di Valerio Evangelisti

Lorenzo Ciampi, Il Club degli Anziani, Porto Seguro Editore, Firenze, 2019, pp. 150, € 13,00.

Esiste ancora un umorismo di sinistra, capace di trovare lettori disposti a ridere o sorridere sulle molteplici piaghe della propria parte politica? Evidentemente sì, se ha potuto vedere la luce questo brillante romanzo del fiorentino Lorenzo Ciampi. Spassoso per un certo tipo di lettori, insignificante – oso azzardare – per fruitori di diverso schieramento. Già dalla trama trapela il motivo della discriminazione.

Siamo in epoca contemporanea, in un centro per anziani di Firenze. Tre vecchietti – Ubaldo, Mimmo e Primetta – passano al vaglio le miserie dell’attuale società, e decidono di agire. La colpa ricade, ai loro occhi, sulle generazioni dagli anni Ottanta del ‘900 in avanti, fatue e qualunquiste. La soluzione si impone: sterminare tutti i giovani e i quasi giovani, restituendo agli anziani il controllo sulla società.

Questo è il piano, che attraverserà diverse fasi: dall’addestramento fisico, al reclutamento e istruzione di un complice in campo nemico (un operatore mezzo hippy e mezzo scemo del centro diurno), all’annientamento di possibili nemici (l’odiato prof. Bacciardi, conservatore paralitico), fino al passaggio all’azione effettiva. I riferimenti su come muoversi sono principalmente cinematografici, da Rocky a Russell Crowe ne Il gladiatore; ma in un contesto di flebo e cateteri, di deambulatori e pastiglie.

Si arriverà all’azione finale, che non rivelo, un po’ diversa da quella concepita inizialmente; e tuttavia campale, a suo modo gloriosa. Forse il mondo non cambierà nel senso voluto, ma il centro per anziani sicuramente sì.

Consiglio vivamente la lettura di questo romanzo, che contiene non poche pagine irresistibili, a chi non si scandalizzi nel vedere allegramente mescolati Ruggero Grieco e Goldrake, Celeste Negarville e Carlo Verdone, Pasolini e Mazinga Z. Come premio allo sforzo intellettuale, in coda al libro, una sorprendente intervista a Russell Crowe, autentica e sincera (mah!).