In seguito all’articolo su La posizione della missionaria, il libro di Hitchens che fa la controstoria dell’indecenza di Madre Teresa di Calcutta, Jari Lanzoni ci ha inviato un controintervento in forma di “credo cristiano, quasi cattolico, di certo indifferente al politically correct”. Sempre scrivendo cose che non rappresentano assolutamente il parere della redazione, vorrei brevemente rispondere a Jari Lanzoni, prima di pubblicare il suo pezzo. E’ vero: posso sembrare un mangiapreti, perché lo sono. Nemmeno sono stato battezzato, io. Propugno, con l’intervento a favore di Hitchens, un atteggiamento di giornalismo d’inchiesta che, in questo snodo storico, mi pare necessarissimo ed è invece in via d’estinzione. I medesimi rilievi che fa Lanzoni li si possono rivolgere a lui, rispetto a come ha letto o non letto il libro di Hitchens, che è studioso molto rigoroso. Solo che, mentre quei rilievi fanno un certo effetto se si tira in ballo la Catholica, non fanno il medesimo effetto se si tira in ballo un libro. Nel suo recente Kamikaze d’occidente, Tiziano Scarpa scrive: “La religione è la cattiva letteratura”. E’ questa la mia posizione. Io attacco la funebre e del tutto supposta Sposa del Cristo in nome di ciò che fu il messaggio cristico: metafisica, non religione. Io attacco la valva fossile in nome del muscolo vivo. Attacco la morte e l’immagine che veicola la morte, pur di difendere non tanto la vita, ma l’essere umano. Ed ecco il bell’intervento di Jari Lanzoni.

Un credo cristiano, quasi cattolico, di certo indifferente al politically
correct

di Jari Lanzoni

Credo che l’ignoranza sia un rapporto di non-conoscenza di un argomento che
è deriso, tralasciato, attaccato.
Credo che la vigliaccheria stia nell’attaccare un debole.
Credo che la Chiesa sia composta da una parte materiale, umana, della cui
fragilità si può approfittare per insulti, attacchi, derisioni.
Credo che la Chiesa sia composta di una parte invisibile, come ogni
religione esistente, che deve essere rispettata.
Credo che l’ignoranza e la vigliaccheria portino al cinismo, ed il cinismo
al rifiuto assoluto di pensare che qualcosa di invisibile ci sia.
Credo che spesso il cinismo e la verità spesso non abbiano nulla a che fare.
Credo che la fede, qualsiasi fede, possa dare speranza. Credo che quanti
insultano una fede, paventando “illuminato, moderno e disilluso” cinismo,
siano povere persone vuote che non ammettono di non avere speranza.
Credo che essi non vengano provocati e che quindi ogni loro attacco alle
forme di speranza sia puramente deliberato e malevolo.

Credo e so che un Papa cattolico possa cedere la propria carica in ogni
momento e concedersi sollievo e cura.
Credo che gli uomini di Chiesa siano divisi su posizioni inconciliabili,
credo e so che per loro natura e politica non potrebbero mai ammetterlo.
Credo che un Papa cattolico possa soffrire, e mantenere la propria carica,
per timore che il suo operato venga alterato.
Credo e so che la sera stessa in cui un Papa cattolico riconosceva le colpe
della propria Chiesa, alla radio un Vescovo annunciava una sua personale
interpretazione del gesto del Papa, che di fatto lo vanificava a livello
umano.
Credo che un Papa cattolico che stia posticipando la beatificazione di Pio
XII, nonostante le opposizioni, sia un uomo che non voglia un “Beato del
Colpevole Silenzio”. Credo invece che per la coscienza sporca di molti
cattolici serva un simile e discutibile beato.
Credo che in effetti i fuochi d’artificio su San Pietro non fossero
indispensabili, e che una dimostrazione d’affetto abbia però sottratto
riposo ed energia a chi deve affrontare.
Credo che chi non sappia cosa sia un concistoro possa anche fare a meno di
sollevare osservazioni inutili su quanto avvenuto in piazza San Pietro ieri
sera.
Credo che sia più facile pensare ad un papa-burattino che ad un uomo che
cerca, nonostante la sofferenza, di condurre una vita di fede e seguire le
proprie idee.

Credo e so che l’operato di Madre Teresa sia stato importante come esempio
per molte persone. Credo che ci voglia una grande forza d’animo per operare
con gli ultimi del mondo. Credo che come donna e come religiosa abbia dovuto
fare anche lei dei compromessi, ed accettare la responsabilità delle sue
azioni.
Credo che le stesse persone che tirano merda su di una santa non si
ricordino che anche lei era un essere umano. Credo che sia più facile
fingere cinismo che pulire un malato o un disabile dai propri escrementi.
Credo che quanti si dilettino a sporcare e rendere risibili alcune figure di
riferimento cattolico, lo facciano perché sanno che non sarebbero mai in
grado di fare certe scelte.
Credo che si possano rispettare in egual maniera, nonostante le evidenti
differenze, sia l’operato umano di Madre Teresa che quello di Albert
Schweitzer.
Credo che il dubbio sulla santa sia lecito se non diventa reiterato e
pernicioso.

Credo che ci siano persone che alla fede sono state indottrinate fino al
rincoglionimento, e che in essa ci si crogiolino. Credo che essi abbiano
imparato ad impiegare l’indifferenza come forma di vigliaccheria passiva, al
punto di incancrenircisi.
Credo che chi vede la Chiesa solo come una struttura volta al controllo di
una ebete massa umana, traumatizzata ed alienata da ferree regole di vita
innaturali ed illiberali, non sappia di cosa parla.
Credo che tra il primo ed il secondo esempio non cambi molto, giusto il
luogo di nascita o la cultura di famiglia. Scambiandoli si otterrebbero bene
o male gli stessi risultati.

Credo che al giorno d’oggi un cristiano che viva veramente nel mondo, e non
in isolate oasi di illusionismo cattolico, debba avere a che fare con
compromessi pesanti.
Credo che ad un certo punto un Cristiano ne abbia le palle piene
dell’ottusità che trova in casa, ed allo stesso modo del cinismo che trova
fuori.

Credo che Giuseppe Genna sia un grande articolista ma che quando scrive di
“una religione morente come il suo pastore” pecchi un pò di superficialità
e/o mancanza di tatto.