berl.jpgInterviene all’Europarlamento, investito della piu’ prestigiosa carica, e non cita Tucidide o Svetonio: no, lui cita Gli eroi di Hogan, una specie di anti-Mash in versione propaganda neocon, il marcescibile telefilm piu’ noioso e rozzo della storia televisiva. Non pago, dichiara: “Le mie televisioni hanno trasmesso centinaia di puntate degli Eroi di Hogan, ho citato il sergente Schultz, che era goffo e mi ricordava il socialdemocratico tedesco che mi ha attaccato”. Non e’ pago mai, se qualche giorno dopo, discettando di geopolitica con la Bild (della serie: i crucchi mangiano i wuster e bevono la birra), enuncia con una punta d’orgoglio delle dimensioni del muso dello Shuttle: “Sono editore, ma da vent’anni non leggo un romanzo”. Poi va su uno yacht chiamato Barbarossa, con mostruosita’ genetiche quali Previti Jannuzzi e Dell’Utri, e, men che mai pago, racconta le barzellette. Poi fa il testimone a un matrimonio islamico con 14.000 invitati, promette a un popolo una cosa impossibile e fa il baciamano alla sposa: vietatissimo dalla legge islamica, per l’orrore dell’impalmata. Ecco, questa e’ l’estate rosolona e grottesca di quel wuberone infarcito di tanta maionnese briantea: non una specificita’ nazionale. Anzi, si’: qualcosa di specifico e italiano – il premier Berlusconi.

La caduta di stile presupporrebbe una vetta di stile che le collinette intorno Inverigo non raggiungono. Della cultura personale, l’unica notazione plausibile e’ che ha affossato una cultura nazionale. Avevamo Pasolini e ci ritroviamo un mediocre canzonettista napoletano nato nell’hinterland milanese. Per non parlare dell’orgoglio italiano, del resto fragilino anche prima, sostituito tout court dalla spocchia personalistica di uno che dice di essersi fatto da se’ e ha ragione: vorrei raccontare come e quanto si e’ fatto in certe seratine il Bernasconi… Dalla palta viscosa e personalistica alla ribalta internazionale, questa tecnica spandiletame che il Bernasca utilizza con la stessa naturalezza con cui inala aria – o quel che vuole inalare – fa fare il salto di qualita’ al letame: lo spande piu’ largo. Sentitelo mentre si confessa alla Bild inventandosi, lui che e’ massonicissimo editore del massonicissimo Erasmo, come si inventa un Erasmus fuori dalla storia: “In Italia mi danno del tedesco, perche’ lavoro sempre. Il mio motto e’: lavorare, lavorare, lavorare. Mai fatte ferie, io. A parte una volta, a Parigi, per un soggiorno di studio alla Sorbona”. Vi annuncio che dal mio ritiro estivo ho gia’ contattato l’ufficio amministrativo dell’Universita’ Sorbona di Parigi, chiedendo un esame sulla partecipazione di tale Silvio Berlusconi a un qualunque corso universitario in qualunque anno. A presto il risultato delle ricerche, che e’ gia’ ora prevedibile.
L’incultura di cui il Bernasconi e’ agente portatore consapevole e aggressivo, purtroppo, non ha tanto comportato il crollo di quella frangia che sarebbe investita della responsabilita’ di denunciare un simile scempio collettivo, cioe’ gli intellettuali. Piuttosto, ne e’ stata causata. In anni sospettissimi, quando, al potere un Cinghiale di stazza identica al Giampi brianzolo di questi giorni, andavano i Minima Immoralia di Marramao e Vattimo discettava su quanto e’ positivo accarezzare il gatto. Scrittori incivili, tutti contenti del ritorno al privato, cantavano le lodi dei batuffoli cotonosi trattenuti dal proprio ombelico. Traducevano e scrivevano per i cazzi loro. hogan.jpgIl risultato: gli Eroi di Hogan non sono stati intercettati da loro come falsa cultura pop, ma addirittura imposti dal Potere quale etichetta falsa alla memoria di un Paese. Una vergogna dell’anima che mai assale chi perpetra l’omicidio dell’anima. Da questo punto di vista, chi pensa a scrivere un libro da duecentomila copie per sbancare al casino’ dell’esistenza va considerato senza pieta’ un pari merito con Bernasconi.
Oggi le cose sono un po’ cambiate. Lo testimonia, per fare un esempio non a caso, l’editoriale sull’Iraq qui sopra pubblicato. Certo che fa specie osservare i giudizi sui luoghi di vacanza prediletti da cariatidi pseudo e para accademiche su La Repubblica, mentre sul Corriere ci viene detto da operatori tv e intellettuali cinematografici quanto e’ adorabile quella merda di polluzione che e’ Milano d’estate, quando il volgo, che evidentemente rompe loro i coglioni, se ne va fuori dalle palle e la citta’ torna a essere sicura e pulita e visitabile: cioe’ ad usum borghesi. Accanto ai loro commentari dell’inutile e alla metafisica della crema solare asprigna accompagnata dal Primitivo di Manduria, le barzellette di Bernasconi fanno uno strano effetto: sono la stessa cosa.
Chi attende come una promessa scontata i giorni a venire avra’ poco tempo per annotare sui propri circuiti cerebrali il torto di una simile, devastante creduloneria, che ha nutrito negli ultimi vent’anni la schiatta di quelli che non vorrebbero essere disturbati. Gli scrittori sono tornati in Italia proprio per questo: per disturbare. La medicina e’ non dormire sonni tranquilli.
Nessuno di noi e’ mai stato al sicuro e mai lo sara’. Soltanto uno che ha tempo di vedersi centinaia di puntate degli Eroi di Hogan puo’ pensare che la tranquillita’ biolca e’ l’estremo frutto del progresso crasso. Con parole affilate gli leveremo dalla testa una simile stupidaggine e, quel che piu’ ci fa felici, lui ce le pubblichera’.