020001051806.jpgUn gonzo-reportage elettorale dalla Maremma
di Alberto Prunetti

Lo scontro di lunedì sera tra Berlusconi e Prodi è una montatura. Non so chi fossero quei due tipi truccati in televisione, ma posso giurarvi che i veri Prodi e Berlusconi erano entrambi in Maremma, a Ribolla. Ecco il resoconto del vero contrasto Prodi-Berlusconi. Ecco i fatti.
Ribolla è un piccolo paese della provincia di Grosseto, nato pochi decenni or sono attorno alle miniere sulla piana maremmana antistante le Colline Metallifere. Oggi le miniere sono chiuse, e la gente vive nei campi, d’agricoltura. Qui si radunano ogni anni gli ultimi poeti a braccio della Toscana. I poeti a braccio sono perlopiù contadini e pastori, spesso appena alfabetizzati.


Proprio perché non usano troppo la penna, hanno una memoria e una lingua di ferro, e riescono a improvvisare versi in sfide d’endecasillabi roventi. Il paese che domenica scorsa ha ospitato il contrasto tra Prodi e Berlusconi è conosciuto nella storia d’Italia per un’esplosione di grisù in una miniera, in cui persero la vita tanti minatori. La vita agra di Luciano Bianciardi ha origine da quell’episodio: il protagonista del romanzo arriva a Milano per vendicare i minatori. Per vendicare Ribolla bisognava salire a Milano, perché là stavano i ricchi proprietari delle miniere. Qui a Ribolla lo sanno bene cos’è un ricco. Non c’è bisogno che Berlusconi e Prodi si mettano d’accordo su redditi e metri quadri.

Il tanto atteso confronto tra Prodi e Berlusconi è andato in scena proprio a Ribolla. C’era un poeta che era Prodi (lo chiamano anche Niccolino, è un tipo argutissimo che fa il pastore nelle colline metallifere) e un altro poeta che poi era Berlusconi (di lui non ricordo il soprannome, ma era veramente bravo per impostazione mimica e timbro della voce, senza contare che riusciva a gettarsi il fango addosso). Un terzo poeta (c’è chi lo chiama il Rustici di Braccagli, forse il più giovane poeta d’ottava grossetano, a malapena ventenne) pretendeva d’essere Vespa, e non si sbilanciava troppo tra due bandiere/già pronto a leccare al prossimo leader/ il sedere. I due poeti in ottava rima, Prodi e Berlusconi, se le sono date di santa ragione, e nel gioco delle parti ci hanno lasciato l’immagine di un paese ridotto a un ammasso di macerie. La versione spettacolare di lunedì sera è un evidente falso, un’impostura piena di cifre, menzogne e promesse. Non credete a quello che avete visto in televisione. I due veri leader si sono incontrati a Ribolla, e il vero Vespa ha sigillato il loro incontro con un forte accento toscano: “di qua c’è un mafioso, di là un democristiano, venite avanti e datevi la mano”.

Finiti i contrasti poetici la gente si è buttata sulle damigiane di vino. Sono riuscito dopo un po’ a ritrovare la strada verso la macchina, ma da una di quelle case di minatori, tutte con l’orto sul davanti, è uscito un vecchione sorridente. Tra carciofi e cipolle si è messo a sbraitare: “E’ morto Berlusconi!” Tutti zitti, increduli. Il paese si è fermato per un momento. L’uomo si è sentito osservato da tutti, e ha lasciato perdere. “No, è uno scherzo”. Una vecchietta è scoppiata in bestemmie. Non ne va mai bene una da queste parti.

Non so chi erano i due impostori truccati che parlavano in televisione ieri sera, fingendo di essere Berlusconi e Prodi, che invece erano tornati nei campi a lavorare con le pecore. Uno di questi tipi, uno con le grinze tirate, ha detto addirittura che senza di lui i figlioli degli operai saranno come quelli dei professionisti. Ora, voglio dire: io ho un babbo che ha fatto la terza media e poi è entrato in fabbrica, e una mamma casalinga… io a Ribolla ci vado senza problemi, sono alto un metro e novanta e ho qualche callo nelle mani. Ve lo immaginate…. come potrei girare per Ribolla se avessi la faccia del figlio di Berlusconi, se avessi la sua presenza muscolare, se avessi la sua fidanzata…

Un tale che si spaccia per Berlusconi dice che quello che sta in Maremma non è Berlusconi, ma un impostore comunista. Non credetegli, è un mitomane, un pelato rimpiantato, dice anche che Ribolla è un soviet, che la zona è piena di foibe e che al posto della chiesa cristiana si adora una statua in bronzo con un cinghiale dal cui muso cola un rigagnolo d’acqua. No, non può essere vero… (cliccare, please)