di Wu Ming

crackers.jpgCos’hanno in comune il sito della metropolitana di Montréal, il sito del museo marittimo di Vancouver, svariati siti russi, indiani e thailandesi, il sito di Wu Ming, il sito de iQuindici e il sito dei Bambini di Satana?

Tutti questi siti – e probabilmente molti altri che google non ha fatto in tempo a “immortalare” mentre erano deturpati – hanno subito un hackeraggio & imbrattamento da parte di un misterioso hacker, o meglio un “cracker” (o gruppo di crackers) che si firma “Al-Garni” (ma anche “SwEET-DeViL & viP HaCkEr & HaCkEr sUn”), il quale è presuntamente di fede islamica e ci tiene a gridarlo dai tetti a pieni polmoni. O forse si tratta di qualcuno che vuole attizzare malumori contro gli islamici (ne parliamo tra un minuto).

Alle 15 di ieri, 11 dicembre 2006, “Al-Garni” ha forato l’hosting server dove stanno il nostro sito, quello de iQuindici e quello di Marco Dimitri, e ha sostituito tutte le homepage con questa schermata [trovi l’immagine anche qui]. Non era mai capitato, il server è sempre stato molto sicuro e il sistema era privo di falle note. C’è sempre una prima volta. Mentre scriviamo, qualcuno lavora indefesso a otturare la falla e spennellare il bitume.

E’ una storia interessante. All’inizio abbiamo pensato che, trattandosi di una persona di fede, adepto di una delle religioni del Libro, il cracker ce l’avesse soprattutto col sito pagano/politeista di Dimitri & compagnia. Di certo non poteva accusare noi e iQuindici di essere arabofobi, seguaci di Bush e sostenitori della “guerra preventiva”.
In realtà questo “Al-Garni” pare proprio che colpisca a caso, dove coglie coglie. Lo dicono i bersagli eterogenei che ha collezionato. Questa tipologia di cracker va in perlustrazione in cerca di “bachi”, e li sfrutta dove li trova.

Ma esaminiamo la schermata lasciataci in regalo da “Al-Garni”: come vedete, è piena di frasi in un inglese agrammaticale, e a un certo punto c’è scritto addirittura “Islam is ferst” al posto di “Islam is first” (che sarebbe comunque agrammaticale).
L’errore d’ortografia è a dir poco inusuale, tanto da far sospettare che il termine sia storpiato a bella posta. La parola “first” la conoscono tutti, è ultra-basic English. Un conto è sbagliare la sintassi, un altro conto è non avere i rudimenti del lessico, e se uno è un provetto hacker (e costoro lo sono, è gente che conosce molto bene i sistemi unix) com’è possibile una simile ignoranza della lingua informatica per eccellenza?
La cosa ci è saltata all’occhio e parsa subito improbabile, così abbiamo approfondito la ricerca, un po’ alla Philip Marlowe e un po’ alla Tullio De Mauro, scoprendo che “Al-Garni” ha lasciato diverse tracce in giro per la rete, minacce e messaggi conservati nella cache di google, scritti in un inglese privo di refusi e soprattutto con espressioni di slang.
Chi scrive così non inciampa su “ferst” al posto di “first”, a meno di non averlo fatto apposta.

Da ciò – nonché dalla natura casuale degli attacchi – è sorto il vago sospetto che possa trattarsi non di fanatismo islamico bensì di “black propaganda” anti-araba. Dozzinale ma potenzialmente efficace, come tutta la black propaganda. Dipende da chi colpisci: se colpisci i tolleranti, pazienti e pedanti Wu Ming, quelli indagano e trasformano il tutto in una storia, in affabulazione; se invece colpisci altri, una possibile reazione è: “Arabi di merda, chiavacammelli del cazzo con gli asciugamani in testa, spero che bombardino ogni vostro villaggio col fosforo bianco!”.

Più sotto c’è scritto: “Islam is not a religion of terrorism Ghanma Almshion and Jews are terrorists”. Noi non siamo riusciti a capire chi sia “Ghanma Almshion” (sembrano due cognomi ebrei).

In alcuni deface, anche se non in quello sul nostro sito, “Al-Garni” ha fatto espliciti riferimenti all’Arabia Saudita. Per quel che ne capiamo, è un cognome tipico di quei posti, per giunta un cognome nobile, da sceicchi. Cercando su google “Al-Garni” + hacker viene fuori una lista di notizie del gennaio scorso, tra cui questa: “Son of Saudi official arrested on child porn possession — again The son of a Saudi military official has been arrested on porn charges. Mohammed Abdullah al-Garni, arrested Tuesday at his family’s Miami Beach condominium by Secret Service agents, faces three counts of sending, receiving and possessing child pornography on his computer. E da qui un bravo scrittore chissà fin dove potrebbe spingersi…

Ultima cosa: in fondo alla schermata-deface ci sono tre indirizzi e-mail: “gamr-14@hotmail.com”, “m-o-t@msn.com” e “m-0-t@hotmail.com”. Sconsigliamo di utilizzarli.

In altri deface di “Al-Garni” c’era addirittura un numero di telefono. Pare che qualcuno abbia provato a chiamare, solo per sentirsi dire da una voce inquietante che il vero Paul McCartney è morto in un incidente d’auto nel 1966, e in realtà quello che oggi ha problemi di divorzio e alimenti è un sosia di nome “Billy Shears”.

No, un momento, questa è un’altra storia… Abbiamo fatto confusione.