di Walter Catalano

satan.jpgUna giovane donna inizia a raccontare al suo analista una serie di allucinanti ricordi recuperati dal suo passato infantile. Preda di genitori satanisti da bambina sarebbe stata testimone di riti nefandi. Nasce così quello strano e inquietante fenomeno chiamato abuso rituale satanico: in breve si estende a macchia d’olio creando una vera e propria psicosi demoniaca negli Usa e più tardi anche in Europa. Delirio o verità ?
Il termine, in sé già abbastanza terrorizzante, di “abuso rituale satanico” fu usato per la prima volta nel 1980 dallo psicologo canadese Lawrence Pazder a proposito della sua paziente Michelle Smith, nel bestseller statunitense Michelle Remembers (Michelle ricorda).

Come racconta Massimo Introvigne nel suo Indagine sul satanismo: satanisti e antisatanisti dal seicento ai nostri giorni: “Michelle aveva capito di poter guarire dalla sua depressione soltanto raccontando al dottor Pazder ‘una cosa importante’, ma non sapeva quale. Ad un certo punto, Michelle ricorda e inizia a parlare con la voce di una bambina di cinque anni, l’età in cui sua madre l’avrebbe consacrata a Satana…racconta una lunga storia che descrive orge, culti satanici, animali e bambini sacrificati, e lei stessa torturata, violentata, costretta a mangiare vermi e a giacere nuda in una gabbia piena di serpenti…è stata vittima – ventidue anni prima della terapia – della “Festa della Bestia”, una cerimonia di tre mesi nel corso della quale si è trovata di fronte a una sorta di convegno internazionale di decine di ‘sommi sacerdoti’ di una ‘Chiesa Satanica’….Satana stesso è apparso a celebrare la sua festa”.
stan2.jpgSe mai si erano documentati casi analoghi prima della pubblicazione del libro, nel corso degli anni ’80, sulla scia del successo delle pretese memorie di Michelle, non solo singole vicende simili emersero numerose in titoli come Satan’s Underground, Satan’s Children, ecc. che invasero il mercato librario, ma si creò una vera e propria fortunata e fiorente letteratura sui cosiddetti survivors (sopravvissuti), cioè adulti che ricordano (in modo continuo o frammentario) abusi rituali perpetrati su di loro nell’infanzia da parenti o conoscenti. Nonostante alcuni ricercatori avessero dimostrato che Michelle Remembers era frutto di fantasia e che il dott. Pazder (che nel frattempo in barba ad etica professionale e a transfert e controtransfert, si era sposato con Michelle dopo la separazione di entrambi dalle rispettive famiglie) aveva ricavato gran parte dei rituali descritti dai suoi precedenti studi sulle religioni indigene africane, i gruppi Evangelici e Fondamentalisti Cristiani soffiarono sulle braci con libri, seminari e trasmissioni televisive, diffondendo una vera e propria “isteria satanica” che si estese in breve tempo a tutti gli Stati Uniti ed in seguito alla Gran Bretagna ed all’Europa continentale. Non si rilevarono più solo casi isolati di survivors adulti che confessavano ai propri analisti esperienze indicibili (pubblicandole poi con un titolo accattivante e ricavandone fama e denaro) ma vere e proprie psicosi collettive – paragonabili forse per estensione e intensità, solo ai casi delle orsoline ossesse di Loudun et similia – in cui gran parte dei bambini di una scuola materna o elementare accusavano i loro insegnanti o i funzionari dell’istituto di avere abusato di loro in un contesto rituale bizzarro e di solito demoniaco. In un clima fatto di inchieste, accuse e controaccuse, irrimediabili perdite di reputazione che evocava la Salem della caccia alle streghe, si verificarono fatti paradossali: la polizia scavò invano per settimane sotto la californiana McMartin Preschool, alla ricerca di immaginari tunnel dove i satanisti avrebbero sepolto le vittime dei loro riti; un povero disgraziato, simpatizzante fondamentalista, denunciato dai figli di aver commesso su di loro abusi rituali, confermò le improbabili accuse dichiarando di non ricordare niente perché probabilmente i satanisti lo avevano stregato; moltitudini di agenti investigativi vanamente cercarono indizi sulle breeders (allevatrici, cioè donne che, secondo alcune deliranti dichiarazioni, avrebbero partorito segretamente bambini destinati ad essere sacrificati), ecc. ecc.
Fra il 1982 ed il 1992 sono stati documentati almeno 62 casi di panico collettivo nel Nord America: un’isteria pubblica amplificata e propagata dai mass-media. Il governo federale e l’FBI entrati in allarme hanno avviato numerose inchieste: nel 1991 le investigazioni condotte nello Stato della Virginia non rilevarono alcun caso “autentico”; nel 1994 Gran Bretagna e Olanda analogamente non trovarono niente di oggettivamente sostenibile; in un recente studio svolto dal governo statunitense si è identificato, su una casistica raccolta da 10.000 terapisti, assistenti sociali e poliziotti, un solo caso possibile di SRA (Satanic Ritual Abuse). In 15 anni, dopo molti libri sgradevoli, articoli terrorizzanti, trasmissioni televisive paranoiche, non è stata scoperta alcuna prova oggettiva di una “cospirazione satanica”. Come segnala uno studio, presumibilmente serio, dell’FBI: “Il gran numero di individui che raccontano la stessa storia è, di fatto, la ragione maggiore per dubitare di questi racconti. Semplicemente sarebbe troppo difficile per così tante persone commettere un numero così ampio di orrendi crimini nel contesto di una cospirazione organizzata. Due o tre persone assassinano un paio di bambini di qualche piccola comunità urbana in un contesto rituale e nessuno le scopre ? Possibile. Migliaia di persone fanno la stessa cosa a decine di migliaia di vittime per molti anni? Improbabile. Centinaia di comunità in tutta l’America sono governate da una classe dirigente di satanisti che regolarmente pratica l’assassinio e il cannibalismo senza lasciare alcuna traccia? Impossibile”.
Non pare ci siano dubbi quindi che si tratti solo di morbose fantasie cavalcate e sfruttate da gruppi ristretti ma agguerriti di persone che, per motivi personali o politici, possono trarre vantaggio da una situazione di panico diffuso. Ma la soluzione non è poi così semplice, perché, dagli stessi studi condotti, risulta anche che raramente i survivors hanno consapevolmente mentito: semplicemente hanno riferito quella che credevano essere la verità. Come giustamente segnala Introvigne, lo stesso Freud, all’inizio dei suoi esperimenti analitici, rilevò strani fenomeni collegati all’isteria: “le pazienti …cominciavano – a proposito dei loro traumi giovanili rimossi – a fornire particolari sempre più orripilanti. Emergevano torture, cannibalismo, riti satanici: in una parola tutto l’armamentario del satanismo e del “sabba delle streghe”. Nella corrispondenza dal gennaio all’ottobre 1897 con l’amico Wilhelm Fliess, vediamo Freud dapprima entusiasmarsi per queste scoperte – anche se, naturalmente, non crede affatto che alle sue pazienti sia apparso, come alcune di esse dicono, il Diavolo – poi manifestarsi sempre più scettico e infine nel mese di ottobre gettare la spugna…si dedica da allora a seguire un’altra pista, quella secondo cui i disturbi isterici derivano da conflitti interni all’inconscio e non principalmente da episodi traumatici esterni”.
Queste fantasie non sono dunque caratteristiche solo della nostra contemporaneità e rientrano nel contesto dei disordini psichici generati da personalità multiple e da “falsi ricordi” prodotti, nei bambini, da metodi inappropriati di interrogatorio e negli adulti da tecniche terapeutiche basate sulla suggestione. “I bambini sotto i sei anni sono molto sensibili a tecniche manipolatorie di interrogatorio – continua il già citato studio dell’FBI – con l’uso di domande ripetute e dirette, possono spesso essere persuasi a dire tutto ciò che l’intervistatore vuole sentire…Una volta che un bambino è stato indotto a rivelare casi bizzarri di abuso, si possono influenzare i suoi compagni ad accreditare simili storie…”. Nel caso degli adulti invece si tratta più probabilmente di una “distorsione patologica”, personalità istrioniche o di confine, dissociazioni o psicosi: alla ricerca di benefici psicologici quali l’attenzione, la simpatia e la compassione, tali individui ripetono coattivamente i resoconti della loro “vittimizzazione”. Questo disturbo viene chiamato nel gergo psicoterapeutico “Sindrome di Münchausen”.
Altri casi possono riguardare “ricordi traumatici” che portano il soggetto a confondere frammenti di scene di film o video con ricordi personali: la natura del trauma può essere varia non escludendo l’effettivo abuso sessuale, ma non di tipo satanico. Una terza possibile ipotesi riguarda le normali paure e fantasie infantili popolate di mostri e fantasmi (molte testimonianze di SRA attestano fatti palesemente impossibili, ad esempio, lo smembramento di persone poi rimesse insieme, o fanno riferimento al tipico immaginario infantile sadico-anale: le feci e l’orina vi sono quasi sempre presenti). Inoltre parenti, genitori, dottori, terapisti, assistenti sociali e poliziotti ben intenzionati ma troppo zelanti possono spesso espandere il contagio psicologico mostrando di ricompensare o lodando apertamente la rivelazione di ulteriori dettagli o fraintendendo e facendo eccessive illazioni su quello che i testimoni dicono. Infine gli abusi satanici, come i rapimenti da parte degli UFO, oltre che essere vere e proprie psicosi di massa, rientrano ampiamente nell’ambito delle cosiddette “leggende urbane”: individui diversi che mai si sono incontrati raccontano la stessa storia, ma questo non significa che la storia sia vera. Simili leggende sono sempre esistite ma i mass-media attuali partecipano aggressivamente alla loro più rapida ed efficiente diffusione.
Nel fondo però, al di là di tutte queste spiegazioni razionalizzanti e, tutto sommato, rassicuranti, resta qualcosa di indefinito e di oscuro che rimanda ad un folklore arcaico, alle memorie del sabba e dei rituali notturni stregonici; situazioni immaginali più che immaginarie a cui rimonta qualche remota e ancestrale radice dello psichismo umano; nel punto di intersezione fra uomo e animale, fra ragione e sragione, fra reale e irreale. Non ci è dato scandagliare profondità così abissali: ciò che riemerge non è misurabile secondo i nostri criteri. Certo non esiste alcuna cospirazione satanica e alcun abuso rituale oggettivo, ma, su altri piani non semplicisticamente definibili, una parte profonda di noi (l’Es di Freud? L’Ombra di Jung? Approssimazioni…) ancora “corre coi lupi” nelle notti di luna piena.