di ATTAC ltalia

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[I francesi saranno tra pochi giorni chiamati a votare la cosiddetta “Costituzione europea”: un documento goffo e balordo teso a rendere permanenti, in Europa, i cardini del neoliberismo e la sottomissione militare agli Stati Uniti. Sono pochi i paesi che, come la Francia, sottopongono il documento al suffragio dei cittadini. Nella maggior parte degli Stati europei, tra cui l’Italia, la Costituzione è votata dai parlamenti senza che la cittadinanza possa nemmeno conoscerne i contenuti. Il che fa capire da quale “afflato popolare” nasca lo scartafaccio. Già si sente dire in giro che, se i francesi votassero NO, darebbero prova di antieuropeismo. E’ vero il contrario. Per farlo capire, riprendiamo dal sito di Attac Italia l’analisi più chiara apparsa finora su una Costituzione ignota ai più. Nella speranza che la Francia, con un NO deciso, salvi anche noi da una svolta autoritaria sempre più accentuata.] (V.E.)

Attac Italia, in nome di un’altra Europa possibile, di un’Europa di pace e di diritti ì dice NO alla Costituzione Europea

SIAMO contrari al Trattato Costituzionale Europeo, CRITICHIAMO radicalmente il mancato coinvolgimento dei cittadini italiani nell’approvazione del Trattato APPOGGIAMO le mobilitazioni per il NO al referendum nei Paesi Europei, a partire da quello francese di maggio 2005.

Dobbiamo purtroppo constatare il silenzio totale sull’approvazione del trattato per la Costituzione Europea, che non ha permesso il confronto e il dibattito tra i cittadini e le forze politiche. La Camera dei Deputati ha approvato il 25 gennaio 2005 la ratifica del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa (siglato a Roma il 29 ottobre 2004) con 436 sì su 464 votanti (94%) e, eccezione fatta per i 28 deputati contrari, tutti hanno applaudito e si sono levati in piedi e con essi i membri del governo. La 3^ Commissione del Senato ha approvato lo stesso testo il 15 marzo scorso nel silenzio della stampa scritta e televisiva. Il Senato lo approverà affermando così che l’Italia è il più europeista dei paesi europei, ma dell’opinione dei cittadini e delle cittadine non è dato sapere.

La Costituzione Europea è un oggetto sconosciuto alla stragrande maggioranza degli italiani, elettori ed eletti, che non ne conoscono i contenuti né gli effetti sul futuro assetto politico ed economico dell’Unione europea. Il Governo italiano non ha mai sentito l’esigenza di diffondere tra i cittadini la questione “Costituzione Europea”, l’opposizione ha per la maggior parte approvato il silenzio.

Siamo per il NO, perché:

– Una costituzione dovrebbe essere un documento che definisce come si devono sviluppare le relazioni tra le istituzioni, mentre questo trattato determina il contenuto delle politiche.

– Questo trattato è la sintesi delle politiche neoliberiste condotte in Italia, in Europa e nel mondo, siamo di fronte non alla costruzione dell’Europa ma all’adozione del neoliberismo come “religione ufficiale”.

– La Costituzione Europea contiene al suo interno i principi fondamentali del neoliberismo con misure di tipo ideologico: stabilisce come norma il principio dell’economia di mercato aperta dove la concorrenza è libera (III-177 e 178), l’economia di mercato è imposta anche ai servizi di intessere economico generale (detti una volta pubblici) (III-166), afferma l’obiettivo di liberalizzare questi servizi (III-147), consacra l’indipendenza della Banca Centrale (I-30), pone fine a ogni restrizione o barriera agli scambi internazionali e agli investimenti stranieri diretti (III-314), proclama la totale libertà di circolazione dei capitali (III-156).

– Mentre in principio l’Unione europea ha per scopo di promuovere la pace (I-3), la Costituzione afferma che gli Stati si impegnano a migliorare progressivamente le loro capacità militari (I-41), la politica dell’Unione europea rispetta gli obblighi derivanti dal trattato NATO (I-41) che, per gli Stati che ne sono membri, è il fondamento della loro difesa collettiva (I-41 e III-310), mettendo quindi l’Unione europea in stato di sottomissione rispetto alla NATO e dunque agli USA.

– La Costituzione riconosce il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza (II-62, 66, 74), all’educazione, vieta il lavoro forzato (art. II-65), il lavoro dei minori, salvo deroga (II-92), ma gli Stati membri non sono tenuti a applicarli (II-111).

– Sul fronte dei diritti sociali la Costituzione nulla dice in concreto, solo affermazioni di principio: libertà di lavorare, libertà di cercare lavoro (II-75), la limitazione del tempo di lavoro giornaliero diventa durata massima del lavoro (II-91) che potrebbe essere stabilita su base annua.

– I diritti enunciati nella Costituzione sono condizionati e limitati da tutte le altre disposizioni della Costituzione stessa che organizzano la concorrenza libera e non falsata e un’economia di mercato altamente competitiva (I-3), le persone sono messe allo stesso livello dei servizi, delle merci e dei capitali.

– Nelle relazioni con il resto del mondo l’Unione europea contribuisce, nell’interesse comune, allo sviluppo armonioso del commercio mondiale, alla soppressione progressiva delle restrizioni negli scambi internazionali e degli investimenti stranieri diretti (III-314), sottomettendosi alle e sostenendo allo stesso tempo le politiche dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, prima imputata della povertà del sud del mondo con il risultato di: aumento della povertà del mondo, delocalizzazioni, crescita della disoccupazione, crescita della delinquenza finanziaria, privatizzazione progressiva dei servizi pubblici, diminuzione dei diritti sul lavoro, smantellamento del sistema delle pensioni.

– In democrazia ogni Costituzione deve permettere l’alternanza delle scelte, la Costituzione Europea blocca invece ogni politica diversa in quanto stabilisce (IV-443) che ogni modifica non potrà entrare in vigore che dopo la ratifica di tutti i suoi Stati membri, ciò che significa scoraggiare qualsiasi revisione.

Roma, 18 marzo 2005