di Alessandra Daniele

velenoI due delegati osservano dalla riva deserta le operazioni di trasbordo fra le due navi svolgersi con la prevista, sistematica lentezza.
L’italiano sbuffa.
– Dovevate portarla proprio qui, questa merda chimica siriana, eh?
L’americano gli da un’occhiata sbieca.
– Sì.
– Dica la verità, perché?
– Eravate di strada.
– Per l’oceano?
– Sì.
– Non c’era a metà percorso un isolotto isolato più adatto?
– No.
– Dovevate portarla proprio qui, in mezzo alla gente.
– Sì.
– E se succede una disgrazia?
– Ma tutte a voi devono capitare? – Sbotta l’americano – Crolli, frane, inondazioni, naufragi…
– Appunto. Siamo sfortunati
– No, siete teste di cazzo. Stavolta però non vi succederà niente, perché tutta la procedura è gestita da noi.
L’italiano alza gli occhi al cielo.
L’americano si stringe nel cappotto.
Il trasbordo prosegue con monotona cautela.
– Potevate portarla in Polonia.
– Perché in Polonia?
– Costa meno.
– Cosa c’entra?…
– Si delocalizza il lavoro, non si potrebbe delocalizzare anche la merda? Ah, già, voi lo avete fatto. L’avete portata da noi.
L’americano si alza, e s’allontana di qualche passo.
L’italiano lo segue.
– Dica la verità, perché proprio qui?
– Questo porto ha le specifiche necessarie.
– Ed è l’unico?
– E’ il più adatto.
– Alla merda?
– Sì.
L’italiano solleva l’indice.
– Avevamo il diritto di esprimere il nostro parere.
– Come?
– Con… un referendum.
– Avreste finito per votare si.
– Perché?
– Perché siete teste di cazzo. E il vostro parlamento è il Pianeta delle Scimmie.
L’italiano s’avvicina.
– Va bene, fate pure, smantellate la merda chimica, vi toccherà inventarvi un’altra scusa per bombardare la Siria. Ma perché proprio da noi?
L’americano si volta, e lo fissa.
Perché siete teste di cazzo. Quindi, se anche si sversasse tutta nell’acqua che bevete e nell’aria che respirate, non faremmo un soldo di danno.
L’italiano annuisce.
– Grazie per la sincerità.
Poi torna a sedersi.
I due restano a guardare le navi, in silenzio.

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