di Sandro Moiso

Mentre da giorni i media impazzano per tenerci informati sul golpismo trumpiano (dimenticando di dire che anche quando erano i repubblicani a vincere ogni volta abbiamo dovuto sorbirci la solfa delle richieste di riconteggio dei voti o delle presunte truffe elettorali), qui nell’Italietta “democratica ed europeista” il Viminale ha specificato in un’odierna circolare che «La possibilità di disporre la chiusura di strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, già precedentemente prevista dopo le ore 21.00, viene espressamente estesa all’intero arco della giornata o comunque a specifiche fasce orarie non predeterminate, sempre fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private» (qui).
Se insieme a ciò teniamo conto del fatto che, con la scusa dell’attentato di Vienna, il Ministro degli Esteri Gigino Di Maio qualche giorno or sono ha chiesto che in Italia e in Europa si possa predisporre l’applicazione di un Patriot Act “de noantri” (qui), si fa in fretta a comprendere come le misure attualmente adottate ben poco abbiano a che spartire con la salute dei cittadini e la loro sicurezza reale, ma piuttosto servano invece a dare realmente vita ad uno Stato di polizia, corredato dalla necessaria militarizzazione dei territori, delle strade e delle piazze, destinato a impedire le manifestazioni di dissenso che le catastrofiche scelte governative, più politiche che economiche e più economiche che sanitarie, hanno già contribuito a far nascere.
Il capitale sa sempre scegliere la sua occasione e questa volta lo fa con gli uomini grigi del governo apparentemente più insignificante. Evviva!

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