di Vittorio Catani

FasTimeConoscete Fast-Time? (detto anche FasTime). Credete che sia un gestore telefonico, o magari una specie di MacDonald’s con pasti in catena di montaggio? Sveglia! Siete fuori strada. Probabilmente vi è capitato di vedere per via, da qualche settimana in qua, strane scie in forma di sagome umane che zigzagano fulminee, come facevano Chaplin o Ridolini in certi film muti del primo ’900, proiettati sullo schermo a velocità accelerata. O avete pensato a un’illusione ottica, a strani riflessi di luci e ombre, o addirittura a una rivoluzionaria forma di pubblicità? Siete ancora lontani dal vero.

Voi avete invece visto camminare a passo “normale” uomini o donne. La differenza è che quel passo è normale per loro ma non per voi, anzi per noi. Ma partiamo dall’inizio.

Il FasTime è anzitutto un nuovo medicinale (alcuni dicono droga). Ha uno stupefacente effetto sull’intero organismo: ne accelera il metabolismo moltiplicandolo fino a tre, quattro, dieci volte. Dunque, quelle ombre che saettano per strada apparentemente impazzite, sono semplici persone che hanno assunto il FasTime, e che quindi muovendosi mostrano la loro vita a velocità accelerata. Chiaro? Naturalmente voi le percepite come macchie sfuggenti (e potreste pensare anche a qualche vostro difetto della vista), ma per coloro che abbiano assunto il FasTime succede esattamente il contrario: essi percepiscono il nostro mondo come se  funzionasse al rallentatore, o lo vedono quasi fermo, congelato, a seconda della dose di medicinale assunta. Essere – dal punto di vista medico – in FasTime significa vivere un tempo soggettivo che non è quello mio, o il vostro di adesso. Domanda: perché lo fanno?

Risposta: per vivere, anzi per “campare”. Quattrini. Immaginate di vivere una vita accelerata: in un’ora fareste il lavoro di due, tre, dieci ore e guadagnereste in proporzione (anche se questo è ancora in discussione). Capito? Il FasTime (lavoro) è solo un nuovo tipo di contratto, che prevede il nome dall’omonimo geniale ritrovato delle nuove tecno-farmacologie. Sette ore di lavoro equivalgono da circa venti a circa settanta, cioè una persona lavora come (diciamo) tre persone. Naturalmente, è bene non forzare il proprio organismo. Il metabolismo umano ha limiti, e li hanno i nostri muscoli, gli organi, il cuore. La persona “accelerata” tre volte si affatica anche il triplo, anzi di più. Per questo si sono stabiliti turni di massimo tre ore, con intervalli di mezz’ora.

Penserete: questo fa l’ingordigia dei datori di lavoro. In realtà i lavoratori scelgono un contratto FasTime, cioè moltiplicano la loro produttività, quando non ce la fanno in famiglia ad arrivare a fine mese: e oggi, nel 2029, con gli strascichi della Crisi ancora in atto, i FasTime saranno sempre in numero maggiore. Anche per i datori di lavoro cambia in meglio, nel senso che essi aumentano la produzione in minor tempo e quindi con minori costi e perciò in modo più concorrenziale… Così la giostra economica riprende lentamente a girare, a normalizzarsi. Il gioco è fatto. Ma insomma dov’è il trucco, si chiederà qualcuno. Perché il trucco c’è.

Vivere una vita tre volte più veloce significa invecchiare tre volte più rapidamente. Una ipotetica giornata lavorativa di 8 ore in FasTime dura 8 x 3 = 24 ore. Un anno diventa tre anni. O, a seconda delle dosi FasTime, addirittura dieci. Il lavoratore FasTime non passa tutta la sua vita così, ma alterna una settimana Fast a una normale. E però invecchia più precocemente, benché dal punto di vista soggettivo è il mondo intorno che ruota a rilento. Ma ci sono altri inconvenienti, dovuti alle leggi fisiche. Immaginate: lavorate in FasTime e dovete raccogliere uno scatolone che pesa 10 kg.: lo solleverete lentamente? Affatto. Non riuscirete a smuoverlo d’un millimetro, o ci riuscirete a stento, perché sareste portato ad alzarlo troppo bruscamente: l’oggetto risulterà pesantissimo, se non inamovibile. E altro ancora.

Molta gente accetta il lavoro FasTime perché i figli non trovano sistemazione, per pagare bollette o affitti, o la scuola, o le rate dei tanti debiti. Bruciare una vita per lavorare. Se vedete per via un’ombra che trottola follemente abbiatene rispetto: è l’ultima evolutissima geniale fase finale ad altissima  tecnologia del nuovo strepitoso mercato del lavoro.