di Riccardo Valla

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Secondo fascicolo
Una vera Babele
Pacchetto contenente una videocassetta

TRASCRIZIONE

(sulla scritta “Mondovisione” si levano le prime note dell’inno olimpionico. Dopo le prime otto battute, dissolvenza sul logo di Telebabilonia – una piramide a gradoni dalla cui cima esce un dio – poi dissolvenza e campo lungo su una pianura stepposa contenente imponenti palazzi di mattoni e una costruzione a piramide, uguale a quella del logo, che si staglia sull’orizzonte. Zoom sulla Torre, mentre compare la scritta elettronica: “Tiro in alto. Finali. In diretta dal palazzo sportivo di Babilonia”. Dissolvenza su alcune viste della città: i giardini pensili, la porta di Ishtar. Stacco sulla folla, piano americano su un sostenitore che beve birra da un otre e che lancia in aria il cappello. Stacco sulla Torre e voce fuori campo del cronista)


TELECRONISTA: Grande concorso di folla anche a questa finale di tiro in alto che ha visto i più famosi arcieri della Mesopotamia e dei regni conosciuti gareggiare fino allo stremo per il prestigioso titolo iridato. Adesso che il suo più temibile avversario, l’indiano Agni II, forse si ritirerà per noie al tendine destro, è in pole position sua maestà il re Nimrod, che anche questa volta è il favorito della giornata.
(parla all’interfono)
TELECRONISTA: Ah, ci chiede il collegamento con la telecamera mobile? (a voce più alta) Bene, come va, mister?
(stacco sullo spogliatoio. Piano americano sull’allenatore di Agni II)
ALLENATORE: (con aria preoccupata) … forti dubbi che possa partecipare alla gara odierna. Salirà anche lui, ma ieri s’è stirato il muscolo e non lo lascio scoccare se c’è il rischio che si faccia uno strappo. Dopo avere perso la scorsa stagione per colpa di quel tendine, preferisco non farlo gareggiare; parteciperà, per non deludere i suoi supporter, ma sarà solo un allenamento.
TELECRONISTA: Grazie, mister (rivolto ala regia) dammi la uno. (a video) Notizie confortanti, dunque, per Agni, che pareva dovesse rinunciare anche a questo fine di stagione. Invece, certamente continueremo ad ammirarlo ancora per molte olimpiadi. M chiamano dalla regia. Lasciamo il mister con l’augurio di vederlo in gara anche oggi.
(stacco sulla Torre. Grida e fischi d’incoraggiamento da fuori campo)
TELECRON1STA: Mentre i contendenti si preparano per il fischio d’inizio, possiamo già capire dalle grida dei tifosi quale sia il pronostico della giornata, ma mi comunicano che stanno arrivando gli esorcisti. Passo il microfono al nostro cronista sul campo.
(stacco su una coppia di sacerdoti di Baal-Marduk che bruciano incenso e gettano polveri colorate sull’inizio della rampa, poi sul cronista, il quale, nonostante il caldo, indossa un impermeabile giallo; tendendo il microfono, corre verso i sacerdoti, seguito dalla telecamera mobile)
CRONISTA SUL CAMPO: (dando una manata sulla spalla del più vicino) Ehi, reverendi, vi siete beccati delle belle offerte, quest’anno, eh? Da qualche tempo circola la voce che gli avversari di Nimrod gli abbiano fatto la macumba. E vero?
PRIMO SACERDOTE: (seccato dall’interruzione) Il re se la ride delle solite macumbe. Noi esorcizziamo i demoni dell’aria mandati da Yahweh, che ha già minacciato di abbattere questa torre.
(il sacerdote fa uno scongiuro e riprende a salmodiare. Zoomata all’indietro e panoramica sulla base della torre. Stacco su due ragazze pon-pon che ridacchiano tra loro)
CRONISTA SUL CAMPO: E voi per chi tifate, belle ragazze?
PRIMA RAGAZZA: (saltando e alzando le braccia, ritmicaniente) Mi-ti-co Nimrod! Mi-ti-co Nimrod!
SECONDA RAGAZZA: (con orgoglio) Siamo due nimrodine, due supporter della Fossa! L’abbiamo seguito per tutte le regionali, da Ur a Khufi e alla terra di Khem! È mitico! Quando prende in mano l’arco, mi tremano le ginocchia! Sappiamo a memoria tutte le sue poesie! Anche quella di oggi, sulla “Tavoletta cuneiforme della Sera”.
CRONISTA SUL CAMPO: E ce l’avete, il ragazzo? È un vostro compagno di scuola, scommetto.
PRIMA RAGAZZA: (con una smorfia) Quei pappamolla dei nostri coetanei? Noi pensiamo soltanto al re!
CRONISTA SUL CAMPO: (ironico) E suppongo che sareste disposte a sposarlo!
SECONDA RAGAZZA: Certo! La nostra allenatrice, la Dama Scarlatta, ha già fatto domanda per l’harem. Mi-ti-co Nimrod!
CRONISTA SUL CAMPO: (ridendo) Ragazze sveglie.
(stacco sulle biglietterie)
TELECRONISTA: Riprendiamo il collegamento con la regia. I posti in tribuna sono esauriti da diversi giorni, e anche i bagarini li hanno finiti. Per un paio di talenti potete avere ancora un posto in piedi all’ultima curva, ma dovete sbrigarvi! Grandi affari anche per gli scommettitori. Si prevede che re Nirnrod conserverà il titolo, e ormai le scommesse vertono soprattutto sull’interrogativo di oggi: supererà il suo record stagionale? A voi telecamera mobile!
(stacco su un botteghino delle scommesse)
CRONISTA SUL CAMPO: Qui ai picchetti vi siete fatti il culo grasso, eh, con i talenti degli scommettitori, eh? A quanto lo date?
BOOKMAKER: (scuotendo la testa) Macché guadagni, con tutte le scommesse che abbiamo accettato negli scorsi mesi! Oggi Nimrod vincente lo do a un ventesimo, ma giuro che ci rimetto; il record lo do alla pari.
CRONISTA SUL CAMPO: Un ventesimo… punti venti talenti e ne ritiri ventuno. Sai che guadagno.
(scuote la testa anche lui. Stacco sulla tribuna giornalisti)
TELECRONISTA: Colleghiamoci però con la tribuna stampa, per avere la conferma di alcune voci a questo proposito. Abbiamo un intervento eccezionale: il direttore della “Tavoletta cuneiforme dello Sport”. Caro direttore, che cosa ci puoi dire dello scandalo delle puntate clandestine, il cosiddetto “arcoscommesse”?
DIRETTORE: Come spieghiamo nel numero odierno del giornale (solleva una pila di tavolette d’argilla e batte il dito sulla prima) abbiamo le prove che la mafia delle puntate clandestine ha fatto una grossa offerta a un’importante divinità perché lo faccia fallire. Negli scorsi mesi hanno accettato troppe scommesse e se re Nimrod vincesse, oggi non sarebbero in grado di pagarle.
TELECRONISTA: E ci puoi dire chi sia questa divinità?
DIRETTORE: No, non posso, purtroppo. Abbiamo passato tutta la documentazione alla magistratura e adesso dobbiamo rispettare il segreto istruttorio. È inutile chiedermelo.
TELECRONISTA: Si tratta di Marduk?
DIRETTORE: No. Non è Marduk.
TELECRONISTA: Si tratta di Ananna?
DIRETTORE: No. Non è Ananna.
TELECRONISTA: Si tratta di Ishtar?
DIRETTORE: No. Non è Ishtar.
TELECRONISTA: Si tratta di Yahweh?
DIRETTORE: Non posso parlare.
TELECRONISTA: Lasciamo il direttore e lo ringraziamo del suo intervento. Per chi si fosse messo in collegamento soltanto adesso, ricordiamo che lo spirito agonistico è arrivato al culmine in tutta la città, e da parecchi giorni su fondaci e caravanserragli c’è il cartello dei Tutto Completo. La giornata è serena e leggermente ventilata qui a terra, ma con assenza di vento sulla Terre. Spettatori un milione, paganti ventimila. Come ricorderete, nelle scorse settimane c’è stato molto allarme perché si temeva che lo stadio non potesse essere pronto in tempo. Sentiamo il ministro dei Lavori Pubblici. (stacco sul ministro, che indossa una veste ricchissima) Signor ministro, a che punto sono i lavori?
MINISTRO: (pavoneggiandosi) Questa veste, che il re mi ha fatto avere poche ore fa, è la migliore conferma che le stadio è stato approntalo in tempo! (si gira verso la telecamera) Forse è bene ricordare ai nostri spettatori che la gara si svolge quest’anno nel nuovissimo ziggurat di Babilonia, completato a tempo di record con l’annesso villaggio olimpico perché Babilonia si potesse presentare in piena forma all’appuntamento con questo importante avvenimento internazionale. Le ultime squadre di muratori sono scese all’alba dall’ottavo… e per ora ultimo… gradone della piramide dopo le messe a punto finali, ma il nono piano è stato lasciato intenzionalmente incompleto, per poter meglio allestire le tribune e accogliere un maggior numero di spettatori. Quando sarà pronto, tra qualche mese, vi avrà sede la Lotteria a Babilonia, ma vi assicuro che, otto piani o nove, è pur sempre la costruzione più ardita che sia mai stata tentata dall’uomo. Come mi ha detto il re quando ha esaminato il progetto: “Roba da far morire di invidia quel gelosone del Quattro Lettere e i suoi settanta diavoli!”. (Stacco su alcune immagini di repertono dell’interno della torre: un corridoio, una stanza con tavoli e sedie, un’altra con scaffali, una terza con una grande cesta piena di palle numerate) Comunque, per chi avesse sete di conoscenza, ai piani inferiori la Torre svolge già da qualche mese la sua funzione principale, che è quella di dare una degna sede a un’altra famosa istituzione: la Biblioteca di Babele.
(in basso a sinistra, un marcatempo incomincia a scandire i secondi)
TELECRONISTA: Un minuto all’inizio. Al fischio del direttore di gara, il re partirà dalla base della scalinata e salirà fino alla cima, per infine scoccare la freccia. Ed eccolo comparire! Un arrivo degno del più grande guerriero e più grande cacciatore nonché più grande seduttore della nostra epoca. Ecco finalmente Nirnrod figlio di Cush e nipote di Cam, signore di Babele, Erech, Accadia e Calne nella terra di Shinear, accompagnato dal suo allenatore Terah figlio di Naor; scende agilmente dal cocchio reale, manda un bacio alle ragazze pon-pon, che adesso sono più scatenate che mai, e lancia fra gli ammiratori la ricca vestaglia. Sotto, porta già la sua fida armatura di bronzo. Controlla di avere con sé la spada, poi sceglie un arco da guerra tra quelli che gli vengono presentati dall’ufficiale di gara. Arco uno, due o tre? Sceglie il due e poi lo solleva in aria mentre la folla esplode in un’ovazione. Maestà! Ha qualche dichiarazione per i nostri telespettatori?
NIMROD: Ho detto tutto nel mio ultimo carme. Anelante alla pugna come il levriere anela alla corsa, aduso alla lotta come una mano è adusa all’altra, ciascun valoroso del mio esercito d’eroi potrebbe stare al posto mio. Ma sanno anche frenare l’ansia del loro cuore, perché il loro re sarà sempre il primo del manipolo, nell’affrontare la morte come nel cogliere il bacio di una bella donna. 1 figli di Jafet dicevano: “No pasará”. Ebbene, io sono passato! Gettare il cuore al di là dell’ostacolo! Osare l’inosabile! Spezzare le reni al nemico! Con il puntuto quadrello del mio arco di corno fiederò dritto nel cuore la volta celeste, e quel vecchio barbogio del Quattro Lettere, il demone YHWH, lo vedrà passare dinanzi al suo naso, che tante volte ho visto arricciarsi per rampognare le mie azioni! Ma io me-ne-fre-go! Che si provi a fermare la mia freccia! Che le metta il sale sulla coda! Ah, ah, il mio dardo gli sfuggirà tra le dita, come sfugge il mio brando, e poi colpisce!, allo scudo che vorrebbe fermarlo! dita! (gira sui tacchi e s’avvia, poi, come per un ripensamento, sorride verso la macchina) O beati telespettatori, che avete potuto rimirare il più grande re della terra!
(Si allontana fischiettando “Battaglioni di Nimrod, battaglioni”)
TELECRONISTA: Il re ha raggiunto la rampa che circonda lo ziggurat e inizia la salita che lo porterà alla cima, dove poi scaglierà la freccia. Prego la cabina di regia di inquadrarlo quando arriva alla prima svolta. Nonostante l’impaccio della corazza da guerra, sale in scioltezza tra la folla assiepata ai fianchi della rampa, di tanto in tanto agita l’arco per salutare la gente, così sconfessando nel modo migliore tutte le voci della mattinata, che parlavano di una condizione non perfetta, dovuta al superallenamento. Alla prima curva… vediamo i tempi parziali sul monitor… è in ritardo di un decimo rispetto al suo miglior tempo ma è alla pari con la sua misura stagionale (rivolto alla regia) secondo la stampa, si trattiene per l’exploit della volata finale o tenta un tragitto liscio?
REGIA: Qui i giornalisti dicono che ha quasi sempre tentato il tragitto liscio, ma in questa stagione ha cercato la volata ogni volta che aveva un avversario diretto. Dato che non si sa ancora se Agni si presenterà, pensiamo che tenti l’exploit finale. Ma l’inviato dell’“Eco di Ur” faceva notare che gli conviene tentare il tragitto liscio per non arrivare troppo affaticato al momento di scoccare: ricordiamo che la salita conta per quaranta punti e la scoccata per sessanta. Mettiamo che perda quattro o cinque punti sulla salita, può tentare il punteggio pieno sulla scoccata. Allora Agni sarebbe costretto anche lui a tentare il punteggio pieno, col rischio di dover dare forfait per uno strappo.
TELECRONISTA: Il re ha terminato il primo giro e non dà segni di affaticamento. Anzi, mentre una delle sue ammiratrici si faceva avanti per mandargli un grido di incoraggiamento, le ha fatto una carezza e le ha sorriso con ammirazione: “Che occhi di Piede di cerbiatta: così mi piacciono! Se vinco ti sposo; prendi nota, cancelliere!” Regia, avete i tempi parziali del traguardo della seconda rampa?
REGIA: Lo rivedremo meglio in moviola al Processo del Lunedì, ma al secondo giro ha guadagnato un decimo di secondo sulla sua miglior misura stagionale. Continuando così, dovrebbe mantenere il vantaggio fino alla fine. Intanto i giudici di gara mi comunicano che conserva l’abbuono di due punti per la presenza della spada lunga anziché della solita daga. Perciò, nessuna penalità. Sembrava che alla terza curva avesse rotto, ma in realtà non ha mai staccato entrambi i piedi da terra: ha messo il piede su un sasso e quello si è spostato, dando così l’impressione che fosse incorso in un fallo.
TELECRONISTA: Allora possiamo sperare in un percorso netto anche se rallentasse sull’ultima salita?
REGIA: Sì, certo, ma non crediamo che rallenti. Come abbiamo visto nelle scorse gare, il re non vuole fare la figura dei calcolatore o di una persona che ragiona in base ai costi/benefici. Si è sempre presentato come una persona che segue il proprio istinto, che si butta di petto contro gli ostacoli. Perciò abbiamo l’impressione che anche questa volta cercherà non solo di vincere, ma di stravincere, ottenendo il punteggio pieno nella salita, un altro punteggio pieno nel tiro e i due punti di abbuono!
TELECRONISTA: (annuendo) Certo, certo. E può farcela sicuramente, vista la sua ottima forma. Avete qualche notizia sulla sua preparazione?
CRONISTA SUL CAMPO: Sì, poco fa è arrivato un comunicato del suo ufficio stampa. Si è alzato presto e ha fatto una colazione leggera, poi ha ricevuto il primo ministro e gli ha dato le direttive per la giornata. È passato a salutare il figlio Mardon, è andato dal suo armaiolo, ha fatto un’offerta agli dei Marduk e Ninurta e infine è arrivato allo spogliatoio per l’anti-doping.
TELECRONISTA: I nostri telespettatori vorranno sapere altri particolari. La corazza è una di quelle che porta in guerra?
CRONF STA SUL CAMPO: Ho qui un esperto. Il suo maestro d’armi. Che cosa ci può dire sulla corazza del re?
ESPERTO: È fatta come un’armatura da guerra, ma non è l’abituale corazza portata dagli alti ufficiali: è un semplice foglio di bronzo della Cappadocia, lucidato con polvere. di giada e laminato in foglia d’oro, a caldo. Vista l’occasione sportiva, il disegno a rilievo raffigura lo stesso sovrano nell’atto di uccidere leoni, tori e serpenti. Si può permettere una corazza così leggera perché porta sempre la veste di pelle che gli è stata regalata dal padre: ricorderete, quella che Dio donò ad Adamo. Una veste magica che gli dà forza e coraggio. Gli schinieri sono di cuoio spesso, e l’unica concessione alla stravaganza sono i calzari, che hanno una doppia suola a camera d’aria: la pianta del piede poggia su una vescica di lontra, lavorata con cera e pece, che si adatta alla posizione del calcagno e dà una spinta supplementare. La suola è di pelle di zigrino, ricavata dagli squali che si pescano nel mare del Punt, per fare presa anche sul terreno umido.
TELECRONISTA: Una tenuta davvero tecnica. Mi scusi, ma devo interrompere le sue spiegazioni perché il re sta ormai imboccando l’ultimo tratto di rampa, e i tempi parziali sono quello previsti: ha un decimo di ritardo sul suo miglior tempo della stagione. Ancora pochi passi e sarà in centro allo stadio pensile. Come previsto, procede in scioltezza, senza bisogno della volata. Le tribune sono in tripudio, penso che sentiate anche voi la Ola. Uno spettacolo entusiasmante. Il re saluta la tribuna delle autorità, si porta nello spiazzo centrale e prende la freccia dalla faretra. A questo punto ha praticamente la vittoria in pugno e gli scommettitori possono già incassare. Il re incocca, irrigidisce il forte braccio sinistro e si prepara a tirare indietro il destro. À la gauche, his fingers are clamped like a mighity vise e incomincia to pull back his right arm. Manus retrocedit lente, il respiro non ha nulla di affamoso anche se the effort must be tremendous. Nunc to the sky sagitta vertítur e, enfin!, he shots! Ma adesso al-mansur fi l-Babel ansicht the freccia qui monte e non revient plus giù (parlando all’interfono) Come? Nich verstehe paruska. Lo Huang-ti, il grande Shih di Babel sta ancora gazing to le ciel. Il strabüzz les iocchi sans fersteare where est finì his arrow, and begins à mandare à that pays della malasorte tous les LXX démons de lo Himmel

(qui una serie di sillabe progressivamente sempre più prive di significato mentre la telecamera mostra il re che, in un crescendo di indignazione, grida frasi incomprensibili ad alcuni cortigiani i quali, con aria preoccupata, scuotono la testa. Con la schiuma alla bocca, il re continua a gridare “Yahweh” e “toto nero”, poi, sempre più in collera, prende a schiaffi i cortigiani, si strappa di testa l’elmo e lo scaglia in terra, e così fa, l’uno dopo l’altro, con l’arco, la spada e la corazza. Quando comincia a stracciarsi le vesti, dissolvenza e fine della registrazione)