A colloquio con Monica Mazzitelli, coordinatrice del gruppo nato dall’esperienza del collettivo Wu Ming, che valuta tutto il materiale letterario che arriva in rete. Finora sono stati pubblicati tre romanzi, con tanto di contratto per l’autore
di Jadel Andreetto

15.jpgQualche anno fa sulle pagine virtuali di Giap! il collettivo Wu Ming scriveva di essere esasperato dal troppo materiale letterario che riceveva e che nonostante la buona volontà non potesse materialmente leggerlo. Allora alcuni iscritti alla newsletter hanno dato vita a un dibattito dichiarandosi sensibili alla cosa, senza sapere che di lí a poco sarebbero diventati un gruppo: i “15” (un numero indicante i partecipanti del nucleo originario, e un riferimento ironico alla famosa enciclopedia) che da allora legge, recensisce e discute del valore delle opere che riceve, comunicando su un forum riservato ai “Lettori Residenti”, come li ha definiti lo scrittore Peter Bichsel.

Esiste un filo logico che unisce l’attività dei “15” a Wu Ming e alle sue pratiche culturali, nel senso che i “15” nascono per sollevare Wu Ming dall’onere di lettori di inediti nella logica che se l’autore è multiplo, è giusto che anche il recensore/commentatore lo sia. Una volta avviato il progetto una sorpresa attendeva il gruppo: la convinzione era di ritrovarsi di fronte una gran quantità di pessima letteratura e la speranza di trovare poche cose interessanti. Invece sono arrivati nelle loro mani molti ottimi lavori.
I “15” sono lettori attivi che fruiscono e contribuiscono alla diffusione delle opere letterarie, facendosi largo nel panorama editoriale, dandogli una scossa e reclamando “dal basso”, ciò che vogliono leggere. Per Monica Mazzitelli, coordinatrice dei “15”, si tratta di «un gruppo di lettori volontari di manoscritti inediti, coagulatisi intorno al progetto Wu Ming Foundation. L’idea di fondo è quella di dare pareri da semplici lettori (e non da critici) a chi scrivendo vuole farsi leggere al di fuori della propria sfera privata, per ricevere pareri disinteressati e non di parte su ciò che produce. Da un semplice parere personale su un racconto di poche righe possiamo anche arrivare a fare l’editing di un romanzo di 500 pagine, dipende da caso a caso, e dall’interesse dell’autore/trice, il tutto rigorosamente gratis. In alcuni rari casi – sottolinea la coordinatrice – decidiamo di condividere un manoscritto con l’esterno, pubblicandolo sulla nostra web-zine Inciquid. In una sezione apposita mettiamo l’inizio dei romanzi migliori che arrivano, con la speranza che possano interessare un editore. Fino a ora siamo stati molto fortunati, riuscendo a garantire un contratto a quasi tutto quello che abbiamo promosso. E’ una cosa che ci fa molto piacere anche perché quando interveniamo nella stesura di un contratto imponiamo la clausola del copyleft e dell’uso di carta ecocompatibile secondo i canoni di Greenpeace. Una volta uscito in copyleft, il romanzo pubblicato finisce nella nostra biblioteca, una biblioteca pubblica virtuale».
Monica Mazzitelli ricorda i tre romanzi finora pubblicati: «3 uomini paradossali di Girolamo De Michele, Alienazioni padane di Saverio Fattori, Casseur di Valeria Brignani, Spaperopoli di Gianbattista Schieppati e Ferita di guerra di Giulia Fazzi, ma tra pochi giorni metteremo anche il nuovo bellissimo romanzo di De Michele, Scirocco, e a settembre Città Perfetta di Guglielmo Pispisa. I romanzi sono scaricatissimi dal sito e quindi vendono anche bene in libreria: i libri senza un corpo in rete diventano invisibili anche nelle librerie che li hanno acquistati».
Ma non è tutto. Nella testa dei “15” c’è anche un progetto di radio che «nasce da un’esperienza a Fahrenheit, il programma di Radio 3. Siamo stati intervistati a dicembre scorso e ci è parso che il conduttore non sapesse molto di copyleft e diffusione orizzontale della cultura. Quindi abbiamo pensato si potesse colmare la falla, con un programma tutto nostro dove si parlasse anche della diffusione dei saperi e di molte tematiche interessanti legate al tema, quindi copyleft, ecocarta, editoria a pagamento, giovani e letteratura, libri per ipovedenti, scuole di scrittura creativa e quant’altro. Oltre a questo, parliamo ovviamente di libri, cercando anche di leggerne dei brani, sia di saggistica che di narrativa, sia italiani che stranieri, sia esordienti che affermati, anche se abbiamo una simpatia particolare verso gli esordienti italiani, per ovvie ragioni. Il programma viene creato in modo collettivo e condiviso da tutto il gruppo. La cosa importante è stato trovare il partner giusto per produrre la trasmissione: Amisnet ci ospita nei suoi studi e mette i nostri programmi in rete, scaricabili e trasmettibili da qualsiasi radio che desideri farlo, con licenza creative commons. Alcune radio stanno già trasmettendo il nostro programma, ma speriamo che aumentino sempre di più grazie al passaparola. Abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere come ospiti anche scrittori come Erri De Luca, Valerio Evangelisti e Valeria Parrella… e anche registi come Guido Chiesa e Vittorio Moroni».
E’ stata realizzata anche una lettera aperta agli editori, diffusa poco tempo fa: «Abbiamo inviato questa lettera agli editori italiani perché scegliessero di pubblicare le opere in copyleft, cercando di convincerli che non solo è un vantaggio per chi non può permettersi di acquistare tutti i libri che ha voglia di leggere ma è un vantaggio per gli editori stessi, soprattutto i medio-piccoli, che riescono così a far arrivare i loro libri a chiunque. Il copyleft permette diffusione e aumenta anche le vendite di un libro, perché il libro è un oggetto che è bello tenere tra le mani. Ci piace poi pensare che il copyleft, nel senso ultimo di diffusione di opere in formato file in rete, possa creare una sterminata biblioteca per tutti gli ipo – e non – vedenti».

[da Liberazione, 29 giugno 2005]