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Francesco Fagioli: Un certo senso (Marsilio X, pp. 240, € 14,00)

L’uomo è l’animale diventato pazzo: egli vive nella pura follia, fino a ora, più di quanto chiunque abbia potuto immaginare. Così l’ho trovato. [Friedrich Nietzsche]

Altro che anni Ottanta. Altro che presente devastante, cronaca che si incancrenisce. Siamo distratti, confusi da troppe stimolazioni pirotecniche. Ci fottono con due pezzi di vetro colorato e calze di nylon.
Francesco Fagioli ci richiama all’ordine.
Il NEMICO è ovunque perché è dentro di noi. Mimetizzato bene, ma inamovibile. Si può manifestare per mezzo di UNO SCARICO FOGNARIO INTASATO che ci ammorba con i suoi rigurgiti, distruggendoci la vita, modificandone ritmi e abitudini. Ci fa dormire in macchina, ci fa abbandonare dalla fidanzata. Non resta che una moderata indignazione e molli cortesie nei riguardi di chi avrebbe l’onere di porvi rimedio. Ai termini di legge.

Sessantuno raccomandate A.R. all’amministratore di condominio mai spedite testimoniano la follia di Antonio Senso, proprietario dell’appartamento interno 7, piazza Elba, 16. Un malessere apparentemente gestibile, a intensità variabile. Le missive si fanno testamento amaro, bilancio fallimentare, ci calano nel buio di una solitudine che si ciba di paure, manie, ansia di esistere. Impotenza.
La scrittura è fuori dal tempo, in un tempo eterno e si fa grande letteratura. Non possiamo che pensare a Kafka, Buzzati… non possiamo che invidiare il controllo della scrittura, le delicate tonalità che restituisce al lettore, quel lavoro di cesello che può fregarsene di trame consuete, di cronaca che si diverte a porci nel non —credibile. Non ho gradito le digressioni sessuali, troppo esplicite, urlate. Un cambio di ritmo narrativo che non sorprende piacevolmente, suona stonato.
Ogni segmento è autarchico, minimale e universale, arricchito da piccole variabili che modificano e integrano la storia. Fagioli stupisce con piccoli gioielli. Sono le descrizioni degli altri abitanti del condominio, alcuni hanno deformità sgradevoli, altri sono invidiabili per aspetto e abitudini libertine. Tutti sono fuori, nemici, alimentano sospetto, manie di persecuzione inguaribili. Ogni abitante del condominio è una potenziale minaccia, ogni appartamento addensa negatività insondabili.

“Ciascun vicino di casa costituisce un mistero, gentile amministratore. Il mistero degli Stanzoni si aggruma tutto sulla soglia del loro appartamento, dove si svolgono gli sguaiati conversari. Arrivano gli ospiti, suonano il campanello. Uno degli Stanzoni apre e crepitano i convenevoli. Voci incrociate, coro atrocemente dissonante, vibrati cagneschi, rigurgiti e vomiti di risa… A un certo punto però invitanti e invitati entrano in casa e si chiude la casa dietro di loro, sicché cala il silenzio… Ipotizzo, ma non odo nulla, per cui non ho le prove che tutto ciò avvenga. E torno a deliberare la quiete del mio rifugio montesacrino.”

Se vi imbattete in questo libro apritelo a pagina 43 e leggete la raccomandata datata 18 luglio 2001. Tempo di lettura meno di cinque minuti. Tempo di smaltimento non quantificabile. Se la paranoia non è il vostro pane riponete l’oggetto senza passare dalla cassa.
Un certo senso pubblicato da Marsilio per la collana X, non venderà mezzo milione di copie, ma sopravvivrà a tanto di inutile e dannoso che si accatasta ovunque.

Sopravvivrà.

Tra le cose importanti di questi anni che bruciano immondizie senza generare energia.

Onore a iQuindici che hanno segnalato il testo all’editore.

Onore a Francesco Fagioli.