqawi non ha una storia familiare. Egli proviene da una povera famiglia palestinese della Giordania. I suoi genitori sono morti. Egli emerge all’improvviso.

E’ descritto dalla CNN come un “lupo solitario” che agisce in modo indipendente dalla rete di Al Qaeda. In modo incredibile, questo lupo solitario è presente in vari paesi, in Iraq, che sarebbe ora la sua base, ma anche nell’Europa occidentale. Ed è sospettato di preparare un attacco terroristico sul suolo americano.

Sembra essere in molti luoghi contemporaneamente. E’ descritto come “il principale nemico dell’America”, “un maestro nel travestimento e nei documenti falsi”. Noi siamo portati a credere che questo “lupo solitario” sia capace di metterla nel sacco ai più astuti agenti dei servizi segreti americani.

Secondo il Weekly Standard —noto per gli stretti rapporti con in neocons:

“Abu Musab al Zarqawi è stato non solo il cervello dell’assassinio di Berg ma anche della carneficina di Madrid dell’11 marzo, dell’attentato contro i fedeli sciiti nello stesso mese, e dell’attacco suicida al porto di Bassora il 24 aprile. Ma è egli non è per niente un nuovo arrivato nel campo delle stragi. Ben prima dell’11 settembre, aveva organizzato un complotto per uccidere turisti israeliani e americani in Giordania. Il suo marchio è impresso sui gruppi terroristici e sugli attentati nei quattro continenti.” (Weekly Standard, 24 May 2004)

Il profilo di Al-Zarqawi è quello di uno che “mira a togliere a bin Laden il comando della jihad globale”.

In Iraq, si dice sia intenzionato a “innescare una guerra civile tra sunniti e sciiti”. Ma questo non è esattamente ciò che si pensa stiano facendo i servizi segreti americani (“dividi et impera”) come confermato da molti analisti della guerra condotta dagli americani? Mettere un gruppo contro l’altro per indebolire il movimento della resistenza. (Vedere Michel Collon, 1 e 2

La CIA, con i suoi più di 30 miliardi di dollari di budget, dichiara la propria ignoranza: dice di non sapere nulla di lui e di possedere una foto, ma, secondo il Weekly Standard (24 maggio 2004), non sa né il suo peso né la sua altezza.

C’è un’aura di mistero che circonda quest’individuo che fa parte del complotto propagandistico. Zarqawi è descritto come “talmente segreto che perfino quelli che lavorano con lui non ne conoscono l’identità”.

Un modello compatibile

Quale copione interpreta questo personaggio nella campagna di disinformazione della CIA, nella quale un ruolo centrale è svolto dalla CNN?
In precedenti operazioni propagandistiche la CIA si rivolse ad esperte ditte per organizzare campagne di disinformazione, quali la Rendon Group (il gruppo che lavorò insieme alla partner inglese Hill and Knowlton, responsabile per la diceria riguardo le incubatrici in Kuwait nel 1990, secondo cui bambini kuwaitiani venivano rimossi dalle incubatrici in un racconto completamente inventato, che fu usato per ottenere l’approvazione del Congresso per la guerra del Golfo del 1991.

Qualè il modello di riferimento?

Quasi immediatamente sulla scia di un evento terroristico o della sola minaccia, la CNN in sostanza dice: Noi pensiamo che dietro vi sia questo misterioso individuo, invariabilmente senza mai fornire una prova e prima che vi sia il tempo per condurre una qualche indagine da parte delle autorità di polizia e dell’intelligence.

In alcuni casi, immediatamente dopo un attacco terroristico, c’è una notizia iniziale che menziona Al-Zarqawi come possibile mente. Uno o due giorni dopo, la CNN se ne esce con un definitivo annuncio, citando fonti ufficiali come polizia, militari e servizi segreti.

Spesso il pezzo della CNN si basa su informazioni pubblicate su siti web islamici o ricavate da misteriosi nastri registrati audio o video. L’autenticità del sito web e/o dei nastri non è mai oggetto di discussione o di investigazione dettagliata.

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Teniamo in mente che negli articoli non si menziona mai che Al Qaeda è una creazione della CIA e che anche Al Zarqawi venne reclutato per combattere nella Guerra afgano-sovietica (Come dichiarato da Colin Powell nel suo discorso al Consiglio di Sicurezza dell’ONU del 5 febbraio 2003) (vedi dettagli sotto). Sia Osama bin Laden che Abu Musab Al-Zarqawi sono creazioni dell’apparato dell’intelligence americana. Il reclutamento di combattenti stranieri era sotto gli auspici della CIA.

La stampa di solito accetta come vere le minacce terroristiche che la CIA segnala, senza prendere atto del fatto che i servizi americani hanno fornito supporti di copertura alla rete militante islamica per più di 20 anni.
Come ampiamente documentato i campi di addestramento in Afghanistan impiantati durante l’amministrazione Reagan sono stati creati con l’appoggio della CIA. Ed alcuni membri dell’attuale amministrazione compresi Richard Armitage e Colin Powell erano direttamente coinvolti nel fornire sostegno ad Al Qaeda in Afghanistan, dove bin Laden e Al Zarqawi ricevettero un addestramento specializzato. (Vedi Michel Chossudovsky, 1 e 2)

La storia di Al Zarqawi

La prima volta che si fa menzione del nome di Abu Musab Al-Zarqawi fu in relazione al fallito attentato all’Hotel Radisson di Amman, in Giordania, durante le celebrazioni del millennio (dicembre 1999). Secondo quanto riportato dalla stampa, in precedenza aveva usato un altro nome: Ahmed Fadil Al-Khalayleh, (apparentemente uno dei suoi falsi nomi).
Secondo il New York Times, Al Zarqawi lasciò l’Afghanistan per recarsi in Iran alla fine del 2001, dopo l’ingresso delle truppe USA. Fonti americane parlano di una stretta protezione da parte del governo di Tehran.

“I servizi segreti americani si dicono preoccupati per le crescenti prove che dimostrano un rinnovato interesse di Tehran verso il terrorismo [e l’appoggio ad Al Zarqawi], e che include la segreta sorveglianza da parte di agenti iraniani di possibili obiettivi americani all’estero. Secondo i funzionari americani l’Iran vedrebbe nel terrorismo un deterrente contro un possibile attacco da parte degli Stati Uniti.

Dopo l’elezione a sorpresa del riformatore Mohammad Khatami come presidente dell’Iran nel 1997, Washington credeva nell’emergere di una nuova maggioranza politica moderata. Ma la fazione della linea dura ha mantenuto il controllo dell’apparato di sicurezza iraniano, il che ha frustrato gli sforzi tesi ad allentare le tensioni con Tehran.

Ora, le azioni intraprese da Tehran che tendono a destabilizzare il governo ad interim afgano, ad assistere i membri di Al Qaeda e infuocare la rivolta palestinese stanno portando Washington a riconsiderare i suoi rapporti con l’Iran”(NYT, 24 marzo 2002)

Nel 2002, la sua presenza a Tehran, secondo quanto asserito, per “collaborare con gli uomini della linea dura” presenti nell’apparato militare e dell’intelligence iraniani, è parte di una campagna di disinformazione che consiste nel presentare l’Iran come uno sponsor della “rete terroristica islamica”. Nel febbraio 2002, è stato ritenuto coinvolto nel progetto di attacchi terroristici in Israele.

Il discorso di Colin Powell al Consiglio di Sicurezza dell’ONU

Nei mesi che hanno preceduto la guerra con l’Iraq, riemerge il nome di Al Zarqawi, e questa volta con una frequenza quasi giornaliera, e con notizie focalizzate sulle sue sinistre relazioni con Saddam Hussein.

Una delle principali svolte nella campagna di propaganda si è avuta il 5 febbraio 2003. Fu Colin Powell è metterlo sotto le luci dei riflettori, quando pronunciò quel fallimentare discorso sulle armi di distruzione di massa al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il discorso di Powell presentava una “documentazione” sui legami tra Saddam Hussein e Al Qaeda, focalizzando l’attenzione sul ruolo centrale di Al-Zarqawi: (enfasi aggiunta):

La nostra preoccupazione non è solo centrata su queste illecite armi; è la possibilità che queste armi possano essere connesse ai terroristi e alle organizzazioni terroristiche…

Quello che voglio oggi portare alla vostra attenzione è il nesso, potenzialmente molto più sinistro, fra l’Iraq e la rete terroristica di Al Qaeda, un nesso che combina organizzazioni terroristiche classiche e metodi moderni letali. L’Iraq oggi ospita una micidiale rete terroristica, capeggiata da Abu Musaab al-Zarqawi, un affiliato e collaboratore di Osama bin Laden e dei luogotenenti di Al Qaeda.

Zarqawi, un palestinese nato in Giordania, ha combattuto nella Guerra afgana più di 10 anni fa. Ritornando in Afghanistan nel 2000, egli sovraintendeva ad un campo di addestramento per terroristi. Una delle sue specialità e una delle specialità del campo è l’impiego di veleni.

Quando la nostra coalizione estromise i Talebani, la rete di Zarqawi intervene nel fornire il proprio aiuto nella costruzione di un altro centro di addestramento per uso di veleni e esplosivi, centro che venne impiantato nell’Iraq nord-orientale.

La rete insegnava ai suoi operativi come preparare ricina e altri veleni. Lasciatemi ricordare gli effetti della ricina. Meno che una presa di sale — immaginatevi una presa di sale — meno di una presa di sale, nel cibo che state mangiando, e si determinerà shock, seguita da morte entro 72 ore; e non esiste antidoto, non esiste terapia. E’ fatale.

Coloro che forniscono aiuto nel gestire il campo sono i luogotenenti di Zarqawi che operano nel nord dell’Iraq, nel settore curdo, fuori dal controllo di Saddam Hussein, ma Baghdad ha un suo agente ai vertici di Ansar al Islam, l’organizzazione radicale che controlla quest’angolo dell’Iraq. Nel 2000, quest’agente fornì un sicuro asilo ad al Qaeda nella regione. Dopo che noi allontanammo al Qaeda dall’Afganistan, alcuni suoi membri accettarono l’asilo offerto. E si trovano là anche oggi….

Noi sappiamo che queste persone sono connesse a Zarqawi in quanto si trovano ancora oggi in contatto regolare con i suoi diretti subordinati, compreso gli organizzatori delle cellule pronte ad usare veleni. e sono coinvolti nei movimenti di denaro e di equipaggiamenti. Lo scorso anno, due sospetti uomini di al-Qaeda furono arrestati mentre attraversavano il confine tra Iraq e Arabia Saudita. Erano legati ad una cellula a Baghdad, e uno di loro si era addestrato in Afganistan all’uso di cianuro.

Dalla sua postazione terroristica in Iraq, Zarqawi può guidare la sua rete nel Medio Oriente e oltre.

Secondo i detenuti, Abu Atiya, addestratosi nel campo terroristico di Zarqawi in Afghanistan, assegnò ad almeno nove nordafricani il compito di compiere attentati terroristici chimici e con esplosivi in Europa. Nello scorso anno, ne sono stati arrestati alcuni in Inghilterra, Francia, Spagna e Italia. Secondo i nostri ultimi conti, almeno 116 ne sarebbero stati arrestati.

Noi siamo a conoscenza di questa rete europea e sappiamo dei suoi legami con Zarqawi, in quanto il detenuto che ci ha fornito le informazioni sugli obiettivi ci ha anche rivelato i nomi dei membri della rete…

Siamo anche a conoscenza che i colleghi di Zarqawi sono stati in azione nel Pankisi Gorge, Georgia, e in Cecenia, Russia. Il complotto nel quale erano legati non è solo chiacchiera. Era loro intenzione uccidere i russi con tossine.

Noi non siamo sorpresi del fatto che l’Iraq ospiti Zarqawi e i suoi. Questa convinzione si basa su decenni di esperienza sui legami tra Iraq e al-Qaeda

Come ho detto all’inizio, niente di tutto questo dovrebbe essere una sorpresa per noi. Il terrorismo è stato uno strumento usato da Saddam da decenni. Saddam è stato un sostenitore del terrorimo molto tempo prima che le reti terroristiche avessero un nome, e questo appoggio continua ancora. Il legame tra veleni e terrorismo è nuovo; il legame tra Iraq e terrorismo è vecchio. La combinazione è letale.

Con questo curriculum, gli iracheni negano di appoggiare il terrorismo nello stesso modo con cui da tempo negano di possedere armi di distruzione di massa, E’ tutta una serie di bugie. Quando ci confrontiamo con un regime che ha ambizioni di dominio regionale, nasconde armi di distruzione e fornisce supporto logistico e attivo ai terroristi, noi non ci stiamo confrontando con il passato, ma con il presente. E a meno che non decidiamo di agire, noi ci confronteremo con un futuro ancor più spaventoso.”

(Segretario di Stato americano, Colin Powell, al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, estratti, 5 febbraio 2003)

La dichiarazione di Powell riguardante Al-Zarqawi consisteva nel legare il regime secolare Baatista alla “rete terroristica islamica”, con l’obiettivo di giustificare l’invasione e l’occupazione dell’Iraq.

I supposti attacchi chimici e biologici organizzati da Al-Zarqawi

La dichiarazione all’Onu di Powell si fondava sull’esistenza di impianti per la produzione di armi chimiche e biologiche nell’Iraq settentrionale capaci di produrre ricina, sarin ed altro, da usare in attentati terroristici in Europa e America.

Il corrispondente nel nord Iraq del London Observer rifiutò decisamente le affermazioni di Powell riguardo la ricina (9 febbraio 2003):

“Non c’è alcun segno di armi chimiche, in nessun luogo — quello che si sente è solo l’odore di paraffina e burro vegetale usati per cucinare. Nella cucina, ho scoperto alcuni pomodori a pezzi, niente di più. Il cuoco aveva lasciato il suo Kalashnikov appoggiato alla parete. Ansar al-Islam — il gruppo islamico che usa il complesso, identificato da Powell, come quartier generale — ieri mi ha invitato insieme ad altri giornalisti stranieri nel loro territorio per la prima volta. “Noi siamo solo un gruppo di musulmani che cercano di fare il proprio dovere” ci spiegò il portavoce del gruppo, Mohammad Hasan “Non abbiamo farmaci per i nostri combattenti. Non abbiamo neppure un’aspirina. Come è possibile accusarci di produrre armi chimiche?”

Poche settimane dopo, le forze speciali americane, insieme con i loro giornalisti “al seguito”, entrarono nelle supposte fabbriche di produzione delle armi nel nord dell’Iraq:

“Ciò che trovarono era un campo distrutto dai missili cruise sparati durante i primi giorni della guerra. Un gruppo specializzato in rilevamenti biochimici scandagliò le macerie. Indossarono maschere protettive prima di entrare in quello che ritenevano il laboratorio di produzione. All’interno trovarono proiettili da mortaio, medicinali e sinistre celle carcerarie, ma nessuna prova immediata di agenti chimici o biologici. Per questa unità, tale prova avrebbe rappresentato la cosiddetta “pistola fumante, invece i cacciatori di armi sono rimasti quel giorno delusi.” Jim Sciutto, ABC News, with US Special Forces in Northern Iraq (ABC News, 29 March 2003)

Il pericolo ricina

L’8 febbraio 2003, tre giorni dopo il discorso di Powell, fa la sua comparsa in America il pericolo ricina. Ci dissero che Al Zaqwari era il responsabile per “quella polvere bianca sospetta trovata in una lettera inviata al capo della maggioranza al Senato, Bill Frist, contenente il veleno mortale ricina”.

In un rapporto della CIA, fatto “trapelare” al Newsweek, un gruppo di analisti della CIA prediceva che:

“esiste una probabilità del 59% che un attentato sul territorio americano con armi di distruzione di massa avvenga prima del 31 marzo 2003″….Tutto appare così preciso e spaventoso: meglio del 90% di probabilità che Saddam possa colpire l’America con armi radioattive, microbi o veleni. Ma è importante ricordare che le probabilità di un evento sono ricavate dalla media delle impressioni fornite da persone, forse informate, ma la cui carriera futura sicuramente può essere rovinata dall’aver sottostimato una minaccia” (Newsweek, 24 Feb 2003)

La figura di Al Zarqawi è messa nettamente in risalto nell’articolo del Newsweek.

In National Review (18 febbraio 2003), Al Zarqawi veniva descritto come il “capo degli ingegneri biochimici” di Al Qaeda:

“E’ ampiamente risaputo [da chi? con quali prove?] che Zarqawi, capo degli ingegneri biochimici di al Qaeda, era di casa e al sicuro in Afghanistan dove tracce di ricina e altre veleni sono stati ritrovati. Ciò che invece non è molto conosciuto — e che era stato accennato da Powell nel suo discorso all’ONU — è che a partire dagli anni 90, l’ambasciata irachena a Islamabad ospitava routinariamente scienziati biochimici, alcuni dei quali interagivano con al Qaeda, e tra loro Zarqawi e i suoi tecnici di laboratorio, sotto la copertura diplomatica dell’ambasciata dei talebani, al fine di insegnare l’arte di preparare veleni partendo da sostanze facilmente reperibili”

Le bombe sporche

Ci sono state voci di attentati in Usa con ricina, sarin e altri gas velenosi. Subito dopo il discorso di Powell, ci fu un allarme ‘codice arancione’. Dichiarazioni ufficiali sottolineavano anche la possibilità di un attentato con bomba nucleare sporca.
Come la solito, Al Zarqawi veniva identificato come il sospettato numero 1.
Questi allarmi si dimostrarono inventati. Una falsa storia proveniente dalla CIA sulle cosiddette “armi sporche” venne immessa nella catena di trasmissione delle news (ABC News, 13 Feb 2003). Pochi giorni dopo il suo discorso all’Onu, Powell avvertiva che:

“non sarebbe difficile per i terroristi fabbricare bombe ‘sporche’ radioattive e farle esplodere negli Stati Uniti….Quanto sia probabile non posso dirlo… ma penso che sia giusto che gli americani sappiano di questa possibilità”

Nello stesso tempo, la rete televisiva avvertiva che “alberghi, centri commerciali o edifici privati potevano tutti essere bersagli di al Qaeda, anche la prossima settimana”. Dopo questo annuncio, decine di migliaia di americani si precipitarono a comprare nastri, lamine di plastica e maschere anti-gas.

Ma più tardi si fece largo la notizia che l’allarme terroristico era stato inventato dalla CIA, con ogni probabilità dopo consultazione con il Dipartimento di Stato (ABC News, 13 Feb. 2003). L’FBI per la prima volta puntava il dito contro la CIA. Nonostante tutti sapessero, almeno tacitamente, che l’allarme era un falso, l’Homeland Security Secretary, Tom Ridge, decise di mantenere l’allarme “codice arancione”:

“Nonostante la falsa segnalazione, non si prospetta di cambiare il livello di minaccia. Altre fonti sono state validate e pertanto non vi è alcuna ragione per non mantenere l’alto livello di precauzioni” (ABC News, 13 Feb. 2003).

Alcuni giorni dopo, in un’altra iniziativa propagandistica senza successo, Powell presentò al Congresso americano un misterioso nastro registrato di Osama bin Laden come “prova” che i terroristi islamici “stanno facendo causa comune con un brutale dittatore”. (US official quoted in The Toronto Star, 12 Feb. 2003). Stranamente, il nastro era in possesso di Powell prima della sua diffusione da parte della rete televisiva Al Jazeera. (Ibid.)

Intanto, Al Zarqawi era identificato come la mente dietro gli attentati (sventati) con ricina in alcuni paesi europei, tra cui Gran Bretagna e Spagna.
Nel gennaio 2003, a Londra, ci fu un allarme terroristico (con ricina) che venne ritenuto ordinato da Al Zarqawi. La ricina, secondo quanto si asseriva,venne scoperta in un appartamento a Londra e doveva essere impiegata per un attentato alla metropolitana. I giornali inglesi scrissero che i terroristi avevano imparato a produrla nei campi dell’Iraq settentrionale. Quando le forze speciali nel marzo 2003 fecero il loro ingresso nelle presunte aree di produzione (v. sopra) non trovarono assolutamente niente, e ciononostante si sono continuate tranquillamente a diffondere al pubblico tramite la stampa nuove storie riguardo gli impianti chimici nel nord dell’Iraq. In un recente articolo del Washington Times:

Zarqawi è la più robusta prova di un legame tra il regime autocratico di Saddam e la rete terroristica di al Qaeda. Zarqawi, 38 anni, ha gestito un campo terroristico nell’Iraq settentrionale specializzato nello sviluppo di tossici e armi chimiche.(Washington Times, 8 giugno 2004)

Il legame spagnolo

Nello stesso periodo, in Spagna, il partner della coalizione di Bush, Jose Maria Aznar, dava inizio alla propria campagna di disinformazione, senza dubbio in collegamento con funzionari americani.
Che tempismo! Mentre Powell presentava il dossier su Al-Zarqawi all’ONU, nello stesso giorno, 5 febbraio 2003, Jose Maria Aznar era occupato nel relazionare al Parlamento su un presunto attacco chimico in Spagna. E secondo Aznar, Al Zarqawi era apparentemente legato a certi “collaboratori” islamici in Europa, tra cui Merouane Ben Ahmed, “un esperto di chimica ed esplosivi che aveva visitato Barcellona” (da El Pais, 6 Feb 2003).

Nel suo discorso alla camera dei deputati, Aznar dichiarava che i 16 sospettati di appartenere ad al Qaeda, apparentemente in possesso di esplosivi e sostanze letali, lavoravano in combutta con Al Zarqawi.
L’informazione era stata fabbricata. Il ministro della difesa spagnolo dovette confermare che le “sostanze letali” si dimostrarono essere “sostanze senza alcun pericolo e alcune erano detergenti domestici…” (riportato in Irish News, 27 Feb 2003):

Un laboratorio del ministero della difesa ha testato le sostanze — un contenitore con più di mezzo pound di polvere e alcune bottiglie con liquidi o altri residui — alla ricerca del veleno ricina… Il ministro della difesa spagnolo, che ha ordinato i test e lo stesso laboratorio si sono rifiutati di rilasciare commenti” (Ibid)

Il legame con Ansar al-Islam

Dopo il discorso di Powell, Al-Zarqawi guadagnò immediatamente notorietà pubblica.
Dall’inizio del 2004, il suo nome compare quasi giornalmente sulla CNN. Complessivamente, il suo nome è stato associato a 25 “attentati terroristici” in Iraq, per non menzionare tutte le minacce, allarmi, ecc. Già prima della guerra all’Iraq, fu presentato nei media come un alleato di Saddam.

La stampa, mentre riportava il discorso di Powell, confermava che Al Zarqawi era tornato in Iraq, lavorando strettamente con Ansar Al-Islam, ritenuta responsabile per l’attentato all’Onu a Baghdad. Nell’agosto 2003, Zarqawi venne identificato, senza alcuna prova a sostegno, come colui che ebbe un ruolo centrale nell’attentato.
Ricordiamoci anche che Ansar veniva ritenuta gestire l’impianto di ricina nel nord dell’Iraq (cosa che fu smascherata come un falso).

E’ anche utile ricordare che Ansar al-Islam, che era un preesistente gruppo islamico, divenne un’organizzazione paramilitare solo dopo gli attentati dell’11 settembre. Ironicamente, l’organizzazione si è sviluppata in una regione dell’Iraq già sotto controllo americano, esattamente nell’Iraq settentrionale dei curdi.

Ansar sarebbe coinvolta in attentati contro le istituzioni secolari dei governi regionali curdi. E’ stata anche coinvolta nell’assassinio di membri del PUK curdo. E durante tali azioni sia l’esercito che i servizi segreti americani erano presenti nella regione.

In altre parole, prima della guerra, l’Iraq settentrionale (che era nella “zona di non volo”) era già un protettorato USA. E secondo una fonte: “Gli affiliati di al Qaeda che coordinavano il movimento delle persone, del denaro e dei rifornimenti per Ansar al-Islam operavano liberamente nella regione.” (Midland Independent, 6 Feb 2003).

Rispondendo al discorso di Powell all’ONU, il portavoce del ministro degli esteri iracheno aveva detto:

“il governo iracheno ha aiutato il leader curdo [PUK], Jalal Talabani, contro il gruppo Ansar al-Islam. Il portavoce ha accusato Ansar al-Islam di eseguire atti di sabotaggio in Iraq … e che gli Stati Uniti hanno respinto un’offerta di cooperazione sul terrorismo.”(News Conference by Lieutenant-General Amir al-Sa’di, adviser at the Iraqi Presidency; Dr Sa’id al-Musawi, head of the Organizations’ Department at the Iraqi Foreign Ministry; and Major-General Husam Muhammad Amin, head of the Iraqi National Monitoring Directorate. BBC Monitoring Service, 6 Feb 2003).

Lo scandalo della prigione di Abu Ghraib

E’ stata tutta una coincidenza? All’inizio del sorgere dello scandalo di Abu Ghraib, circolavano voci di possibili attentati sul suolo americano, in Giordania, così come in Iraq, organizzati da Al Zarqawi.

Al Zarqawi, descritto dalla CNN come il “lupo solitario”, stava, secondo queste segnalazioni, organizzando attentati simultaneamente in vari paesi. Poi arrivò il misterioso video dell’esecuzione di Berg.

Gli attentati in Giordania.

Una misteriosa registrazione resa pubblica dalla CNN suggeriva l’esistenza di un piano di Al Zarqawi per compiere attentati in Giordania contro i quartieri generali dei servizi giordani con l’impiego di armi chimiche che avrebbe prodotto più morti dell’11 settembre. E di nuovo la prova è una misteriosa registrazione.

CNN 27 APRILE 2004

JOHN VAUSE, CNN CORRESPONDENT: forze speciali giordane hanno perquisito un condominio di Amman alla ricerca di una cellula di al Qaeda. Alcuni sospetti sono stati uccisi, altri arrestati, ponendo termine a quello che le autorità giordane ritengono essere un grosso complotto che mirava ad usare armi chimiche e autobombe nella capitale; gli obiettivi comprendevano le sedi dei servizi, gli uffici del primo ministro e l’ambasciata americana. ll governo giordano temeva migliaia di vittime, un numero superiore a quello dell’11 settembre.

Per la prima volta i sospetti sono stati intervistati e questo documento è stato diffuso dalla televisione giordana. La CNN ha ottenuto copie della video registrazione. Quest’uomo sta rivelando che gli ordini ricevuti provenivano da un uomo di nome Azme Jayoussi, supposto capo della cellula.

HUSSEIN SHARIF (tramite il traduttore): Lo scopo di questa operazione era quello di colpire la Giordania e la famiglia reale hashimita, una guerra contro i crociati e gli infedeli. Azme mi disse che questo sarebbe stato il primo attentato suicida chimico di al Qaeda.

VAUSE: Sul video compare anche Azme Jayoussi il quale afferma di aver ricevuto gli ordini da Abu Musab al-Zarqawi.

AZME JAYOUSSI, ACCUSED PLOTTER (traduttore): Ho frequentato avanzati corsi su esplosivi e sostanze chimiche, ad alto livello, quindi ho promesso fedeltà a Abu Musab al-Zarqawi, promettendo di obbedirgli senza discutere, di essere dalla sua parte. Dopo, cadde l’Afganistan. Ho incontrato Abu Musab al-Zarqawi in Iraq.

VAUSE: Al Jayoussi venne mostrato solo di profilo. Presentava segni sulle mani, collo e faccia (secondo i giordani esiti di ferite provocate durante l’arresto). Alla CNN non è stato permesso incontrare gli arrestati. Il governo giordano afferma che questo è solo uno degli ultimi tentativi fatti da al Qaeda per destabilizzare il paese.John Vause, CNN, Amman, Jordan.

Tutti i successivi articoli comparsi sulla stampa citano la CNN come unica fonte per le loro informazioni.

La CNN ha riferito che per le autorità giordane l’attentato avrebbe coinvolto una combinazione di 71 veleni letali, compreso agenti vescicanti capaci di provocare ustioni di 3° grado, gas nervini e agenti asfissianti, che avrebbero determinato il formarsi di una nube tossica letale per un miglio quadrato sopra la capitale. Molte migliaia di persone avrebbero perso la vita in quello che sarebbe stato il più mortale attentato di al Qaeda.

L’Associated Press ha riportato lunedì che quattro degli arrestati hanno detto alla TV giordana di essere stati reclutati da al-Zarqawi per compiere “il primo attentato suicida chimico di al-Qaida … colpendo la Giordania, la famiglia reale hashimita e lanciando la guerra contro i crociati e gli infedeli”. Uno degli uomini, Azmi al-Jayousi, ha detto di aver ricevuto da al-Zarqawi 170.000 dollari per finanziare il complotto e che parte della cifra è stata usata per comprare 20 tonnellate di sostanze chimiche. Immagini di furgoni pieni di sostanze chimiche e esplosivi sono state mostrate in televisione.(Charleston Post Courier, 28 April 2004)

Il supposto “attentato in America” di Al Zarqawi

Solo due giorni dopo, il Dipartimento di Stato annunciava che Al Zarqawi stava progettando un attentato in America (29 Aprile 2003, CNN Report). Da notare che le voci di un attentato in Giordania e negli USA si diffusero praticamente nello stesso tempo.

KITTY PILGRIM, CNN CORRESPONDENT: Il dipartimento di stato afferma che i terroristi stanno progettando un attentato sul suolo americano. In primo piano nella lista delle preoccupazioni c’è il terrorista Abu Musab al-Zarqawi.

AMB. COFER BLACK, COORDINATOR FOR COUNTERTERRORISM: Egli rappresenta una minaccia molto reale e credibile. I suoi uomini stanno progettando di attaccare obiettivi americani e noi li stiamo dietro con tutte le nostre energie.

E’ importante considerare che la notizia del presunto nuovo “attacco all’America”, focalizzato su quel “Li stiamo dietro con tutte le nostre energie”, seguiva il programma 60 minutes della CBS sulla tortura ad Abu Ghraib. (Trascrizione completa)

Il video di Nicholas Berg

Circa 2 settimane dopo (11 maggio 2004), Al Zarqawi veniva accusato dell’esecuzione di Nicholas Berg.
Anche questa volta un sorprendente tempismo! Proprio mentre i senatori stavano per richiedere le dimissioni di Donald Rumsfeld in conseguenza dello scandalo delle torture. Avviene alcuni giorni dopo il 6 maggio, giorno delle scuse di Bush.
Il video di Nicholas Berg serviva per creare “un’utile ondata di indignazione” per distrarre e rendere docile l’opinione pubblica, dopo il rilascio delle foto delle torture. ( Vedere le ipotesi dei servizi segreti riguardo l’Operazione Northwoods, un piano segreto per uccidere civili della comunità cubana della Florida e far ricadere le colpe su Fidel Castro.

L’intera notizia della CNN sull’esecuzione di Nicholas Berg si basava su una misteriosa segnalazione comparsa su un sito web islamico, che per la CNN risultava essere la prova del coinvolgimento di Al-Zarqawi:

ENSOR: Il sito web sostiene che l’assassinio è stato compiuto da Abu Musab al-Zarqawi, un terrorista giordano il cui gruppo, affiliato ad al Qaeda, è ritenuto responsabile secondo l’intelligence americana di una serie di attentati in Iraq e dell’uccisione di un diplomatico americano ad Amman. Linguisti arabi alla CNN dicono comunque che la voce sulla registrazione aveva un accento sbagliato. Essi non ritengono che si tratti di Zarqawi….

ENSOR: … Essi [gli americani] stanno ricercando Abu Musab al-Zarqawi da parecchi anni. C’è una grossa taglia su di lui. Ha fatto saltare in aria molte cose in Iraq, secondo quanto affermato da lui e dai servizi segreti americani, che non sanno dove sia.

Due giorni dopo la CNN scrive la sua definitiva notizia (13 maggio 2004)

La CIA conferma che l’assassino di Nicholas Berg è Abu Musab al-Zarqawi; “La Cia sa quali regole usare nei più duri interrogatori dei prigionieri di al Qaeda.” (CNN)

BLITZER All’inizio i nostri esperti linguisti sospettavano — essi avevano ascoltato l’audiotape e ritenevano che non suonasse come avrebbe dovuto se la voce fosse stata quella di Abu Musab al-Zarqawi. Ma ora e in modo definitivo gli esperti della CIA sono quasi certi che si tratti di Abu Musab al-Zarqawi?

ENSOR: Dicono che quasi sicuramente è la sua. C’è solo un disaccordo tra i linguisti della CNN e quelli della CIA. Il governo americano ora ritiene che la persona che parla sulla registrazione e che uccide Berg nel filmato sia Abu Musab al- Zarqawi.

Furono i funzionari americani o la CNN ad ispezionare il sito?

La sequenza video pubblicata sul sito web era intitolata “Abu Musab Al-Zarqawi mostra l’uccisione di un americano”. Poi gli esperti della CIA rilasciarono un comunicato dicendo che Abu Musab Al-Zarqawi era l’uomo mascherato che decapitava Berg di fronte alla telecamera. Successivamente molti scritti misero in dubbio l’autenticità del video.

Al Zarqawi è giordano. Invece l’uomo nel video che “si suppone essere il nativo giordano Zarqawi non parla il dialetto Giordano. Zarqawi ha un arto artificiale me nessuno degli assassini lo ha. L’uomo presentato come Zarqawi ha un anello giallo, presumibilmente d’oro, che i musulmani non dovrebbero indossare, specie i fondamentalisti” (Vedi “Nick Berg è stato ucciso dall’intelligence Americana?” di Sirajin Sattayev.

In precedenti segnalazioni Zarqawi era dato per morto.

Non appena venne ricordato il fatto dell’arto artificiale, le fonti americane riconsiderarono la storia, arrivando subito a dire di non essere sicure se egli abbia perso oppure no l’arto: “I servizi segreti americani che ritenevano che Zarqawi avesse perso un arto in Afganistan, hanno recentemente rivisto la situazione, concludendo che egli ha ancora tutte e due le gambe” (News and World Report, 24 maggio 2004).

Ci sono altri aspetti nel video che suggeriscono che si tratti di una frode: ad esempio non c’è sangue quando Berg viene decapitato. L’audio non è sincrono con il video, il che può indicare una manipolazione del filmato.

11/3 L’attentato di Madrid

Per la CIA, il gruppo marocchino che, secondo quanto asserito, avrebbe “diretto gli attentati di Madrid, agiva come legame tra al- Zarqawi e una cellula di al Qaeda composta prevalentemente da marocchini”. (The Australian, 27 Maggio 2004)

La CNN due giorni dopo l’attentato di Madrid afferma che Al Zarqawi starebbe progettando attentati nell’Europa Occidentale:

LISOVICZ: Abu Musaab al Zarqawi è colui che hai descritto come N.2 di al Qaeda, un uomo molto pericoloso.

SCHANZER: Sì.Noi abbiamo intercettato i suoi appunti lo scorso mese. I servizi segreti li hanno trovati. Essi indicavano che stava cercando di colpire gli Stati Uniti. Stava cercando aiuto dalla più vasta rete di al Qaeda e stava cercando di fomentare un conflitto intestino in Iraq. Quest’uomo è pericoloso; il suo nome è legato agli attentati di Riyadh, Istanbul e Marocco. E’ essenzialmente un uomo indipendente. E’ un lupo solitario che agisce da solo in nome di al Qaeda.(CNN,13 March 2004)

Per i dettagli sull’attentato di Madrid vedi l’articolo di Brendan O’Neill

Estendere la guerra al terrorismo

“Stiamo vincendo o perdendo” la guerra al terrorismo. Queste affermazioni sono usate per giustificare operazioni militari contro questo illusorio individuo, che si starebbe confrontando con la potenza militare americana, in tutto il mondo. Al Zarqawi è usato profusamente nelle conferenze stampa e nei discorsi di Bush come ovvio stratagemma nelle pubbliche relazioni.

Sapete, io detesto predire violenza, se non per capire la natura degli assassini. Quest’individuo, Zarqawi, un affiliato ad al Qaeda — che era a Baghdad, prima della rimozione di Saddam Hussein — è ancora in libertà in Iraq. E come voi ricorderete una parte del suo piano era far crescere la violenza e la discordia tra i vari gruppi presenti in Iraq, anche con omicidi a sangue freddo. E noi abbiamo bisogno di aiuto per trovare Zarqawi e far sì che il popolo iracheno abbia un più felice futuro. (Press Conference, 1 giugno 2004)

E con un nuovo governo iracheno ad interim, le truppe americane e britanniche starebbero in Iraq “dietro richiesta” del governo iracheno, in un accordo sanzionato dalle Nazioni Unite. “I terroristi sono ancora in libertà”: tra i compiti della “forza multinazionale” c’è quello di “prevenire e scoraggiare il terrorismo”, vale a dire dare la caccia a Al Zarqawi, come mezzi per “stabilire la democrazia” sotto la “Riforma economica e politica del Medio Oriente e del Nord Africa”, stabilita dal G8.

Aggiunte:
Una selezione di presunti attentati di Al Zarqawi

Assassinio del presidente del consiglio di governo iracheno Izz-al-Din Salim (17 Maggio 2004)

Secondo un post in un forum del misterioso sito dal nome Islamic Renewal Organization’s (IRO) a http://www.tajdeed.net/ e http://www.lajnah22.co.uk/ , Salim è stato giustiziato da un gruppo affiliato a Abu-Mus’ab al-Zarqawi, il cosiddetto “Ramo militare della Jama’ah al-Tawhid wa-al-Jihad,”. (riportato da BBC Monitoring, 19 maggio 2004)

Attentati a Baghdad (6 Maggio 2004)

Fonti della coalizione sostengono che l’autobomba esplosa alla 7 e 30 porta tutti i segni di Abu Musab al- Zarqawi, quel giordano ritenuto dalla coalizione essere dietro molti attentati con autobombe nei mesi recenti.

Ha anche legami, si pensa, con la rete al Qaeda di Osama bin Laden.
Una rivendìcazione dell’autobomba è stata postata su un sito internet da un oscuro gruppo che dichiara che Zarqawi è il loro idolo e capo. Sempre secondo la stessa fonte, l’attentatore proveniva dall’Arabia Saudita e la macchina era riempita con 600 Kg di TNT.

L’attacco alle infrastrutture petrolifere di Bassora (27 aprile 2004)

Anche la responsabilità di questo attacco si basa su informazioni fornite dallo stesso misterioso sito. Nessuna dichiarazione della polizia sostanziava i fatti. E la CNN il 27 aprile 2004 stabilisce senza prove che Zarqawi era il colpevole.

BLITZER: Abu Musab al-Zarqawi è ora anche accusato dell’attentato contro le raffinerie di Bassora. .. E’ da accusare per tutti questi fatti?
SENOR:E’ un individuo molto pericolo. E’ un terrorista internazionale. Ha diretti legami con al Qaeda. E’ stato coinvolto in al Qaeda per molti anni. Alcuni mesi fa, abbiamo scoperto un documento, redatto dal sig. Zarqawi e indirizzato al commando di al Qaeda in Afganistan, che delineava a grandi linee i piani di azione in Iraq. E in esso vi si trovavano scritte azioni del passato e azioni che sarebbero avvenute nel futuro.

Attentati a Bagdad e Bassora, il 17 e 18 marzo 2004

L’autobomba di Bassora assomiglia molto a quella della scorsa notte a Baghdad… dove il bersaglio era Mount Lebanon Hotel, mentre ora è stato l’Hotel Alzeiten. …
O’BRIEN: Tu dici che ci sono notevoli somiglianza. Proprio ora c’è il nome di un sospettato per l’attentato di Bagdad: Al- Zarqawi.
Capisco che ancora presto, ma ci sono segnali che collegano quest’uomo all’attentato di Bassora?
RODGERS: Sì, ci sono. Quello che i militari americani stanno dicendo a questo punto è che credono che i due attentati portino lo stesso marchio, cioè a dire, quello di un gruppo islamico. L’autobomba, il modo per farla detonare, fanno ritrovare similitudini con quella di Baghdad la scorsa notte e quella dell’attentato all’ONU del 19 agosto scorso, che uccise 22 persone.

Quello che dicono è che Abu Musab Al- Zarqawi è uno dei sospetti principali. Essi ritengono che egli stia guidando gli attentati. Anche se ritengono che un altro gruppo islamico, Ansar al-Islam, potrebbe essere il responsabile. In verità ciò che stanno dicendo è che non sono molto sicuri di chi realmente sia stato e che hanno solo una sensazione
– Soledad.

11 giugno 2004

Lo stesso articolo è riportato su prisonplanet con l’aggiunta dei seguenti commenti.

Oltre a quanto riportato nella precedente ricerca, vi sono altri aspetti da sottolineare. Per esempio la presunta lettera di nove pagine ritenuta scritta da Al-Zarqawi a Osama bin Laden e convenientemente ritrovata nel momento in cui l’amministrazione americana stava affrontando le critiche proprio per la mancanza di prove dei legami tra Saddam e Al-Qaida. In quella lettera, Al-Zarqawi non mostra alcun segno distintivo di un Mujahideen, il testo manca della fraseologia tipica dell’Islam e non esiste alcuna possibilità che un Mujahideen possa lamentarsi per un suo imminente martirio come si sosterrebbe in questa pietosa diatriba (vedi http://www.iraqcoalition.org/transcripts/20040212_zarqawi_full.html)

E poi abbiamo la decapitazione di Kim Sun-Il da aggiungere alla “lista” di Al-Zarqawi. Il video evidenzia strette analogie con quello di Berg e fa sorgere altrettante questioni riguardo la sua autenticità: vi appaiono quasi gli stessi individui, la stessa divisa da prigioniero e la stessa esecuzione senza sangue. E’ comparso su un sito web ospitato in California e che vanta legami con la Reuters, la March of Dimes e il National Wildlife Federation. Entrambi questi fatti barbarici sono avvenuti curiosamente in rapida successione dopo le atrocità di Abu Ghraib.

Mentre il Dipartimento di Stato Americano ha portato la taglia per l’arresto di Al Zarqawi da 10 a 25 milioni di dollari, pari a quella di Bin Laden, egli non compare sulla lista dei più importanti ricercati dell’FBI (http://www.fbi.gov/mostwant/topten/fugitives/fugitives.htm ). E questo perché Al-Zarqawi è un prodotto dell’intelligence americana e il principale attore di questa segreta operazione condotta sotto falsa bandiera.

L’America svolge la doppia funzione di “creare e difendere” in questa guerra al terrorismo che esiste solo a causa del sua avidità verso il dominio globale. Mentre l’ostilità sta ora montando contro i musulmani che vengono accusati di atti brutali che il governo americano sta di fatto inscenando, anche la rabbia dei musulmani sta salendo come lo è il numero di coloro che si sono preparati alla legittima resistenza contro un nemico che non rispetta leggi, vite umane e codici morali. State certi, combatteremo questo nemico in modo giusto, come ci viene richiesto di fare sotto le leggi della Sunnah del nostro Profeta, non sotto la falsa bandiera dell’America, ma sotto la bandiera nera dell’Islam nel nome di Allah.

[da Comedonchisciotte: 12]