Liberaz.jpg [Liberazione – testata con la quale Carmilla non ha mancato di polemizzare con franchezza, oggi non è in edicola per uno sciopero dei suoi giornalisti. I redattori hanno aperto un blog per spiegare cosa sta succedendo al giornale, ed hanno emesso un comunicato, che pubblichiamo g.d.m.)]

LIQUIDAZIONE COMUNISTA
LIBERAZIONE IN SCIOPERO

giovedì 25 settembre 2008
I giornalisti di Liberazione scendono in sciopero immediato.

Il quotidiano di domani [oggi, n.d.r.] non sarà in edicola mentre i redattori organizzeranno a partire da mezzogiorno un presidio aperto alla stampa e a tutta la cittadinanza nella sede del giornale in viale del Policlinico 131 e davanti allo stesso edificio che ospita la direzione del Prc, azionista unico della società editrice Mrc. Da mesi la redazione attende di conoscere, come è suo preciso diritto contrattuale, la reale situazione finanziaria del giornale mentre impazzano le voci più disparate e mai smentite sul deficit di bilancio e incombe lo spettro ulteriore del taglio pesantissimo dei finanziamenti pubblici ai giornali di partito e cooperativi. Da mesi i lavoratori aspettano di conoscere le intenzioni dell’Editore sul futuro dell’impresa, sulla difesa di una voce quotidiana della sinistra e sulla sorte di sessanta posti di lavoro e dei molti collaboratori esterni non più retribuiti da diverso tempo. Nulla di tutto questo. E’ continuato invece un disastroso rimpallo fra tutti i soggetti responsabili: proprietà, società editrice, direzione. Ancora nelle ultime ore l’Editore ci ha negato qualunque informazione. I giornalisti denunciano il grave comportamento antisindacale. Il partito proprietario ha rinviato sine die le decisioni rimarcando al contempo la – difficilissima – situazione in cui versa il giornale. Peraltro il Comitato di redazione lo ha dovuto apprendere dalle agenzie di stampa. Mentre altri quotidiani colpiti dal taglio dei contributi finanziari si battono per cambiare la legge, la Mrc minaccia la crisi e sembra ormai attendere passiva gli esiti nefasti del provvedimento. Di fronte alle difficoltà oggettive e alle conseguenze di gravi errori gestionali, l’Editore e la Proprietà lasciano che il giornale vada alla deriva e sembrano puntare alla sua liquidazione, fuori da qualsiasi contrattazione sindacale. Si può spiegare solo in questo modo il fatto che sia stata ostinatamente negata l’apertura di un tavolo di trattativa. I giornalisti di Liberazione rinnovano l’appello a tutti i lettori, i colleghi, i sindacati, le associazioni e i movimenti per sostenere la duplice battaglia in difesa del pluralismo dell’informazione e dei posti di lavoro.