di Alessandra Daniele

Ebenezer Scrooge si svegliò di soprassalto, e si vide davanti un enorme coniglio antropomorfo.
– Chi cazzo sei? – Chiese con la voce ancora impastata dal sonno.
– Sono il fantasma della Pasqua Futura.
– E perché indossi quel ridicolo costume da coniglio?
– E tu perché indossi quel ridicolo costume da uomo?
– Ma questa non è una battuta di Donnie Brasco?
– Donnie Darko, imbecille, Donnie Brasco è un film di mafia. Ma che te lo dico a fare.
Scrooge prese la pistola dal comodino, e gli svuotò il caricatore contro. Le pallottole lo attraversarono come nebbia.
– Sono un fan-tas-ma – Scandì il coniglio. Poi schioccò le dita.
Si ritrovarono in uno stanzone pieno di letti circondati da macchinari. Su ognuno un paziente intubato.
– Questi sono i tuoi operai. Si sono ammalati nelle tue fabbriche.
– Non è colpa mia. E se m’hai portato qui per cercare di convincermi del contrario è inutile.
– Non t’ho portato qui per convincerti, ma per lasciartici.
Scrooge fece spallucce.
– Tanto sono vaccinato.
– Ma qui siamo nel futuro. Questo coronavirus non è quello che conosci, è il prossimo.
Scrooge impallidi. Il coniglio aprì le braccia.
– Sorpresa – disse, e sparì.

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