Aliberti, Reggio Emilia 2022, pagg. 128 € 14,90

di Paola Rambaldi

“Tra lei e Bill la storia era finita già prima dell’incidente, diciamo che quest’ultimo diede al loro rapporto il colpo di grazia. Ci si accorge sempre che una storia d’amore è finita tanto tempo dopo che è finita davvero. È così che succede sempre. E successe anche a loro.
E dopo? L’incidente pose fine alla prima parte della vita di Lenore. La parte successiva fu la sua rinascita a qualcosa di nuovo, di diverso. Quell’incidente le fece capire che era ora di fermarsi, era ora di smetterla con il divagare, con il farsi coinvolgere da troppe cose, che era tempo di dedicarsi all’unica cosa che contava davvero: la poesia.” (pag. 86)

Nel 1967, Lenore kandel (14.01.1932/18.10.2009), la poetessa americana ancora poco conosciuta al pubblico italiano, è una delle protagoniste della Summer of love di San Francisco, la stagione che vede crescere le comuni e che vorrebbe cambiare il mondo. Al raduno hippy del Golden Gate Park, nel giorno del suo trentacinquesimo compleanno, è l’unica donna a prendere la parola sul palco e le cantano Happy Birthday! in venticinquemila.
Il suo The Love Book, uscito nel 1966, l’ha resa celebre facendo scandalo.
Tutti si domandano perché una ragazza così carina scriva cose oscene. Non pensa di correre dei rischi? Ma per Lenore le vere parole oscene, in quegli anni, sono: guerra, bombe e razzismo.
Il libro appena uscito viene immediatamente ritirato dalle librerie e i commessi che l’hanno venduto vengono processati. Il veto a The Love Book verrà tolto solo nel 1971.
Lenore, decanta il sesso con Bill, il grande amore della sua vita. Da donna innamorata annota tutte le sensazioni provate in un linguaggio fin troppo esplicito e dichiara: “Credo che quando gli esseri umani sono così vicini tra loro possano diventare una sola carne e un solo spirito, essi trascendono l’umano nel divino”.
Di origini rumene e russe, bella, formosa, forte e carismatica, vive tra New York e Los Angeles prima di trasferirsi definitivamente a San Francisco nel 1960 dove entra a far parte dei Diggers, il gruppo anarchico che offre cibo e cure mediche gratuite ai bisognosi.
Nella sua vita fa di tutto, dalla danza del ventre alla cantante e alla guidatrice d’autobus. Prima di conoscere Bill cucina con le altre ragazze Diggers il cibo, raccolto dai negozianti, da distribuire agli indigenti.
Il 1966 è l’anno più bello per lei. Conosce Bill ed è subito colpo di fulmine. Da quel momento lo segue ovunque nelle sue scorribande in Harley Davidson con gli spericolati Hell’s Angels di San Francisco.
Ma per quanto tempo può andare avanti un rapporto costruito soprattutto sull’attrazione fisica?
Come ogni storia vissuta intensamente, brucia come una candela da entrambi i lati e la relazione si usura fino al brutto incidente del 1970, quando un’ auto taglia loro la strada. E se Bill ne esce incolume, Lenore, dopo la frattura di due vertebre e una lunga permanenza in ospedale, trascorrerà i suoi ultimi quarant’anni senza più uscire di casa, se non per qualche reading.
L’incidente dà il colpo di grazia alla loro relazione e da quel momento lei si dedica solo alla poesia
Dal magico incontro tra Lenore e Bill nasce la bella biografia romanzata di Dianella Bardelli che parla di impegno politico e di amore. L’autrice per documentarsi ha anche contattato alcuni Diggers che frequentarono Lenore in quella famosa Summer of love.
Amori esagerati ed eccessivi che nel tempo ci fanno ancora sognare. Anni relegati a filmati sbiaditi, ricordi di bellezza e di scandali che ora non scandalizzerebbero più.
O forse sì?

***

Sono nuda contro di te e metto la mia bocca su di te lentamente
vorrei tanto baciarti e la mia lingua ti adora, sei bellissimo
il tuo corpo si muove verso di me carne a carne
la pelle scivola sulla pelle dorata, come la mia verso la tua
la mia bocca, la mia lingua, le mie mani, il mio ventre e le mie gambe contro la tua bocca
il tuo amore scivola… scivola…
ii nostri corpi si muovono, si uniscono insopportabilmente
il tuo viso su di me è il viso di tutti gli dei e demoni bellissimi
i tuoi occhi…
amore tocca amore il tempio e il dio sono uno
copulare con amore
conoscere il tremito della tua carne dentro la mia
sentire spesse dolci linfe scatenarsi
corpi sudati stretti e lingua a lingua sono tutte quelle donne dell’antichità innamorate del sole
la mia fica è un favo, siamo coperti di venire e miele
siamo coperti l’un con l’altro
la mia pelle è il tuo sapore
copulare-copulazione d’amore-copulare il sì intero
l’amore fa fiorire l’universo intero
io e te riflessi nello specchio dorato siamo l’avatar di Krishna e Rada
puro amore brama della divinità, bellezza insopportabile
carnale incarnato
sono il dio-animale, la dea
fica spensierata
il dio animale maschio mi copre, mi penetra, siamo diventati un angelo totale
uniti nel fuoco, uniti nel seme e sudore, uniti nell’urlo d’amore
sacri i nostri atti e le nostre azioni
sacre le nostre parti e le nostre persone.

(Poesia tratta da The love book, Stolen Paper Review Edition, San Francisco, 1966, traduzione di F. Beltrametti contenuta in: Fernanda Pivano, L’altra America degli anni ’60, Edizioni Il Formichiere, 1979).

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