di Mauro Baldrati

Bonomohomo.sapiensAlcuni genetisti sostengono che la linea evolutiva delle scimmie bonobo si sia separata dalla scimmia originaria, la creatura primigenia, circa 4,5-7 milioni di anni fa. Da lì sarebbero partiti i due genomi scimpanzé-bonobo. Ma il cammino evolutivo non si è mai fermato.
Per la verità non si dovrebbe parlare di evoluzione, ma di de-evoluzione. Infatti vi sono pochi dubbi che dal ceppo delle bonobo sia dipartita una variabile che, dalle rive dell’antico fiume Congo, ha progressivamente invaso e colonizzato il resto del pianeta: l’Homo Sapiens. Infatti gli studiosi molecolari hanno scoperto che il DNA della bonobo è simile almeno per il 95% a quello dell’Homo Sapiens. Inoltre il DNA bonomo è quasi identico a quello degli scimpanzé, per cui si può ipotizzare che sia avvenuta una tripla separazione: bonobo-scimpanzé-homo sapiens.
Anzi, qui non si ipotizza un bel niente.
Noi siamo convinti che Adamo ed Eva fossero in realtà una coppia di scimmie bonobo. Immaginiamoli nel paradiso terrestre: anche oggi, nelle foreste pluviali del Congo, dove sopravvivono gli ultimi esemplari di questa specie in via di estinzione, i loro comportamenti sono esemplari: vivono in gruppi matriarcali, sono pacifici, non combattono, salvo sporadici scontri tra diverse comunità, e se qualcuno rimane contuso (rarissimamente ferito o addirittura morto), viene accudito, consolato, accarezzato dagli altri membri della comunità. Si nutrono quasi esclusivamente di frutta e verdura, e quando non sono impegnati nella ricerca di cibo oziano al sole oppure fanno l’amore. Infatti hanno un’attività sessuale molto intensa, non solo a scopo riproduttivo. Insomma, possiamo affermare senza timore di essere smentiti che i bonobo siano stati i primi hippies della storia, fedeli al motto “Make love not war”. In questo senso si può desumere che il periodo più elevato della sottospecie Homo Sapiens, cioè gli hippies degli anni Sessanta, esseri assolutamente pacifici e allegri, abbia ritrovato per qualche tempo l’eredità ancestrale delle creature antiche, i bonobo, cioè Adamo ed Eva.
Ma torniamo alla prima coppia pre-umana: nel paradiso terrestre si cantava, si ballava, si contemplava la natura e si viveva comodamente la vita. Poi, qualcosa si è spezzato. Cosa, non sappiamo esattamente. Gli antichi testi sembrano piuttosto reticenti. Non può essere dipeso da quella vicenda della mela, nessuno ci ha mai creduto veramente. In qualche modo si deve essere spezzato l’equilibrio tra i due antenati e Dio, il Dio Padre, che proprio dai testi antichi sappiamo quanto fosse iracondo, vendicativo e geloso (Esodo, 34). Una parola storta, chissà, un saluto mancato, un gesto equivoco e Dio ha sbarellato immediatamente, cadendo in preda a uno dei suoi attacchi. Così li ha maledetti, rinnegati, e mutati. Ha generato la specie umana, la più distruttiva e autodistruttiva della storia. Una specie che non ha alcuna speranza di salvezza, perché nata da una de-evoluzione di origine divina, la maledizione terminale di un dio arcigno, un dio privo di gioia e di senso dell’umorismo.
Ora le scimmie bonobo attendono che si compia un triste destino. I loro discendenti de-evoluti stanno distruggendo l’habitat dove vivono, con la deforestazione, le colture intensive, e soprattutto le guerre senza fine, una delle condanne più antiche e spietate della nostra specie.
Altri l’hanno chiamato il Kali-Yuga, il regno del buio, della menzogna, dell’ignoranza e della violenza. Sarebbe iniziato con la morte fisica di Krishna, il 18 febbraio 3102 a.C. Dicono che si concluderà nel 428.899 d.C. quando tornerà il Satya Yoga e il paradiso terrestre.
Noi invece crediamo che il pianeta non reggerà. Le madri bonobo, da cui la storia ebbe inizio, saranno estinte e tutto si compirà molto prima.

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