di Tekla Taidelli
[Fuorivena è il primo lungometraggio della regista Tekla Taidelli. Cliccate qui per immergervi nel bellissimo sito ufficiale, ricchissimo di news e materiali audiovideo, dal quale abbiamo “rubato” le motivazioni del film e la bio di Tekla. gg]

teklataidelli.jpgQuesto progetto nasce dall’esigenza di mettere a nudo il mondo della droga e della dipendenza, un campo minato nel quale molti altri artisti o presunti tali hanno rischiato di ferirsi, deturpati da deflagrazioni di banalità e approssimazioni d’ogni genere. Pensare che tutti i drogati siano uguali è una facile generalizzazione in cui possono incappare in molti, dalla casalinga frustrata al medico della mutua, un luogo comune riduttivo che evade le complesse dinamiche di un fenomeno che abbraccia oggi giorno praticamente ogni strato sociale. Le modalità di assunzione delle cosidette sostanze stupefacienti sono talmente tante e varie che aggraparsi al pregiudizio che solo quelli che lo mostrano esternamente con orecchini, capelli colorati o vestiti appariscenti o che facciano una vita “fuori” dalle cossiddette rotaie (fuori dalla vena) siano tossici è una generalizzazione che lascia il tempo che trova, un percorso bigotto che incontra fin troppo spazio nei media e nelle conversazioni da bar.

fuorivena.jpgOggi la percentuale di giovani che è dedita all’uso di sostanze è impressionante. Questo è una realtà che ormai non fa più discriminazioni di ceto sociale o classe, il problema droga passa dai punk, ai rave, alle discoteche fino ai tossicodipendenti per arrivare in punta di piedi nei quartieri più agiati, dai ragazzi di buona famiglia, da quelli che sociologicamente ne dovrebbero essere immuni.
Il problema sta nell’ignoranza e nella scarsa informazione della gente rispetto a questo argomento, ciò non vuol dire adesso che per capire il fenomeno sia necessaria un esperienza sul campo, tuttavia il poter usufruire di un occhio smaliziato che sia in grado di esplorare queste subculture non è un occasione da essere sottovalutata.

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teklamini.jpgTekla ha 27 anni (09/12/77), ha vissuto per 5 anni in una cascina occupata punk fuori Milano. Si è diplomata nel 2001 in regia- produzione alla Scuola del Cinema e dei Nuovi Media, Milano, dove ha frequentato anche il corso di filmmaker della durata di un anno.
Prodotta dalla Scuola del Cinema scrive, dirige e monta due corti in digitale: Urlo Giallo Incosciente, 3min. (’99), “un urlo giallo contro il grigiore stereotipato di una vita che ci impone maschere”; Tatim, 6min. (’00), una satira contro la violenza dei massmedia.
Nel 2000 finanziata da Filmmaker Milano, con un’iniziativa promossa dalla Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano realizza il documentario “Sbokki di Vita”, 100min, mini DV, da lei scritto, diretto e girato. Per motivi di distribuzione viene diviso in due parti: Sbokki di Vita – il mondo dei punk milanesi raccontato intimamente da dentro. 1° premio, sezione internazionale al RomaDocFest (’03) e 1° premio sez. documentari al Festival OltreConfine di Viterbo ‘(03). “; Noise P-Rat in Act, 36 min. la verità sulla realtà dei rave illegali raccontata senza pregiudizi e finzioni da chi li vive davvero. 2° premio, sez. non fiction al Festival di Imola.
Fuori Vena è il suo primo lungometraggio da lei prodotto, scritto, diretto e interpretato. L’insolita storia d’amore tra una punk con velleità cinematografiche che vuole salvare un tossicodipendente senza scrupoli. Tutto avviene sullo sfondo della scena rave e punk che tanto appartiene alla regista e con un esame “molto vero e reale” sulla attuale realtà della droga – in quanto gli attori sono presi dalla strada e si raccontano in una storia ispirata alla verità di questi mondi.
Attualmente è impegnata in Brasile per la realizzazione di un progetto umanitario: “El Pequeno Principe”, volto a salvaguardare i bambini della favela di San Paolo e Salvador de Bahia.