del CPO Gramigna

[Solidarietà totale alle compagne e ai compagni del CPO Gramigna di Padova! Nei giorni scorsi sono stati sgomberati dalla sede che avevano occupato cinque mesi fa; subito dopo, uno dei due edifici che componevano il centro sociale è stato raso al suolo dalla vergognosa giunta padovana di centrosinistra, diretta dal sindaco Zanonato (quello che insiste a dire, contro ogni evidenza, che la ridicola inchiesta “7 aprile” era giusta e che Toni Negri era il capo delle Brigate Rosse!).
Come Carmilla, avevamo e abbiamo un forte rapporto di solidarietà e amicizia con il Gramigna, forse il centro sociale più perseguitato d’Italia. Con loro abbiamo condotto iniziative di elevato livello culturale. Abbiamo così potuto vedere di persona dove sorgesse il centro che avevano occupato. Una scuola elementare abbandonata da un decennio, nel mezzo di un quartiere periferico privo di negozi, di attività sociali, di luoghi di ritrovo. Unico punto di attrazione, una Coop con il suo squallido baretto. Nient’altro.

L’arrivo del Gramigna nel quartiere ha significato il risveglio di una zona morta. Iniziative musicali, conferenze, una palestra di boxe molto frequentata dai ragazzi. Troppo, per una giunta che vuole silenzio tombale, e lo chiama pace. L’ex scuola — che ancora racchiudeva materiale didattico intonso, ed era ornata dai disegni dei bambini — figurava nell’elenco dei beni immobili da alienare a ogni costo. La macchina da profitti sconci chiamata PD ha deciso di “liberarla” e di liberarsene. Sorda alle proteste dei vicini. Un atto di pura prepotenza, dalla gratuità sconfinata. Così agisce il PD di Zanonato, che di progressista non ha un accidente. La polizia, zelante, ha messo la ciliegina sulla torta con una serie di denunce a caso.
Ma lasciamo la parola a organizzazioni vicine al Gramigna, in attesa della sua prossima, auspicabile, azione di liberazione urbana.] (V.E.)

RUSPE DEMOCRATICHE

Questa mattina il Comune di Padova ha effettuato un’operazione militare, che ha coinvolto un centinaio di uomini tra operai di ditte private, poliziotti e carabinieri. L’obiettivo dell’operazione era sgomberare il CPO Gramigna e rientrare in possesso, dopo cinque mesi di occupazione, dell’ex plesso scolastico Davila-Zanella nel quartiere di Torre. L’operazione si è conclusa con la demolizione, a mezzo di ruspe, di uno dei due stabili, il sequestro penale dell’altro e sei denunce per occupazione.
I compagni, avvisati dai vicini con cui si è instaurato un rapporto di fiducia, una volta giunti sul posto non hanno potuto far altro che osservare, con amarezza, lo scempio che si consumava sotto i loro occhi.
I tempi di questa operazione non sono casuali, essa avviene con la primavera alle porte e l’agenda delle iniziative del centro che andava infittendosi, con la palestra popolare e i suoi corsi in piena attività e con associazioni e gruppi di giovani che avevano richiesto di poter utilizzare lo spazio per le loro attività.
Per il Gramigna non è una novità subire sgomberi, la sua storia ne è costellata, ma da alcuni anni questi rientrano nella più generale politica repressiva attuata dall’amministrazione per affrontare le varie questioni sociali che riguardano la città. Il sindaco sceriffo del PD Zanonato da anni impone coprifuoco, multe e divieti per neutralizzare ogni soggetto o esperienza collettiva “colpevole” di turbare l’equilibrio della sua città pulita e perfetta. Da buon amico della Compagnia delle Opere e dei vari signori del cemento e degli appalti, Zanonato ha fatto sì che, nella sua città perfetta e pulita, la moneta corrente sia il metro cubo e durante i suoi vari mandati ha promosso la costruzione di ponti, cavalcavia, grattacieli e mega-parcheggi. Il problema è che queste grandi opere sono state finanziate con l’indebitamento pubblico, tanto che il Comune, per non fare bancarotta, è costretto a continue alienazioni dei suoi beni. L’ex plesso scolastico Davila-Zanella di Torre è uno dei beni che il Comune vuole svendere, per questo il Gramigna l’ha occupato e per questo motivo è stato sgomberato. Certo non è l’unico. La sola esistenza di una realtà aggregativa come il Gramigna, con forti connotati politici e di classe, rappresenta un problema per un partito balbuziente senza identità come il PD, che si ritrova unito solo sulla retorica patriottarda, la privatizzazione dei beni comuni e nel sostenere le missioni di guerra e i ricatti ai lavoratori.
Proprio perchè è giusto continuare a essere un problema per chi vuole speculare sul patrimonio pubblico proponendone un’auto-gestione a partire dai bisogni reali, è necessario tornare subito a Torre per consolidare il buon rapporto costruito con i suoi abitanti, magari con una raccolta firme per chiedere il dissequestro della scuola Davila e una sua immediata destinazione ad attività sociali per il quartiere. Noi saremo al vostro fianco.

ASS. CULT. “ NICOLA PASIAN “ – BIBLIOBAR CHINATOWN
C. DOC. C. GIACCA