di Sandro Moiso

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Visti dall’esterno, pensava l’agente De Gennaro, quei due sembravano fedelissimi di qualche club juventino. Vestito di nero e bianco, con il cappuccio e il manto nero dei domenicani, l’uno; bianco di capelli e avvolto in una toga nera l’altro. Che cazzo avessero da dirsi quei due non lo capiva, ma i loro sguardi erano torvi, cupi. Anche se a tratti gli occhi di entrambi mandavano scintille. Pericolosi come serpenti, tutti e due. Non restava che stare a guardare, anche se da quando era arrivato quel prelato così vecchio alcune cose erano cambiate. Non in meglio.

“Non si può tornare indietro” stava dicendo l’uomo dalla bianca criniera.
“Chi lo dice?” chiese l’altro.
“La Legge!”
“Quale? Quella di Dio o dell’uomo? Perché a nostro avviso fa una bella differenza…”
“Vostro… di chi?”
“Santa Madre Chiesa e il suo Pastore”
“Quello che avete rispedito in Argentina, nella Terra del Fuoco?*
“No, quello era solo una controfigura…”
“Una controfigura?”
“ Certo come l’attore che sostituì Winston Churchill in pubblico durante la seconda guerra mondiale o come quel Kagemusha sul quale Kurosawa fece un bellissimo film…”
“Non mi intendo di cinema straniero, mi piace solo ciò che piace al Vecchio…quindi solo cinema italiano. Quando si commuove Lui, mi commuovo anch’io. Se no, niente.”
“Già, le perenni lacrime di coccodrillo che caratterizzano le vostre massime autorità istituzionali..eh, eh!”
“Ma allora chi è quello che s’affaccia adesso alla finestra per la messa della domenica?”
“Quello vero! L’infallibile! Il nuovo Gregorio Magno! Il nuovo comandante dell’esercito cristiano nella lotta per il rafforzamento della Chiesa e dell’evangelizzazione!”
“Cioè quello vecchio, quello che c’era già prima?!”
“No, quello vero, l’ultimo. L’Argentino. Il castigamatti, il castiga-corrotti, il castiga-costumi, il castiga-pasticcerie, insomma…il CASTIGO DI DIO!”
“Ma quale lotta, ma quale castigo… se ad Assisi, durante la messa, ha persino benedetto il Premier .”
“No, come il suo omonimo medioevale, gli ha soltanto ricordato Sora Morte Corporale attraverso la dedica ai morti del Mediterraneo e, anche, che forse Lui e il suo governo avranno MOLTO bisogno di NOI!”
“Ma il Governo ormai ha i voti…”
“Se glieli diamo noi…lo ha capito anche l’altro, il Grande Peccatore!”
“Il Puttaniere?”
“Sì, ma adesso non è di lui che stiamo parlando”
“Già, stavamo parlando di grandi opere…”
“Del demonio!”
“Padre, mettete un freno alla vostra lingua…potreste pentirvene!”
“Io? Pentirmi? Di aver combattuto l’eresia…forse?”
“Gli eretici stanno in Valle, Padre! Terroristi, anarchici, ribelli, banditi!”
“Non sono loro che stanno traforando le montagne! Non sono loro che stanno profanando i luoghi in cui Erode venne a scontare le sue colpe!! Non sono loro che stanno cercando di riportare in superficie gli antichi demoni che Dio ha sprofondato agli Inferi!!!”
“Non mi direte che la Chiesa di oggi crede ancora a queste buffonate! Vero…?”
“No, ma sono simboli che ci servono…mentre invece non ci servono i vostri binari!”
“Perché?”
“Perché, in fin dei conti, sono duemila anni che procediamo lentamente, risolutamente e senza aver bisogno della vostra alta velocità e poi il rilancio del nostro potere potrebbe aver bisogno anche del vostro sacrificio!”
“E, per l’esattezza, il vostro potere di cosa altro ha bisogno? Di molotov e sabotaggi?”
“No, di consensi!”
“Quelli dei valligiani?”
“Di tutti! Noi rappresentiamo la nuova speranza, la moderna Rerum Novarum**, il rilancio della politica cattolica!”
“La vendetta di Andreotti…”
Il dominicano si ingobbì un po’ e si strofinò le mani.
“Anche…”
“E Mani Pulite…non siete più d’accordo con i principi di moralizzazione che avevano accompagnato quella grande operazione di rinnovamento istituzionale?”
“Abbiamo accondisceso…non potevamo fare altro. Avevamo le nostre colpe…ma i puttanieri al governo ce li avete messi voi!”
“Non io…”
“Però il vostro Torquemada fasullo, che quello vero mi perdoni l’insolenza, magari sì!”
“Ma come pensate di poter conquistare il consenso di quei senza dio…”
“Abbiamo convertito anche gli Unni…che volete che sia. Lasciateci il tempo necessario e toglietevi di torno…sarà tutto molto più facile. In fin dei conti abbiamo già scavalcato i Monti…”
” Vi siete forse uniti a black block e manifestanti?!”
“No, intendevo il Bocconiano, anzi il Boccalone…”
“Già – disse il canuto passandosi una mano sul volto – finito anche lui… E poi c’è quello scrittore… un ex estremista…”
“Sì, l’unico però che parla ancora con competenza di Sacre Scritture”
“E se noi non volessimo toglierci di torno?”
“Beh, le cose si complicherebbero un po’ e dovremmo mondarvi dai vostri peccati…”
“Quali?”
“ Quello dell’ipocrisia, soprattutto. Ex-comunisti che si fingono credenti ed ex-democristiani che fanno finta di non esserlo… tutti tra le braccia di Mammona. Dio che schifo!”
Allarmato, l’uomo dai capelli bianchi sgranò gli occhi “E come vorreste mondarci?”
“ Il contrappasso ci è stato sempre caro…”

La cosa stava andando per le lunghe e De Gennaro era risalito sulla Ford Falcon Verde*** che gli agenti argentini venuti in Italia si eran portati dietro. Quello che continuava a non capire era perché, durante quel giro per quelle contrade dell’Alta Italia, dopo aver caricato sul furgone carcerario alcuni parlamentari, diversi giornalisti, qualche sindaco, tecnici, un professore universitario in loden blu, mafiosi e trafficoni vari, dovessero continuare a portarsi dietro quell’altro autocarro. Carico di legna e di fascine. Ma nel frattempo Padre Eymerich era comparso sulla porta del palazzo e aveva fatto segno agli agenti di entrare.

* Riferimento agli avvenimenti contenuti nella puntata precedente: “Chiamate telefoniche

** Rerum Novarum è il titolo dell’enciclica sociale promulgata il 15 maggio 1891 da Leone XIII con la quale per la prima volta la chiesa cattolica prese posizione in ordine alle questioni sociali e fondò la moderna dottrina sociale cristiana. Compresa la possibilità per i cattolici di partecipare alla vita politica, soprattutto per impedire la diffusione degli ideali socialisti tra le masse diseredate.

*** Modello di automobile diventato tristemente famoso negli anni della dittatura argentina, quando veniva usato dagli agenti in borghese per prelevare e fare sparire gli oppositori politici.