di Giuseppe Genna

michele.jpgAmico personale di Meucci, Morse e Bell. Confidente di Ramsete III. Grande estimatore del brodo primordiale (la sua ricetta preferita). Ma soprattutto: unico e autentico padre della Patria. Il coraggioso ex partigiano Michele Bongiorno, spesso ingiustamente scambiato per un banale saluto immotivamente colmo di entusiasmo, è scomparso oggi alla veneranda età che si stabilirà dopo l’esame al carbonio 14, ma non si sa dove si sia rifugiato, non è la prima volta che scompare e poi riappare. Era la sua tecnica prediletta anche in guerra: azioni violentissime contro gli invasori tedeschi, ritirate fulminee – rapido, efficace, letale. Una strategia che aveva dato, per la prima volta nella sua storia (di Michele, cioè), una lingua unica alla nazione.

Piange Umberto Eco, ma smette appena soffritta la cipolla. Di Eco si ricorda la celeberrima Fenomenologia-ia-ia-ia-a-a, spesso citata dall’agile Aldo Grasso, uno dei più prestigiosi storici della resistenza elettrica.
Michele Bongiorno, padre di circa 60 milioni di figli, tra cui tutti noi, si è spesso vantato, quando appariva prima di scomparire come oggi, di non avere mai letto un libro, e di questo gli siamo grati, poiché quel libro era Venuto al mondo di Margaret Mazzantini.
Con lui scompare un intero mondo: quello del Cenozoico.
Il suo fraterno amico Fiorello, lo ricorda così: “Lo amavo già dai tempi in cui ero una crema di formaggio in un bicchierino di plastica bianco e azzurro”. Così invece lo tributa il fraterno amico Fazio: “Alla Banca d’Italia era sempre il benvenuto” ha dichiarato Antonio. Il fraterno amico Baudo non ha rilasciato alcuna dichiarazione, impegnato a stringersi i gioielli.
Michele Bongiorno, già celebrato ogni 25 aprile all’Altare della Patria, accompagnato da Corona di rito, nonostante Fabrizio scalciasse, entra nel Pantheon dei più grandi piloti di mongolfiera della storia del Gran Sasso. Capacissimo di parlare americano, ha pronunciato sul letto grande l’ultima parola, colma di speranza: “Sky”.
Il premier e cavaliere dianetico, corresponsabile della sua scomparsa per non avergli fatto una telefonata, si dissocia dalla stessa (la telefonata).
Ornitologo celeberrimo, Michele Bongiorno aveva la capacità di assorbire un tale quantitativo di raggi U.V.A da costituire una speranza contro il buco dell’ozono, che del resto aveva aperto lui con il suo pallone aerostatico.
La Redazione tutta si duole di non esserlo stata di qualcuno dei suoi programmi, riassumibili in uno solo: vivere per sempre. Nonostante la promessa gli fosse stata fatta direttamente dal cavaliere e dal cavallo e dalla staffa, non è stato possibile realizzare tale programma, il quale è stato prontamente interrotto.
Possiamo soltanto esprimere un augurio: che negli universi paralleli e quantici in cui stai scappando, il partigiano Johnny non ti raggiunga, Michele!