di Nico Maccentelli

Le vicende canadesi (1), nelle quali il premier Trudeau ha decretato per la prima volta nella storia del Canada lo stato di emergenza in questi giorni, non sono solo un fatto circoscritto a quel paese per la sua eccezionalità, ma sono un esempio eloquente di controinsurrezione 4.0(2), tecnologica e digitale, che ci fa capire come il sistema di potere capitalista interverrebbe nel caso in cui una massa critica sociale mettesse in discussione il suo ordinamento costituito, fatto di biopolitiche del controllo, imposizioni e restrizioni oppressive che non possono in alcun modo essere discusse da una critica sociale e sindacale.

Se poi pensiamo alla situazione italiana, di graduale esautoramento del Parlamento, con esecutivi sempre più eterodiretti dalle forze dominanti del capitalismo, del grande capitale interno e sovranazionale. Se pensiamo alla chiusura di spazi di agibilità ed espressione politica giustificata dalla pandemia, questo combinato repressivo per noi sarebbe micidiale e tale da far impallidire le vecchie metodiche fasciste alla Pinochet.

Colpisce inoltre la perfetta linearità tra il pass introdotto dai vari governi nel mondo e l’utilizzo del medesimo mediante la digitalizzazione dei dati, la biometria, il tracciamento, in un passaggio che va da un usuale controllo individuale e sociale (a cui stanno cercando di assuefarci) a operazioni di intervento antisommossa o controinsurrezionali. 

E a quegli “antagonisti” che continuano a banalizzare la questione con paragoni idioti come la tessera sanitaria, il bancomat e il fascicolo sanitario elettronico, va risposto che questo passaggio epocale, direi antropologico, nel rapporto cittadino/potere ci riguarda direttamente a partire dalla vita di tutti i giorni fino alle prospettive di un cambio sociale nella terra sempre più arida e barbara del neoliberismo. 

Perché se non l’abbiamo ancora compreso, l’unico modo per uscire da questa condizione di totalitarismo, da questo golpe digitale e biopolitico non è certo la via parlamentare.

Ma vediamo i dettagli fondamentali dell’esperimento controinsurrezionale canadese (3), modello che poi sarà perfezionato ed esportato sicuramente in altre parti del mondo e che era già un’opzione in cantiere nei centri di potere che partono da Davos, Bilderberg e Trilateral.

Si legga qui:

Banks are moving to freeze accounts linked to convoy protests. Here’s what you need to know

Secondo la normativa, le banche canadesi hanno il “dovere di determinare” chi tra i propri clienti sia considerato una “persona designata” a cui dovrebbero essere negati i servizi finanziari.  I regolamenti stabiliscono che spetta alle banche “determinare su base continuativa se sono in possesso o controllo di beni che sono posseduti, detenuti o controllati da o per conto di una persona designata…

Il governo esercita il controllo tramite le banche, che possono decidere della tua vita. I regolamenti definiscono una “persona designata” che può essere tagliata fuori dai servizi finanziari come qualcuno che “direttamente o indirettamente” partecipa a “un’assemblea pubblica che può ragionevolmente portare a una violazione della pace” o una persona impegnata  in “gravi interferenze con il commercio” o “infrastrutture critiche”.

Nella definizione del regolamento di “persona designata” rientrano anche le persone che “forniscono beni per facilitare o partecipare a qualsiasi assemblea”.  In altre parole, in base a questi regolamenti, chiunque invii fondi per sostenere queste proteste potrebbe trovarsi di fronte a un futuro finanziario traballante.

Poiché gli organizzatori di questa protesta hanno manifestato pubblicamente e sono apparsi sui social media, “le banche non avranno difficoltà a identificare chi sono queste persone”

Il pagamento delle bollette, dell’affitto e di qualsiasi tipo di transazione finanziaria quotidiana può essere interrotto per le persone che fanno parte del movimento di protesta.

Potrebbero esserci anche alcune “conseguenze indesiderate” come il congelamento dei conti, la sospensione degli alimenti e dei pagamenti di mantenimento dei figli:  “Sarà molto difficile per loro” ha dichiarato Jessica Davis, esperta internazionale di terrorismo e finanziamento illecito e presidente e consulente principale di Insight Threat Intelligence, nonché presidente dell’Associazione canadese per gli studi di sicurezza e intelligence.

Alle banche è stata concessa l’immunità contro azioni legali in caso di controversie sull’opportunità di negare i servizi finanziari a qualcuno.

Nell’era del green pass e del credito sociale, le oligarchie rispondono esattamente con il green pass e il credito sociale: il tracciamento, la schedatura digitale e i dispositivi di disattivazione della vita civile, di qualsiasi più elementare diritto. E non lo fa nemmeno un giudice con un’istruttoria: basta una banca: un sistema di potere che esce da ogni diritto sancito dalle costituzioni borghesi in 250 anni di rivoluzioni moderne che configura un nuovo tipo di società, una sorta di capitalismo feudale. Questo controllo lede ogni forma di democrazia. È uno strumento di pressione e ricatto micidiale. Chi oserà discostarsi da ciò che decidono le oligarchie? 

Vediamo il caso italiano. Le élite dominanti in Italia si sono fatte i loro partiti di governo e di opposizione… mi viene da dire che si sono fatte anche i loro antagonismi addomesticati… un ossimoro. Prima il capitalismo assimilava culturalmente le ondate protestatarie sociali come nel lungo Sessantotto, assorbendo e compatibilizzando la rivoluzione sessuale, il pacifismo, ecc. Ora le inglobano anche ideologicamente. Per esempio: in un paradigma marxista che parla di socialismo basta che recidi il filo giusto come in un apparecchio elettronico e innesti la narrazione del vaccinismo e della scienza di regime come necessità, che nel paradigma socialista sarà venduta con un associazione fuorviante, del tipo: “anche a Cuba si vaccinano” (4) e op-là, il gioco è fatto. Basta il terrorismo di un virus, basta infondere paura e anche i “duri e puri” nel nome di un collettivismo che qui esiste solo nella loro testa, crollano come un castello di carte, pur credendo di avere una linea politica antagonista. In questa operazione c’è cascato quasi tutto il sindacalismo di base. Non c’è stato bisogno di arruolare nessuno nel combinato virus-campagna mediatica-scienza di regime. Le pere mature cadono da sole.

Come vedete, tutto combacia: campagna terroristica, dispositivi di comando e discriminazione, frammentazione delle opposizioni e irregimentazione della politica, qualunque essa sia, dentro la narrazione di regime.

La shock economy (vedi Naomi Klein) diviene shock sociale, attraverso il quale passano i dispositivi di comando e il golpe strisciante nei confronti delle stesse democrazie borghesi si afferma rompendo la gradualità precedente e mettendo davanti al fatto compiuto milioni di persone la grande maggioranza della popolazione mondiale.

Siamo entrati in una nuova epoca, che qualcuno chiama “grande reset” rifacendosi al manuale di Kalus Schwab, ma che io molto più semplicemente colloco dentro le dinamiche e le contraddizioni interne al capitalismo e alle spinte verso una ristrutturazione economica e sociale da parte delle classi dirigenti che calpesta ogni diritto e conquista popolare dell’epoca precedente per affrontare una competizione globale sempre più selvaggia.

In questa forma di dominio capitalista condotto da oligarchie finanziarie sovranazionali e da gruppi di potere economico all’interno degli specifici contesti nazionali e geopolitici, finisce la democrazia borghese: sia dove si è più avanti come nel laboratorio Italia, sia dove una massa critica spinge il potere capitalista a soluzioni di regime estreme come in Canada, accelerando in questo caso i tempi di adozione di misure biopolitiche di controllo, già messe in conto dai think tank dei centri di potere nei casi di rivolte sociali.

 

Note

1) Il Freedom Convoy, ossia un lunghissimo convoglio di camionisti, con centinaia di migliaia di sostenitori, alla fine di gennaio ha invaso Ottawa e circondato il Parliament Hill per chiedere a Trudeau di revocare tutte le draconiane restrizioni COVID. Il convoglio nella sua marcia ha registrato il sostegno di città in città della popolazione, trasformandosi in una vera e propria rivolta sociale. Durante la protesta è stato bloccato il Key Bridge che collega il Canada agli USA. Il premier Trudeau è stato costretto a trasferirsi in una località segreta dichiarando di essersi preso il covid (sic!). Jason Kenney il governatore dell’Alberta ha annunciato la fine del passaporto vaccinale, ma Trudeau ha dichiarato lo stato di emergenza, la prima volta in Canada. La polizia ha iniziato ad arrestare gli organizzatori come Tamara Lich e Chris Barber e quindi il governo ha adottato le misure repressive sopra descritte ai danni dei partecipanti del Freedom Convoy. La protesta è stata emulata in varie parti del globo come negli USA, in Francia e in Australia.

2) L’industria 4.0 si caratterizza per l’uso di sistemi fisici-cibernetici che mettono insieme mondo reale e mondo virtuale: attrezzature, macchinari e  impianti vengono messi in comunicazione tra loro, rendendo più efficiente tutto il processo produttivo. Se la terza rivoluzione industriale grazie alle tecnologie ICT aveva reso efficienti i sistemi in senso verticale migliorando singolarmente ciascun processo, le nuove tecnologie di industria 4.0 permettono di mettere in relazione i processi. Di conseguenza, il miglioramento dell’efficienza avviene in senso orizzontale, aumentando la sinergia tra tutti i processi.

3) Su facebook, è interessante vedere questo video: https://www.facebook.com/100000881683220/videos/261050702849155 

4) Paragonare la scienza popolare a fini sociali come quella cubana alla scienza neoliberista basata su una ricerca finalizzata ai profitti, alle dipendenze farmacologiche, ecc. è l’errore di fondo in certa sinistra di classe che, al di là delle belle parole, ha una visione della scienza come un’attività neutra, quando neutra non è. Questa ibridazione ideologica per mezzo di una narrazione mediatica è il prodotto del vaccinismo che è stato fatto mediante i sieri genici, anch’esso non certo solo “scientifico” ma ideologico, che ha trovato terreno fertile nel paradigma del diamat, mai superato da gran parte dei comunisti nostrani.

Tagged with →