cl20032.jpgcl2003.jpgC’è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?, si chiede lo slogan del Meeting CL 2003. Rispondo subito: sì, c’è: io. E la prima cosa che desidero, per vivere giorni felici, è discutere di quanto sta accadendo al Meeting riminese. Con quale spocchia il popolo cattolico, osannante un criminale morale qual è Giulio Andreotti, si permette di affermare che la Costituzione Europea è uno spot legittimante la massoneria? Con quale protervia questi biolchi filistei, che portarono in massa le spillette di Solidarnosc standosene al calduccio in Italia, si ergono a giudici della massoneria? Con quale ridicola apostasia, questi gregari del potere costiuito e anche di quello costituentesi, celebrano tutto e il contrario di tutto, Perceval, Berlusconi, Tarkovskij, Pivetti e le nuvole? Beh, risposte facili da dare: lo fanno con la spocchia, la protervia e l’atteggiamento apostatico che il gregge di Don Giussani ha eletto a norma di convivenza e connivenza sociale. Sia chiaro: non mi piace l’Europa che hanno in mente Giscard d’Estaing ed eventualmente certi massoni. Ma mi piace infinitamente di meno l’Europa che hanno in mente Vittadini, Formigoni e Roby Ronza. E anche Rimini mi fa schifo: ma solo quando c’è il Meeting ciellino.

Diciamocelo a chiare lettere: il cattolicesimo sta per morire. Definitivamente. Il Papa infermo, all’ombra del quale, come testimonia lo splendido libro edito da Kaos, si muovono massonerie che più deviate non si può, è l’allegoria finale di quella che, sempre con spocchia proterva e apostatica, si è autoproclamata sposa di Cristo – salvo poi mettergli le corna in ogni modo, tradendolo con fantasie sempre più perverse. Il parkinsonismo del polacco è mimetico rispetto a quello degli ex fedeli: non dispongono più di una metafisica realizzativa a Roma, lo Spirito non abita più San Pietro dal terzo secolo e la patetica dottrina sociale accosta i cattolici più ai boy scout che alla massoneria. Non sono le diramazioni ortodosse o protestanti, e nemmeno quelle più ridicole delle sottanone cupissime dei lefevriani, a sancire lo stato di coma senza ritorno della Chiesa cattolica. E’ la storia degli uomini e del pianeta: la radice metafisica non teme il tempo, gli apocalittici apostolici romani invece sì. Una Chiesa ametafisica fa ridere i polli ma, alla lunga, anche i fedeli. Basta sfogliare le pagine degli impressionanti rapporti Istat degli ultimi anni in materia religiosa: la verità è che il popolo cattolico non lo è affatto (né popolo né cattolico), non crede che l’inferno o il paradiso esistano sul serio, non pensa di cibarsi della carne cruda del Figlio, è favorevole all’aborto e al divorzio, non ritiene che ci si possa salvare. Per un laico come me si tratta di puro ossigeno. Dal punto di vista storico dovere ringraziare gente come Pannella o Stanzani mi fa ribrezzo, ma per onestà intellettuale devo compiere il gesto: stringo la mano a questi maliziosi e ambigui compagni di laicismo.
Dalla galassia in esplosione miliardi di stelle si allontanano, divaricando all’infinito, sempre più lontane dal centro originale. Tra queste, le cumpe vomitevoli di affaristi in materia di Spririto. E anche cerchie di ragazzotti con le gote arrossate, che si muovono come un sol uomo, il quale sol uomo ha peraltro un nome e si chiama Don Giussani. L’impegno parapolitico a cui queste folle si sentono chiamate è ciò che di peggio potrebbe affliggere una nazione. Sono cresciuto facendo il liceo Berchet, dove Don Giussani ha esercitato il suo magistero pagato dallo stato in qualità di insegnante di religione. Tra i miei compagni di classe, i figli del gotha ciellino. Ho avuto perfino l’infortunio di esperire tremori erotici per la figlia del massimo vignettista di CL. Ricordo perfettamente i “raggi”, una sorta di autoconfessione psicanalitica di gruppo, a cui entusiasti puberi con il giornaletto porno nello zaino si recavano con ardente disdoro. Conosco quindi molto bene l’avversione che è stata coltivata in queste schiere per massoneria e affini. Non mi sorprende perciò la sparata riminese ciellina sulla Costituzione Europea.
E tuttavia, davvero, che diritto ha questa gente di sentenziare intorno a una dottrina sapienziale che ha un millennio più del cristianesimo? Che genere di intolleranza esprime questo fondamentalismo da disimpegno, questa cecità in fatto di antropologia religiosa, quest’astio censorio nei confronti dell’alterità? Non tiene l’argomento dello sputtanamento che la P2 ha esercitato sull’idea che la massoneria esiste: sarebbe come se, visto quello che ha fatto il dc Citaristi, bestemmiassi il Cristo. Ma questi hanno studiato? Sanno? Pensano?
E’ il solito problema cattolico, di cui hanno fatto le spese milioni di persone durante l’intero arco della storia occidentale. Chi legge Eymerich come non andrebbe letto (cioè soltanto in prospettiva storica) sa a cosa alludo. Non so se attualmente calchino il suolo europeo altri Jacques De Molay; se sì, certo non sono riuniti intorno alla bozza di Costituzione Europea. Desidero comunque preservare questi eventuali stimabilissimi personaggi da nuovi roghi. Ce n’è bastato uno di rogo, parecchi secoli fa, ancora ne stiamo pagando le conseguenze…
Quando potremo dichiararci immuni da questo virus che confonde le menti e i cuori? A quando l’addio definitivo al Cattolicesimo Apostolico Riminese? Per fortuna si tratta di attendere ancora per poco. Nell’attesa, possiamo consultare il catalogo delle Edizioni Kaos, oppure ascoltare quanto ha da dire in proposito Raimun Panikkar, un altro che dalla Chiesa è stato preso a ginocchiate in faccia. L’attesa sarà comunque brevissima. Dall’ebraismo al buddhismo all’islamismo (non quello cialtrone, ovviamente), arriverà una ventata che reca con sé molti e diversi semi: fioriranno. Da una simile ventata, ci aspettiamo pulizia e tersità: ci aspettiamo un’Italia meno spocchiosa, proterva e apostatica. Ci aspettiamo di potere tornare a Rimini occupandoci di mare, discoteche e Fellini, in santa pace.