FUMO_a1.jpgdi Giuseppe Genna

frecciabr.gif Firma l’appello RIPRENDIAMOCI IL COX 18!

Questa mattina, all’improvviso, le forze di polizia hanno dato inizio a uno sgombero sconcertante: quello del Centro Sociale Conchetta, storica sede, da decenni, della cultura alternativa di Milano, che nel passato fece riferimento a uno degli intellettuali milanesi fondamentali per tutto l’underground e per le lotte civili condotte in Italia, Primo Moroni, il cui importantissimo archivio è conservato all’interno del Conchetta (si temono danni a una documentazione di valore storico eccezionale). E’ in corso un processo che concerne l’occupazione dello stabile da parte del Centro Sociale (da più di 25 anni) e quindi, a caldo, non si comprendono né i motivi né gli appigli legali per un’iniziativa di sgombero, prima che la sentenza sia emessa.
Dopo lo sgombero del Centro Sociale di via Conchetta 18, i ragazzi hanno occupato la circonvallazione e improvvisato un corteo non autorizzato. Tensione in via Vigevano, dove i manifestanti hanno lanciato sassi e bottiglie contro le forze dell’ordine. Il corteo si è poi spostato davanti alla stazione di Porta Genova e ha bloccato ancora una volta la circolazione. I partecipanti, diretti alla sede del Comune in piazza della Scala, hanno dietro allo striscione “Conchetta è nostra e la riprenderemo”. Folto il presidio davanti a Palazzo Marino.
Si è messa a parlare la mente politica che c’è dietro questo inatteso sgombero: “Fra i tanti episodi da teppisti registriamo anche un lancio di una telecamera contro un funzionario di polizia e di un petardo contro un agente della Polizia locale, che è ora ricoverato per accertamenti”, fa sapere il vicesindaco Riccardo De Corato. Che annuncia: “Ne abbiamo altri da sgomberare. Si preparino”.

frecciabr.gif L’appello del Centro sociale: leggi e firma!
frecciabr.gif Da C6.tv: video scontri e interviste
frecciabr.gif Cronaca e foto dello sgombero
frecciabr.gif L’appello della figlia di Primo Moroni: “Salvate l’archivio di mio padre”
frecciabr.gif La solidarietà di Decoder: linee storiche del C.S. Conchetta

frecciabr.gif L’APPELLO DA FIRMARE: “RIPRENDIAMOCI IL COX 18!”
di Marco Philopat

In questi mesi un po’ ovunque a Milano, nel contesto della mostra It’s Difficult di Alfredo Jaar, si potevano scorgere cartelli con la domanda Cos’è la cultura?. La risposta di Letizia Moratti e Riccardo De Corato ci è giunta in questi giorni, con la chiusura di uno dei luoghi culturalmente più dinamici e stimolanti della città. Il tutto in nome di uno spirito legalitario di cui gli stessi amministratori non sembrano dare prova quando in gioco sono questioni edilizie, sanità privata o poteri forti. Con sgomento abbiamo appreso dello sgombero di Cox 18. In una città sempre più tetra e asfittica, Cox 18 ha rappresentato per tutti noi un punto di riferimento importante. Una programmazione musicale di alto livello, aperta sul mondo a 360 gradi, che dava a molti, e a prezzi irrisori, la possibilità di confrontarsi con le produzioni più innovative o, in altre serate, di ballare o fare quattro chiacchiere. Questo sarebbe già abbastanza, ma non è certo tutto. Nel corso degli anni Cox 18, con al suo interno la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni, ha costituito un luogo unico di confronto fra le idee. Tutti noi abbiamo presentato i nostri libri, abbiamo organizzato dibattiti o vi abbiamo assistito. Se c’era un’idea, in Cox 18 la si poteva realizzare, magari testandola per poi portarla altrove. Presentazione di libri, si diceva, ma anche rassegne cinematografiche, convegni, seminari, spettacoli teatrali o di danza, mostre o installazioni. E magari tutto insieme, unendo forme e mondi distanti. Non è questa la sede per illustrare tutto quello che Cox 18 ha fatto in più di dieci anni. Noi lo sappiamo e ci auguriamo che il collettivo di gestione sappia, in queste settimane, rendere consapevoli coloro che non lo sono dell’importanza di Cox 18, della sua storia, del livello delle iniziative che in questi anni si sono succedute.
C’è un’immagine che rende chiaramente l’idea di che cosa sia la cultura per Letizia Moratti e Riccardo De Corato: i poliziotti che si avventano sui libri della Calusca e dell’Archivio Moroni per sequestrali e spedirli al macero. Fortunatamente qualcuno li ha fermati, almeno per il momento. Ma Cox 18 è sotto sequestro. Non può finire così. Ormai siamo quasi al capolinea. Non resta più molto, in questa città, che non sia consumo scadente o trash provinciale. Da qualche parte bisogna iniziare a fare qualcosa per porre fine al “genocidio” culturale avanzato inesorabilmente in questi ultimi anni.
Mobilitiamoci per difendere Cox 18, la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni.

L’appello del Centro Sociale: leggi e firma!

frecciabr.gif VIDEO SCONTRI E INTERVISTE
da C6.tv


Scontri con le forze dell’ordine


Video dello sgombero


Videointervista dell’avv. Sodano, legale del Cox 18


frecciabr.gif CRONACA E FOTO DELLO SGOMBERO
da Vivimilano

Foto di sgombero e scontri: 1234567891011121314

scontricox2.jpgMILANO – Il centro sociale «Cox 18» di via Conchetta, zona Navigli, uno dei più noti della città, è stato sgomberato nelle prime ore del mattino dalle forze dell’ordine. Secondo quanto riferito dalla questura non si sono verificati problemi anche perché al momento del blitz, avvenuto intorno alle 7, nel complesso non c’era nessuno. Le forze dell’ordine sono rimaste sul posto per vigilare sulle operazioni di sgombero del materiale presente nel centro sociale. Dalle 9 in poi, all’esterno dello stabile, hanno cominciato a radunarsi esponenti dei centri sociali, raggiunti dal tam tam si Internet: «Non permettiamo l’ennesimo sgombero a Milano. Proviamo a opporci. Venite tutti». Ci sono state urla, spintoni e lancio di fumogeni contro polizia e carabinieri che, in tenuta antisommossa, hanno formato un cordone all’esterno del centro sociale.

I PRECEDENTI – Il «Cox 18» è uno dei luoghi di riferimento della cosiddetta sinistra antagonista e dell’anarchia milanese. Occupato nel 1989, ha una lunga storia di episodi, politici e di cronaca, tra sgomberi e rioccupazioni. Il 7 agosto 2004 fu teatro di una gigantesca rissa, che coinvolse circa un centinaio di persone per l’aggressione di un folto gruppo di naziskin. Nello scontro venne gravemente ferito a coltellate un giovane dei centri sociali. Per questo episodio vennero poi arrestati tre esponenti dell’estrema destra cittadina. Il centro sociale, comunemente chiamato «Conchetta», ospita la libreria Primo Moroni, che contiene un gran numero di libri, oltre a materiale informatico. Il centro è noto, tra l’altro, per la nascita al suo interno di uno dei primi gruppi di hacker conosciuti in città. La Questura ha precisato che tutti gli oggetti che appartengono agli attivisti del centro sociale verranno tenuti da parte e messi nuovamente a loro disposizione. I locali verranno poi riconsegnati alla proprietà, il Comune di Milano.

L’APPELLO DI PERGOLA TRIBE – In coincidenza con lo sgombero del Cox 18, arriva l’appello del centro sociale Pergola Tribe, che il 30 Gennaio 2009 perderà lo stabile di via Angelo della Pergola. Lo stabile, occupato da un gruppo di ragazze nel 1990, è di proprietà di un privato, che tentò di rientrarne in possesso subito dopo l’occupazione ma alla fine stipulò un contratto di affitto. Il contratto è scaduto nel dicembre del 2006; da quel momento il centro sociale ha intrapreso una battaglia legale per resistere il più a lungo possibile allo sfratto, e contemporaneamente cercare un finanziamento per acquisire lo stabile. «Abbiamo trovato un finanziatore privato, che era disponibile a fare questo grosso investimento, con la garanzia di mantenere la destinazione d’uso a centro di aggregazione e culturale per il quartiere», scrive Pergola Tribe in una nota. «Ma anche davanti a questa nuova offerta, la proprietà ci ha detto picche, forte anche della sentenza di appello del tribunale, che non solo ribadiva che dovevamo abbandonare l’immobile, ma ci imponeva anche di pagare tutti i canoni d’affitto, anche se il contratto era scaduto, per tutto il tempo in cui eravamo rimasti nello stabile, un debito di quasi 100 mila euro (…). Per questa ragione non abbiamo potuto fare altro che accettare la proposta della proprietà, che azzera i debiti e tutte le pendenze legali a carico dei garanti, in cambio del rilascio dell’immobile, che avverrà il prossimo 30 gennaio. Un’altra vittoria per chi ha da anni messo le mani sulla città». Pergola Tribe organizza un ultimo open party, in tutti gli spazi della casa, per salutare tutti i suoi sostenitori.


frecciabr.gifL’APPELLO DELLA FIGLIA DI PRIMO MORONI: “SALVATE L’ARCHIVIO DI MIO PADRE”
[da Repubblica Milano]

Ascolta l’appello di Maysa Moroni


frecciabr.gif IL COMUNICATO DI DECODER
da Decoder

primocox.jpgCentro sociale con una storia alle spalle ormai trentennale, è stato occupato a metà degli anni settanta dai gruppi anarchici. Nella seconda metà degli anni ottanta ha beneficiato dell’afflusso di numerosi soggetti provenienti dall’esperienza punk milanese. In seguito, nei locali del Centro si è spostata la storica libreria dei movimenti, la Calusca City Lights, guidata da Primo Moroni, che avrebbe dato vita alla stagione più folgorante dal punto di vista intellettuale e sociale del Centro sociale.

Qui troveranno ospitalità, tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta, tre grandi filoni di ricerca intellettuale e politica. Il dibattito sul revisionismo storico, animato da Pierpaolo Poggio dalla Fondazione Micheletti di Brescia, il dibattito sul postfordismo, guidato dal grande intellettuale dell’operaismo italiano Sergio Bologna, e il dibattito sulle nuove tecnologie, le reti e il cyberpunk guidato dal gruppo della rivista Decoder e dalla Shake edizioni.
Per alcuni anni il Centro sociale di via Conchetta ha rappresentato il luogo più alto dell’elaborazione teorica della sinistra radicale italiana.
Morto primo Moroni, esattamente dieci anni fa, il Centro è andato smarrendo la sua centralità nel dibattito e nell’elaborazione della sinistra italiana.
Resta ospitato nei locali del Centro l’Archivio dei libri sui movimenti della Calusca, lascito dello stesso Primo Moroni, ma ulteriormente integrato in seguito, archivio che consiste in decine di migliaia di volumi e che rappresenta una delle esperienze più importanti tra i centri di documentazione e di biblioteche dal basso dell’intera esperienza politica italiana.
Il Centro aveva in corso proprio in questo periodo una vertenza legale con il Comune di Milano, proprietario dell’area immobiliare, la cui udienza dovrebbe tenersi nel prossimo giugno.

Massima solidarietà al Centro sociale di via Conchetta!!!