di Michaela Namuth

la-via-del-vizio-copertina-sitoBram Stoker, La via del vizio, trad. e cura di Elisa Bolchi, Edizioni della Sera, 2016, pp. 81, € 14,00.

Dracula lo conosciamo tutti, molto meno l’inventore della sanguinaria creatura delle tenebre: lo scrittore irlandese Bram Stoker. La fama dell´autore è indissolubilmente legata al protagonista del suo famoso capolavoro, Dracula appunto, capostipite di tutti i succhiasangue della moderna letteratura horror.
È difficile immaginarsi un altro personaggio nato dalla penna e dal pensiero dello scrittore. Ora però è arrivato Jerry O’Sullivan, il protagonista del breve romanzo La via del vizio, scoperto solo nel 1983 da Richard Dalby, libraio antiquario, scrittore ed editore. L’opera è stata tradotta in italiano da Elisa Bolchi e pubblicata dalle Edizioni della Sera. Il romanzo è uscito per la prima volta sul settimanale dublinese “The Shamrock”, a puntate e sotto il titolo di The Primerose Path nel 1875.

Jerry O’Sullivan vive a Dublino, è un onesto lavoratore, padre di tre figli, felicemente sposato con Katey. L’ambizione lo porta ad accettare, contro il volere della famiglia, un’offerta di lavoro come carpentiere teatrale a Londra. Quella che crede una grande opportunità di carriera si rivela tuttavia un crescente baratro di miseria, malattia, abiezione morale e violenza. L’uomo precipiterà negli abissi dell’alcolismo e trasformerà gli ambienti familiari in autentici luoghi dell’orrore.
L’orrore questa volta non giunge dall’esterno, dalla presenza di una creatura delle tenebre. L’orrore viene da dentro. Ancora prima che la famiglia si trasferisca negli oscuri vicoli di Londra, Jerry percepisce il Male che si sta avvicinando – come quando in Dracula Lucy avverte l’arrivo del vampiro: “Il dolore di Katey si faceva sempre più pesante poiché non aveva nessuno con cui condividerlo; e Jerry sentiva che stava calando un’ombra fra di loro. Non comprendeva che si trattava dell’ombra del suo desiderio egoista, di quello spettro del futuro che si stava frapponendo tra loro.”

Nelle ultime pagine del romanzo Jerry accusa la moglie di essere lei a far svegliare il suo demone interiore. L’emergere del Male ha delle analogie con il Faust, dove lo sdoppiamento della personalità viene più volte evocato: Faust sente dentro di sé la tentazione demoniaca che poi si oggettivizza nella figura di Mefistofele. Il carattere duplice del Male nel romanzo di Stoker è evocato da un disegno di Mr Parnell, unico vero amico di Jerry: “Sulla strada stavano camminando due viaggiatori, seduti entrambi su un cavallo, un povero ronzino. Uno di essi indossava stivali e speroni, un corto cappotto, un cappello malconcio, che celava lineamenti spettrali, perché il volto non era che uno scheletro. L’altro, che era a cavalcioni, era vestito come i romantici tedeschi amano vestire il proprio demone quando scende sulla terra, con calzoni corti e scarpe a punta e un lungo soprabito svolazzante, e un cappello con visiera e piume di gallo. Sul braccio portava un cesto pieno di bottiglie”.

Nella sua curatissima introduzione, Elisa Bolchi colloca il romanzo nella tradizione del “gotico vittoriano”, dove l’orrore non è più situato in ambientazioni esotiche come nel gotico classico (castelli, rovine, boschi, conventi). In questo modo l’orrore diventa “ancora più morboso e terribile poiché situato sulla soglia di casa”. Si tratta di una tradizione che è arrivata fino a oggi in film horror mainstream made in Usa quali Poltergeist o il più recente The Conjuring. Del resto il Conte Dracula stesso scende dal suo castello in Transilvania per arrivare in nave a Londra dentro le case delle sue vittime, nell’intima quotidianità.

Mentre alcuni studiosi collocano La via del vizio fra i cosiddetti temperance novels, prodotti letterari di movimenti sociali che condannano l’eccessivo consumo di bevande alcoliche, Bolchi sceglie un’altra interpretazione: “Questa storia è da leggersi come una denuncia del degrado cui la società tardo ottocentesca stava andando incontro.” La rivoluzione industriale comportava lavoratori sempre più sfruttati e inclini alla ribellione. Non a caso nel romanzo è descritto uno sciopero del teatro dove Jerry trova impiego e dove subisce un incidente che lo lascia senza stipendio e assistenza sociale. Come afferma Giorgio Leonardi nella postfazione al volume: “Non va dimenticato che nel 1845 Friedrich Engels pubblica La condizione della classe operaia in Inghilterra, che anticipa di un ventennio le teorie formulate da Karl Marx sul Capitale, derivanti proprio dall’analisi esemplare della situazione inglese.”

Questo romanzo, scritto 130 anni fa, oggi è la rivelazione di un Bram Stoker, non solo inventore di Dracula, ma anche di altre mostruosità che entrano nelle nostre case.