di Mauro Baldrati

Anche noi abbiamo contribuito, in tempi non sospetti, alla genesi di uno dei fenomeni moderni non solo mediatici: il personaggio coolpop. Infatti è stato cucito addosso al corpo, all’immagine, allo stesso DNA di Franco Arminio, con alchimie ignote anche ai più esperti ricercatori, il mantello di zibellino del poeta coolpop. E’ fatta. Ora può creare da sé la propria drammaturgia, e il rating del mercato mediatico stabilisce che può scrivere qualunque cosa, anche la lista della spesa, che sarà contesa dai giornali, persino dalla televisione. Ogni virgola, ogni sospiro deve essere esibito/ascoltato, perché si tratta di un segnale emesso dal grande poeta, che possiede una forza dirompente alla quale è inutile resistere. E’ come una fonte miracolosa che dispensa visibilità, attenzione, ascolto, ovvero ricchezza. Tutti desiderano avere la loro parte. E se il lettore, di fronte a una poesia come la seguente, uscita sul Fatto quotidiano, prova un senso iniziale di incertezza, subito scatta l’aggancio: è l’ultima esternazione del poeta coolpop, non si discute, si può solo bere a quella fonte.

Se poi Franco Arminio presenta il suo ultimo libro è necessario almeno un cinema. Parlerà come un umano, perché è umano; il personaggio idealizzato che si porta addosso deve comunque sottostare alle normali leggi della termodinamica. Ma se qualcuno si sentirà come il giovane Narratore della Recherche quando, dopo mesi di appostamenti nel cortile del palazzo dove abita con la famiglia per idolatrare la duchessa di Guermantes che esce di casa, finalmente sarà ammesso nel suo mitico salotto popolato dai semidei, e resterà incredulo e deluso nel constatare quanto gli esseri superiori che ha tanto sognato sono così umani, così normali, questo senso di squilibrio sarà di breve durata, poco più di un soffio di brezza autunnale: è la voce del grande poeta che sta ascoltando. Sta vivendo un evento, e ogni secondo, ogni tremito va gustato in silenzio e con rispetto, lentamente.

Il personaggio coolpop non è solo oggetto di adorazione. Le critiche, persino gli insulti non mancano. I poeti che cercando di sopravvivere nello spazio ridotto che la società culturale riserva alla poesia si dimostrano addirittura indignati dai versi di Arminio. Alcuni li postano sui social, come esempi di non-poesia, testi da scuola media inferiore spezzati dagli a-capo spacciati per prosodia; fioccano commenti come “Che vergogna”; “Non ci posso credere”; “Non sta bene”. Ma il titolare del personaggio non li teme. Sotto la superficie uniforme, spianata al decimo di millimetro dal suo grader personale, agisce un enorme file di trilioni di KB che tutto sistema, tutto combina chimicamente e ne sfrutta l’energia. Le polemiche, il gossip, così come le dichiarazioni d’amore, sono per il personaggio coolpop la forza motrice, come per Godzilla lo sono le esplosioni e le radiazioni nucleari. Diventa sempre più enorme, sempre più potente e indistruttibile. Tutto serve. Tutto gli appartiene. Compreso questo articolo naturalmente.

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