di Alessandra Daniele

facciata.jpg– Non c’è più niente da fare – dice l’uomo col camice esaminando il volto pesto del premier. Poi ne prende la testa tra le mani, e con uno strattone violento la stacca. – Si deve sostituire tutta.
– Ma è solo scheggiata – protesta l’uomo in blu.
– Il danno non è limitato alla facciata – spiega il tecnico, staccando i cavi che ancora collegavano la testa al tronco – il contraccolpo ha compromesso la centralina. Va cambiata.
– Quanto ci vorrà? – Chiede quello in grigio.
– Almeno una settimana.
L’uomo in blu fa una smorfia d’insofferenza
– Ma non ne tenete sempre pronta una di ricambio?
Questa era quella di ricambio – risponde il tecnico – Non dimentichi che avevamo già sostituito la testa dopo il vertice.
– Ah, già… era andato di nuovo in crash, e s’era messo a disegnare mutande.
– Stavolta potremmo approfittarne per fare dei miglioramenti.
– Non se ne parla. Agli italiani piace esattamente com’è. Ci serve così.
– Mi riferivo alla solidità della struttura esterna – il tecnico prende dal supporto una testa metallica con le fattezze del premier, ma ancora priva del rivestimento in similpelle e setole – ci stavamo giusto lavorando – la inserisce sul tronco, senza però collegarne i cavi. Poi da una sorta di portaombrelli estrae una mazza da hockey, la impugna, e sferra una violenta bastonata di taglio sulla testa metallica. Il premier assorbe il colpo senza danni.
– Bene! – Commenta l’uomo in blu. Poi sogghigna – ci servirà.
– Ancora per poco – dice quello in grigio.
Solleva per le setole la vecchia testa guasta del premier macchiata di simil-sangue – la transizione è quasi terminata, l’ho già superato nei sondaggi generali – aggiunge guardandola – anche l’opposizione mi preferisce ai suoi stessi leader – Poggia la testa sul pavimento – Gli italiani avranno un allievo di Almirante come premier. E l’acclameranno come un liberatore.
Ride. Toglie la mazza da hockey dalle mani del tecnico, e colpisce la testa di piatto, facendola rotolare come una pallina da golf. Poi esce dal laboratorio sorridendo.
L’uomo in blu dà un’occhiata al tecnico, indicando l’uscita.
– Quell’illuso non ha proprio idea d’essere soltanto una testa di latta anche lui.
– Certo che no – conferma il tecnico. Poi si rimette al lavoro sul premier.