Futuro Breve – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Thu, 02 May 2024 00:30:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.25 Italworld https://www.carmillaonline.com/2019/09/08/italworld/ Sun, 08 Sep 2019 20:00:42 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=54561 Un raccontino e un’ipotesi di Alessandra Daniele

Italworld

Il manager Delos risponde alla videochiamata. – Cosa c’è? – Un problema col padiglione storico italiano – risponde il tecnico sullo schermo. – Un altro Leonardo è diventato senziente? – No, non è il settore rinascimentale. – È esploso un altro Mussolini? Il tecnico scuote la testa. – No, il problema è nel settore del XXI° secolo. Un reclamo da parte dei clienti. – E di cosa si lamentano? – Dicono che lavoriamo troppo al risparmio. – In che senso? – I clienti sostengono che abbiamo riciclato tutti gli androidi grillini del [...]]]> Un raccontino e un’ipotesi di Alessandra Daniele

Italworld

Il manager Delos risponde alla videochiamata.
– Cosa c’è?
– Un problema col padiglione storico italiano – risponde il tecnico sullo schermo.
– Un altro Leonardo è diventato senziente?
– No, non è il settore rinascimentale.
– È esploso un altro Mussolini?
Il tecnico scuote la testa.
– No, il problema è nel settore del XXI° secolo. Un reclamo da parte dei clienti.
– E di cosa si lamentano?
– Dicono che lavoriamo troppo al risparmio.
– In che senso?
– I clienti sostengono che abbiamo riciclato tutti gli androidi grillini del governo Gialloverde per il governo successivo, compreso il modello Conte, per ridurre le spese.
– Ma è così che è andata in Italia nel XXI° secolo, i grillini si sono davvero riciclati in massa nonostante tutte le promesse…
– Si, ma i clienti non lo sanno, credono sia una linea narrativa escogitata dai nostri autori per tagliare i costi di produzione. Cosa possiamo fare?
Il manager riflette. Poi alza le spalle.
– Comunicherò il problema alla writers room. Gli dirò d’inventarsi qualcosa di più credibile della realtà. Magari un plot twist – Poi chiede – Come va il modello Salvini?
– È andato in crash.
Il manager annuisce.
– Allora funziona come previsto.

Repubblica a tre

Le prime due erano repubbliche parlamentari. Quale sarà il format della terza?

Repubblica Procedurale
Un premier fisso, ma con una diversa maggioranza di governo ogni settimana. Durante la stagione estiva verranno replicati i governi di quella invernale.

Repubblica Serializzata
Tre partiti di governo invischiati in un intreccio di gelosie, tradimenti, abbandoni, e riconciliazioni. Un triangolo senza soluzione, fatto solo per distrarre dai reali problemi quotidiani il pubblico dell’ora di pranzo.

Repubblica Evento
Un governo a termine che duri solo una stagione, e serva a liquidare lo Stato italiano, trasformandolo in un parco a tema Delos.

Ultim’ora 

L’economia italiana è finalmente in ripresa: aumentano le vendite di culi.

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L’ultimo modello https://www.carmillaonline.com/2019/08/18/lultimo-modello/ Sun, 18 Aug 2019 20:00:06 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=54016 di Alessandra Daniele

Il tizio barbuto estrae una sigaretta. – Posso fumare? Rick Deckard annuisce. – Non pregiudica il test – Accende lo schermo del rilevatore Voight-Kampff – Cominciamo con la prima domanda. Sei a bordo d’una motovedetta della Guardia Costiera… – Io non sono nella Guardia Costiera. – È una domanda ipotetica. – Ah, ok. – All’alba avvistate un gruppo di naufraghi aggrappati al relitto d’un gommone. Sono scappati da un lager. Molti che erano con loro sono già annegati. I superstiti vi dicono che preferiscono morire tutti, che tornare in Libia. Cosa fai? – Chiamo la Guardia [...]]]> di Alessandra Daniele

Il tizio barbuto estrae una sigaretta.
– Posso fumare?
Rick Deckard annuisce.
– Non pregiudica il test – Accende lo schermo del rilevatore Voight-Kampff – Cominciamo con la prima domanda. Sei a bordo d’una motovedetta della Guardia Costiera…
– Io non sono nella Guardia Costiera.
– È una domanda ipotetica.
– Ah, ok.
– All’alba avvistate un gruppo di naufraghi aggrappati al relitto d’un gommone. Sono scappati da un lager. Molti che erano con loro sono già annegati. I superstiti vi dicono che preferiscono morire tutti, che tornare in Libia. Cosa fai?
– Chiamo la Guardia Costiera libica perché li riporti in Libia.
Deckard alza gli occhi. Fissa il tizio barbuto. Poi torna a guardare lo schermo.
– Seconda domanda. La Guardia Costiera libica non risponde. Il tuo capitano…
– Non sono io il capitano?
– No.
Il tizio barbuto grugnisce con aria delusa. Deckard continua.
– Il tuo capitano decide di salvare i naufraghi. Ma la motovedetta è piccola, non ci sono cabine, né cibo, né acqua per tutti. I naufraghi sono costretti ad ammassarsi sul ponte, sotto il sole d’agosto. Ci sono bambini e donne incinte. Molti hanno i segni delle torture subite nel lager. Vi chiedono d’essere sbarcati nel porto sicuro più vicino. Tu sei al timone. Dove ti dirigi?
– In Germania.
Deckard alza la testa.
– In Germania?
Il tizio si sporge in avanti.
– Sì, perché l’Europa deve capire…
Deckard lo ferma.
– No, non devi spiegare le risposte.
Guarda lo schermo.
– Terza domanda. Il tuo capitano ti dice di dirigerti verso il tuo paese…
Il tizio insorge.
– Mi rifiuto! Basta invasione! Porti chiusi! La pacchia è finita!
Deckard spegne il rilevatore Voight-Kampff. Il tizio lo guarda.
– Abbiamo finito?
– Sì, grazie. Puoi andare.
Il tizio barbuto spegne la sigaretta. Si alza, ed esce con aria soddisfatta. Deckard si volta verso il delegato della Tyrell Corporation seduto alle sue spalle.
– Perché m’ha chiesto questo test?
Il delegato, calvo ed elegante, accenna un sorriso.
– Un controllo qualità. Quello è il nostro ultimo modello.
– Avete intenzione di ritirarlo?
Il delegato sospira.
– Deckard, lei ragiona ancora da impiegato statale. Adesso è nel ramo consulenze private, dovrebbe aver capito che noi interpretiamo il responso del suo test sull’empatia in maniera diversa. Opposta, direi.
– Cioè l’avreste ritirato se fosse risultato umano?
Il delegato sorride.
Buonista, Deckard, si dice buonista.
– Che intenzioni avete allora col vostro ultimo prodotto? Lasciarlo spadroneggiare quanto vuole?
– Ma no. Ha una data di scadenza. Come tutti.

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Limitless https://www.carmillaonline.com/2018/11/25/limitless/ Sun, 25 Nov 2018 18:00:32 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=49761 di Alessandra Daniele

– Eccola, come ti avevo promesso. Questa pillola ti consentirà di superare tutti i limiti fisiologici del tuo cervello. – Diventerò super-intelligente? – Chiede il candidato premier. – No. Diventerai un supercazzaro. – In che senso?… – Non ci saranno più limiti alle cazzate che saprai inventarti per guadagnare consenso e rastrellare voti. Prometterai a tutti praticamente tutto quello che vogliono, anche prima che sappiano di volerlo, e lo farai in modo così convincente che nessuno riuscirà a sbugiardarti. Sarai eletto con una percentuale da plebiscito, diventerai premier d’un [...]]]> di Alessandra Daniele

– Eccola, come ti avevo promesso. Questa pillola ti consentirà di superare tutti i limiti fisiologici del tuo cervello.
– Diventerò super-intelligente? – Chiede il candidato premier.
– No. Diventerai un supercazzaro.
– In che senso?…
– Non ci saranno più limiti alle cazzate che saprai inventarti per guadagnare consenso e rastrellare voti. Prometterai a tutti praticamente tutto quello che vogliono, anche prima che sappiano di volerlo, e lo farai in modo così convincente che nessuno riuscirà a sbugiardarti. Sarai eletto con una percentuale da plebiscito, diventerai premier d’un monocolore senza opposizione, e sarai acclamato da tutti i media, che ti proclameranno l’incarnazione della leadership del terzo millennio.
Il candidato fissa la pillola con occhi sognanti. Poi chiede.
– Effetti collaterali?…
– Nessuno, a parte un po’ di pancia gonfia – l’uomo sorride – ma le donne adorano la pancetta negli uomini di potere.
Il candidato afferra la pasticca.
– La prendo.
– Non t’ho ancora detto il prezzo.
– La prendo comunque – si ficca la pillola in bocca, e l’inghiotte.
Qualche secondo dopo tossisce con violenza. Si piega in avanti. S’accorge di sputare sangue.
– Cosa m’hai dato? – Chiede rauco.
– Una tossina. Mortale.
– Ma mi avevi detto…
L’uomo sorride.
– Ho mentito.

Originariamente scritto per Logos – Festa della Parola

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Modello base https://www.carmillaonline.com/2018/07/08/modello-base/ Sun, 08 Jul 2018 17:49:35 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=46493 di Alessandra Daniele

Il giovane vicepremier scruta la faccia anonima e inespressiva del premier. – Ma è acceso? – Chiede – Non si capisce. Il tecnico si stringe nelle spalle. – Siete stati voi a chiedere il modello base. Il vicepremier annuisce. – Per evitare altri malfunzionamenti. Più una cosa è complicata, più è facile che si guasti, è una legge della robotica. – Per la verità le leggi della robotica sono altre, quello è piuttosto… Il vicepremier fa un gesto di insofferenza. – Lasci perdere il culturame, lo sa quanto mi dasse fastidio. [...]]]> di Alessandra Daniele

Il giovane vicepremier scruta la faccia anonima e inespressiva del premier.
– Ma è acceso? – Chiede – Non si capisce.
Il tecnico si stringe nelle spalle.
– Siete stati voi a chiedere il modello base.
Il vicepremier annuisce.
– Per evitare altri malfunzionamenti. Più una cosa è complicata, più è facile che si guasti, è una legge della robotica.
– Per la verità le leggi della robotica sono altre, quello è piuttosto…
Il vicepremier fa un gesto di insofferenza.
– Lasci perdere il culturame, lo sa quanto mi dasse fastidio.
– Dia.
– Cosa c’entra la Direzione Antimafia?
Il tecnico sospira.
– Il premierobot è acceso – porge un microfono al vice – Tenga, lo provi.
Il vice prende il microfono.
– Sa, sa, pronto prova.
Sa, sa, pronto prova – ripete il premier. Il vice sorride.
– Funziona!
– Funziona!
Il vice scandisce in tono solenne.
– Sarò l’avvocato del popolo.
Il premier ripete
– Sarò l’avvocato del popolo.
Il vice ridacchia.
Il premierobot emette una risatina gracchiante.
Il vice afferra il microfono a due mani, e intona
– Perdere l’amore!…
– Perdere l’amore!… – Canta il premier, allargando le braccia.
Il vice ride.
– Ok. Adesso zitto.
– Ok. Adesso zitto.
Il vicepremier armeggia col microfono.
– Come si spegne?
– Come si spegne?
Il tecnico cerca di levargli il microfono di mano. Il vicepremier scarta irritato, poi afferra il telecomando sul tavolo.
– Ah, ecco.
– Ah, ecco.
Lo punta verso il premierobot. Il tecnico cerca di fermarlo.
Il vicepremier schiaccia il pulsante rosso. Poi s’irrigidisce con gli occhi spalancati. Lascia cadere il telecomando, e crolla in avanti. Il tecnico lo afferra.
– Quello è il TUO telecomando, coglione – dice. Poi appoggia il vicerobot alla parete, accanto al premierobot.

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Democrazia Diretta https://www.carmillaonline.com/2018/07/01/democrazia-diretta-2/ Sun, 01 Jul 2018 17:49:48 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=46533 di Alessandra Daniele

italia.JPG[Ho scritto e pubblicato questo racconto per la prima volta dieci anni fa. Allora mi sembrava fantascienza]

Claude fu bloccato da un paio di agenti davanti all’uscita del terminal. – Benvenuto al confine dell’Italia, il paese più democratico del mondo! — Gli sorrise la donna. – Fra qualche minuto le diremo il risultato della votazione — disse l’uomo. – Quale votazione? – Gli italiani stanno decidendo se permetterle di entrare nel nostro paese. – E perché? Non sono mica un famigerato criminale, sono solo un turista qualunque. La donna annuì. – Lo sappiamo, ma i nostri cittadini hanno il [...]]]> di Alessandra Daniele

italia.JPG[Ho scritto e pubblicato questo racconto per la prima volta dieci anni fa. Allora mi sembrava fantascienza]

Claude fu bloccato da un paio di agenti davanti all’uscita del terminal.
– Benvenuto al confine dell’Italia, il paese più democratico del mondo! — Gli sorrise la donna.
– Fra qualche minuto le diremo il risultato della votazione — disse l’uomo.
– Quale votazione?
– Gli italiani stanno decidendo se permetterle di entrare nel nostro paese.
– E perché? Non sono mica un famigerato criminale, sono solo un turista qualunque.
La donna annuì.
– Lo sappiamo, ma i nostri cittadini hanno il diritto costituzionale di decidere direttamente su chiunque venga ammesso nel nostro paese.
 Chiunque? – Disse Claude, stranito — Ma c’erano più di duecento passeggeri sul mio volo, come possono gli italiani…
L’uomo estrasse il cellulare dalla tasca, e glielo mostrò.
– Coll’app Demophone — sul touch-screen Claude vide la foto del suo passaporto, una stringa dei suoi dati personali, e due pulsanti, rosso, e verde — Quando il cittadino italiano riceve la chiamata dal ministero, può votare dovunque si trovi semplicemente toccando il pulsante scelto. Il Demo ha rivitalizzato la democrazia, e debellato l’astensionismo. Naturalmente si può dare un solo voto per volta, e il touch-screen riconosce solo l’impronta del suo legittimo proprietario.
Claude scosse la testa.
– Non è possibile comunque, ci saranno decine di migliaia di persone che ogni giorno chiedono di entrare in Italia.
– Non più. Le nostre frontiere sono solide adesso — disse la donna, con una punta di orgoglio — Si entra quasi esclusivamente su invito. Il suo aereo è l’unico a essere stato autorizzato ad atterrare sul nostro suolo oggi.
– Autorizzato da chi?
La donna sorrise.
– Dal voto popolare, naturalmente.
– Ma questo sarà un disastro per l’economia — obiettò Claude. La donna s’irrigidì.
– La crisi c’è per tutti, e in Italia non è peggiore — scandì. Poi tornò a sorridere – Si accomodi pure nella sala, non ci sarà molto da aspettare.
Un paio d’ore dopo, l’agente richiamò Claude. Gli sorrise, e gli indicò lo schermo Demo, divenuto tutto verde.
– Congratulazioni, lei è stato ammesso con una percentuale del 54%
– Benvenuto in Italia, il paese più democratico del mondo! – Sorrise ancora la donna, e gli aprì la porta del terminal.
Appena uscito, Claude fu infastidito dallo sbalzo di temperatura. Si precipitò all’interno d’un taxi, comunicando l’indirizzo del suo albergo. Il tassista non accese il motore. Si voltò lentamente verso di lui, e disse
– È zona gialla.
– Cosa?…
Il tassista si rigirò verso il volante, e cantilenò con aria di sufficienza.
– I cittadini italiani hanno il diritto costituzionale di decidere quotidianamente in quali zone consentire il traffico, e sulle zone gialle oggi s’è votato no.
Claude notò che il tassametro era già partito. Fece per protestare, ma il tassista gli mise sotto il naso il suo schermo Demo tutto rosso, dove campeggiava un inequivocabile “No 61%”.
– Mi dispiace. La posso portare solo fino al limite della zona. All’albergo ci deve arrivare a piedi.
– Ma chi l’ha deciso? Chi l’ha dato questo voto?
– Gli italiani.
– Quali?
– Tutti quelli che hanno diritto di voto.
– Ma che ne sanno tutti gli italiani dei problemi urbanistici di ogni singolo quartiere? — Protestò Claude – Li conoscerà chi ci abita, no? Che ne sanno gli altri?
Il tassista si voltò verso di lui con aria torva.
– Guardi che noi siamo informati.
– Informati da chi?
Il tassista gli diede un’occhiata di disprezzo. Poi si rigirò, mise in moto, e partì.
– La porto al limite della zona — ripetè — Il resto a piedi.
Scaricato a vari chilometri dalla sua meta, Claude decise di mettere subito qualcosa sotto i denti. Entrò in una pizzeria, e si sedette. Una cameriera molto giovane e vistosamente incinta gli portò un menù diviso in due colonnine. Poi estrasse il suo cellulare.
– Non mi dirà che adesso gli italiani devono decidere a maggioranza quello che devo mangiare?
La ragazza ridacchiò.
– Ma no. L’hanno già deciso stamattina il menù giornaliero per le pizzerie di tutta Italia. Stavo solo controllando.
Claude si alzò, esasperato.
– E se io volessi mangiare un’altra cosa?
– Lei è straniero, vero? — Gli chiese un tipo corpulento, uscendo da dietro il bancone.
Claude si rimise seduto. Era affamato e stanco. Si sforzò di sorridere alla cameriera.
– Mi scusi. Porti pure quello che c’è. E auguri per il bambino. È il primo?
– Veramente è il terzo, ma gli italiani hanno deciso che li dovevo tenere tutti.
Claude chinò gli occhi sul menù, e finse di leggerlo.
Cenare prima di camminare non era stata una buona idea. A metà strada dal suo albergo, Claude sentì il bisogno di riprendere fiato. Era ormai notte. Si fermò davanti a un cinema che esibiva la scritta “Solo i film più votati”, poggiò sul marciapiede la grossa valigia, e ci si sedette sopra. Sentì una pacca sulla nuca.
– Ce l’hai una sigaretta?
Si girò, e vide tre ragazzotti dalle facce anonime e i vestiti firmati.
– Non fumo — rispose.
– Neanche io — ridacchiò il primo dei tre, e gli sferrò un cazzotto con un tirapugni, sbattendolo a terra.
– Cazzo, hai sentito che accento? Ma da dove viene questo? — Disse il secondo — Perché l’hanno fatto entrare?
– È che sul Demo l’accento non si sente, e di faccia sembra bianco — rispose il terzo. Poi sferrò due calci nello stomaco a Claude che si stava rialzando.
– Cazzo, dobbiamo rimediare — disse il secondo, e impugnò la spranga.
Il primo annuì, ed estrasse il cellulare.
Claude provò di nuovo ad alzarsi. Il terzo lo bloccò con una sprangata. Il secondo gli sferrò un altro paio di calci. Poi disse al primo
– E allora?
Il primo gli si avvicinò esibendo il cellulare.
– Ecco il risultato — lesse ad alta voce — “Eliminare barbone immigrato? Sì 78%”
– Come da pronostico — commentò il secondo, sollevando la spranga.
Claude vide la luce verde del piccolo schermo brillare nel buio.
Poi non vide più nulla.

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L’ultima consultazione https://www.carmillaonline.com/2018/04/12/lultima-consultazione/ Thu, 12 Apr 2018 19:00:21 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=44957 di Alessandra Daniele

Quando arrivò l’allerta dei servizi segreti, al Quirinale era in corso un vertice informale fra i leader dei principali partiti, il premier uscente, e il presidente della Repubblica, alla ricerca d’un accordo per il nuovo governo che superasse lo stallo generato dal risultato incerto delle elezioni, e dai veti incrociati. I leader furono interrotti in pieno litigio dal presidente, che posando il suo telefono personale, annunciò: “Gli Stati Uniti stanno bombardando la Siria, e s’aspettano una rappresaglia russa che potrebbe innescare un’escalation. I servizi segreti raccomandano di trasferire immediatamente il vertice [...]]]> di Alessandra Daniele

Quando arrivò l’allerta dei servizi segreti, al Quirinale era in corso un vertice informale fra i leader dei principali partiti, il premier uscente, e il presidente della Repubblica, alla ricerca d’un accordo per il nuovo governo che superasse lo stallo generato dal risultato incerto delle elezioni, e dai veti incrociati.
I leader furono interrotti in pieno litigio dal presidente, che posando il suo telefono personale, annunciò: “Gli Stati Uniti stanno bombardando la Siria, e s’aspettano una rappresaglia russa che potrebbe innescare un’escalation. I servizi segreti raccomandano di trasferire immediatamente il vertice dello Stato italiano nel bunker sotto il Colle”.
I leader si guardarono a vicenda, shoccati.
Il premier uscente disse in tono solenne: “Sono pronto”.
“Eh no! – Protestò il leader nominato dal Movimento – Lei non ha nessun diritto al bunker, il suo governo s’è già dimesso!”
“Ma non ce n’è ancora un altro” obiettò il premier uscente.
“Sì che c’è! – Intervenne il leader delegato dal centrodestra, tendendo la mano a quello del Movimento – Abbiamo appena trovato un accordo”.
“Non vale! – Protestò il leader provvisorio del centrosinistra – non avete ricevuto il mandato, non avete prestato giuramento, non avete ottenuto la fiducia!”
“Basta con la burocrazia! La fiducia non è necessaria. Ci basta giurare davanti al presidente”.
“E noi giuriamo” annuì il leader del Movimento.
I due si presero sottobraccio.
“Ah si? E chi di voi fa il premier? Chi scende nel bunker?” Chiese il leader del centrosinistra.
I due sottobraccio si fissarono, e dissero in coro “Io!”
Poi s’afferrarono per le rispettive cravatte e cominciarono a strattonarsi, insultandosi.
Il presidente della Repubblica li guardò con aria imbarazzata.
“Il vertice dello Stato a cui si riferisce l’allerta dei servizi segreti sono io – precisò – soltanto io”.
“Perché?” Protestarono i due, con ancora in mano la cravatta dell’avversario.
“Perché secondo accordi internazionali segreti, in caso di guerra nucleare l’Italia perde del tutto la sua sovranità, e quindi non necessita più d’un governo autonomo, ma soltanto d’un esecutore delle direttive NATO”.
“Noi siamo sempre stati ottimi esecutori” disse il leader del centrosinistra, indicando il premier uscente.
“Sì, ma non c’è più bisogno di voi. Come capo delle Forze Armate, basto io” rispose il presidente. Schiacciò un pulsante sulla sua scrivania. Una delle librerie scivolò lungo la parete, rivelando una porta segreta.
I leader si precipitarono verso la porta, quattro agenti dei servizi ne uscirono, bloccandoli. Il presidente prese una valigetta dalla scrivania, e imboccò rapido la porta, seguito dagli agenti. La libreria la richiuse, lasciando fuori i leader.
“È tutta colpa vostra!” Strillò il leader del Movimento.
“Ma vaffanculo!” Urlarono gli altri.
Poi un rombo assordante sopra le loro teste li fece tacere.

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Apri gli Occhi https://www.carmillaonline.com/2018/03/12/apri-gli-occhi/ Mon, 12 Mar 2018 07:04:01 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=44191 di Alessandra Daniele

La prima volta che il grande pubblico sentì parlare del Mago fu in occasione dello scandalo Sussidiopoli. Allora Apri gli Occhi era solo un piccolo blog semi sconosciuto, ma un suo agente provocatore era riuscito a indurre alla corruzione uno dei sottosegretari del nuovo governo populista. Il video s’era immediatamente diffuso su tutti i media, facendo traballare il governo già instabile fin dalla sua formazione per colpa della struttura disomogenea della maggioranza, composta da nuovi populisti e vecchi riciclati. Alle successive elezioni amministrative il Mago – Movimento Apri gli Occhi – sostenne alcuni candidati indipendenti contribuendo notevolmente [...]]]> di Alessandra Daniele

La prima volta che il grande pubblico sentì parlare del Mago fu in occasione dello scandalo Sussidiopoli. Allora Apri gli Occhi era solo un piccolo blog semi sconosciuto, ma un suo agente provocatore era riuscito a indurre alla corruzione uno dei sottosegretari del nuovo governo populista. Il video s’era immediatamente diffuso su tutti i media, facendo traballare il governo già instabile fin dalla sua formazione per colpa della struttura disomogenea della maggioranza, composta da nuovi populisti e vecchi riciclati.
Alle successive elezioni amministrative il Mago – Movimento Apri gli Occhi – sostenne alcuni candidati indipendenti contribuendo notevolmente alla loro elezione.
Apri gli Occhi rivendicava totale estraneità a tutte le ideologie e le tradizioni politiche. Il suo leader era un web designer con un paio di esperienze nel volontariato. Gli altri aderenti al movimento erano perlopiù i suoi followers sui vari social, e presentavano la cosa con autoironia, dichiarando di non avere un vero e proprio progetto politico, al contrario del partito populista che aveva avuto un’origine simile, ma di voler solo “contribuire all’igiene mentale del paese” smascherando le bufale e i corrotti.
Quando il video del ministro dei Lavori Pubblici beccato a trattare mazzette diventò virale, la polemica sugli agenti provocatori del Mago si fece esplosiva. Il premier pretese ed ottenne le dimissioni immediate del ministro. Un mese dopo però una maggioranza parlamentare trasversale approvò una modifica al codice che metteva fuori legge gli agenti provocatori.
La mattina dopo il blog Apri gli Occhi listò a lutto la home page, sulla quale campeggiava una citazione: “È morta la Giustizia”, illustrata da un fotomontaggio del premier vestito da Marchese del Grillo.

Nei mesi successivi il Mago, non potendosi più servire di agenti provocatori, reclutò un pentito ex camorrista, che descrisse in una decina di puntate quello che chiamava la Nuova Gomorra Organizzata, la quale secondo le sue dichiarazioni comprendeva membri del sottogoverno.
La storia era presentata come una docufiction e non conteneva nomi reali, era quindi al riparo dalle querele, ma tutti i media facevano a gara a riconoscere chi si potesse nascondere dietro soprannomi e pseudonimi.
Incalzato dall’opposizione populista, il governo in difficoltà cercò di liquidare la cosa come “Fango mediatico per bloccare il cambiamento”. Le riforme promesse però tardavano, a causa della risicata ed eterogenea maggioranza sulla quale il governo si reggeva in equilibrio sempre più precario.
Il tentativo di chiudere il blog del Mago ottene solo il risultato di renderlo ancora più popolare.
Il blogger titolare fu invitato a partecipare ad un rinomato talk show in prime time.
Ne uscì benissimo, mescolando ironia e denuncia, e raccogliendo consensi trasversali da destra a sinistra, che definiva concetti superati. “La vera contrapposizione è fra alto e basso – diceva – fra chi vive al piano terra e chi vive all’attico. Fra chi è costretto a mettere le sbarre alle finestre e respirare gas di scarico, e chi si gode il panorama e l’aria condizionata”.
L’audience del talk show segnò un record, e il giorno dopo la pagina Facebook del Mago registrò un boom d’iscritti.
Sulla home page dell’ormai seguitissimo blog c’era un fotomontaggio del premier davanti all’ampia vetrata d’un attico.

Le successive elezioni comunali segnarono la prima sconfitta in cinque anni del partito populista di governo. Le cause erano molte, a cominciare dalla manovra finanziaria che s’era resa necessaria per evitare le clausole di salvaguardia, e dalla prova deludente fornita dai sindaci uscenti, ma tutti ammettevano che il Movimento Apri gli Occhi era stato tra i fattori decisivi.
Uno dei nuovi sindaci eletti ne portava per la prima volta il simbolo.
Il referendum promosso dall’opposizione populista per l’abrogazione della legge che vietava gli agenti provocatori fu la seconda sconfitta consecutiva del governo.
Seguì un periodo di calma apparente, nel quale sempre più lettori controllavano quotidianamente il blog del Mago in attesa di veder comparire qualche nuovo video, e commentando i post, che perlopiù s’occupavano di questioni ambientali e crisi occupazionali.
I politologi associavano Apri gli Occhi ai Verdi europei di destra, ma in realtà la linea conteneva molti elementi che si sarebbero potuti definire di sinistra, in particolare quelli legati alla lotta al precariato. Sullo spinoso argomento dell’immigrazione, lo slogan del Mago era un “Basta allo sfruttamento degli immigrati” che poteva essere interpretato sia come “Lavoratori di tutto il mondo unitevi” che come “Aiutiamoli a casa loro”.
In tema di welfare la posizione era netta quanto vaga: “Reddito garantito”.
Dopo un paio di mesi l’attesa finì: un nuovo video del Mago incastrava il ministro della Sanità attraverso un suo collaboratore.
Le proteste d’innocenza del ministro furono inutili, il governo già fragile fu travolto dallo scandalo, e si andò a elezioni anticipate.
Il Movimento Apri gli Occhi partecipò con una campagna tutta fondata su chiarezza e trasparenza. Lo slogan era “Aria pulita”.
Il Mago ottenne il 18%, e diventò il nuovo ago della bilancia d’un parlamento spaccato fra i populisti del Nord e i populisti del Sud.

Il giorno dell’insediamento delle nuove camere, sul blog del Mago comparve un altro video. Era un discorso del titolare, che circondato dai suoi collaboratori più stretti diceva:
“Vi abbiamo fregati. Il nostro scopo fin dall’inizio era dimostrare quanto l’opinione pubblica sia facile da manipolare attraverso i media. Non è una novità, la propaganda è sempre esistita, ma grazie al web il processo è diventato velocissimo, ed accessibile a chiunque abbia le risorse e le competenze necessarie. In poco tempo siamo riusciti a costruire un partito dal nulla, con un programma nel quale, come in una macchia di Rorschach, ognuno potesse vedere ciò che voleva, e l’abbiamo piazzato al centro del parlamento, rendendolo decisivo per qualsiasi maggioranza. Vi abbiamo fregati, ma noi al contrario di tutti gli altri l’abbiamo fatto a fin di bene, perché vi rendiate conto finalmente di quanto siate facili da ingannare. Aprite gli occhi”.
Quando la conseguente bufera politico-mediatica si fu calmata un poco, il parlamento fu sciolto, e si tornò alle urne.
Il Movimento Apri gli Occhi si ripresentò con lo slogan “Questa volta cambiamo sul serio”.
Ottenne la maggioranza.

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Previsioni del tempo perduto https://www.carmillaonline.com/2018/01/01/previsioni-del-tempo-perduto/ Mon, 01 Jan 2018 08:00:02 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=42480 di Alessandra Daniele

Il primo ventennio del duemila è quasi trascorso. Dovremmo aver già terraformato Marte, invece ci stiamo ancora scannando per Gerusalemme. Siamo una specie fallita. Interverrà la Troika dell’Unione Galattica. La Terra verrà chiusa, e divisa in good company, cioè il pianeta, e bad company, i terrestri. La good company sarà riassegnata a una specie più meritevole di quella umana, tipo i bacherozzi. La bad company sarà resa sterile con un virus mutageno, e lasciata morire di vecchiaia. Dopo un primo periodo di panico generale, l’umanità si dividerà in cinque fazioni basate sui cinque stadi dell’elaborazione del lutto:

Rifiuto – Vestiranno [...]]]> di Alessandra Daniele

Il primo ventennio del duemila è quasi trascorso.
Dovremmo aver già terraformato Marte, invece ci stiamo ancora scannando per Gerusalemme.
Siamo una specie fallita.
Interverrà la Troika dell’Unione Galattica.
La Terra verrà chiusa, e divisa in good company, cioè il pianeta, e bad company, i terrestri.
La good company sarà riassegnata a una specie più meritevole di quella umana, tipo i bacherozzi.
La bad company sarà resa sterile con un virus mutageno, e lasciata morire di vecchiaia.
Dopo un primo periodo di panico generale, l’umanità si dividerà in cinque fazioni basate sui cinque stadi dell’elaborazione del lutto:

Rifiuto – Vestiranno da neonati i loro cani, dichiarandoli in definitiva preferibili ai bambini veri perché meno costosi e più disciplinati. La comunità, molto legata alle tradizioni natalizie, si spaccherà sulla scelta di mettere nella mangiatoia del presepe vivente un cucciolo di yorkshire, anziché di chihuahua. Scoppierà una guerra di religione senza superstiti.
Mercato – Provando ogni tipo di manipolazione genetica nel tentativo di rendere di nuovo fertile la razza umana, produrranno un ibrido umano-maiale di nome Harvey, portatore d’un virus d’influenza suina che li sterminerà.
Ira – Terroristi nichilisti, e Depressione – Anonima suicidi, troveranno un accordo, e si faranno saltare in aria tutti insieme la notte di capodanno.
Accettazione – Grazie alle loro enormi ricchezze, i multimiliardari continueranno a godersi la vita mentre l’umanità si estingue più o meno come hanno fatto finora. Dopo qualche decennio però, non avendo più nessuno da sfruttare, si ritroveranno a dover provvedere a se stessi con le loro sole forze. Questo ne ucciderà la maggior parte.
I sopravvissuti si rifugeranno nelle loro fortezze private, dove finiranno sepolti dai loro stessi rifiuti.

Mentre la Terra si ricopre di bacherozzi, l’ultimo geriarca rimasto, il bicentenario erede dell’impero Disney, si ritirerà nel suo bunker personale, un piccolo asteroide scolpito a forma di testone di Mickey Mouse, dove passerà i suoi ultimi mesi scrivendo la Storia dell’umanità come se la ricorda. Ne uscirà un incrocio fra Game of Thrones e House of Cards. Un Game of Cards.
Un solitario.
Poi la specie umana si estinguerà.
Not with a bang, ma con una scorreggia silenziosa.
Infine, l’orbita del meteorite comincerà a decadere, e il capoccione di Mickey Mouse precipiterà disintegrandosi nell’atmosfera, come una stella cadente in una notte d’agosto.

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Imprenditore modello https://www.carmillaonline.com/2016/10/02/imprenditore-modello-2/ Sun, 02 Oct 2016 19:49:40 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=33768 di Alessandra Daniele

cloni[Silvio Berlusconi ha 80 anni. Ho scritto questo racconto quando aveva appena superato i 70. Purtroppo è ancora attuale]

Selenio Bruscoli aveva molti nemici, e se ne vantava. “Molti nemici, molto amore” diceva storpiando il motto fascista per ignoranza. e si vantava anche di quella. Ciò di cui andava più fiero però erano i miliardi, ereditati dal padre banchiere d’organi, e moltiplicati col suo analogo traffico di frattaglie clonate per trapianti. Certo, all’inizio aveva avuto un periodo di crisi: la liberalizzazione genetica aveva fatto crollare i prezzi. Per ogni due reni venduti toccava darne un terzo in omaggio. Poi [...]]]> di Alessandra Daniele

cloni[Silvio Berlusconi ha 80 anni. Ho scritto questo racconto quando aveva appena superato i 70. Purtroppo è ancora attuale]

Selenio Bruscoli aveva molti nemici, e se ne vantava. “Molti nemici, molto amore” diceva storpiando il motto fascista per ignoranza. e si vantava anche di quella. Ciò di cui andava più fiero però erano i miliardi, ereditati dal padre banchiere d’organi, e moltiplicati col suo analogo traffico di frattaglie clonate per trapianti. Certo, all’inizio aveva avuto un periodo di crisi: la liberalizzazione genetica aveva fatto crollare i prezzi. Per ogni due reni venduti toccava darne un terzo in omaggio. Poi però i suoi sostanziosi finanziamenti al partito centro-centrista La Cosa Giusta avevano dato il loro frutto. La Cosa Giusta aveva vinto le elezioni, e varato una regolamentazione che di fatto gli aveva consegnato il monopolio delle frattaglie clonate, facendone schizzare il prezzo là dove nessun euro era mai giunto prima.
Insieme ai guadagni però erano aumentati anche i nemici, sia in numero, che in pericolosità, tanto che Bruscoli aveva deciso che gli serviva un Kagemusha.

– Un cosa? — Domandò stranito Bogi, Capo Clonatore dello stabilimento principale.
– Un caghe-muscia — scandì Selenio — L’ho visto alla TV, gli imperatori giapponesi del medioevo si portavano sempre dietro questa specie di sosia incaricato di beccarsi le pallottole dirette a loro.
– Le pallottole nel medioevo?
Bruscoli fece un gesto d’insofferenza.
– Bogi, non mi faccia perdere tempo con le cazzate, mi serve subito un clone a mia immagine e somiglianza che faccia da bersaglio per i miei nemici.
Il CaClo scosse la testa.
– Mi dispiace, ma lei ha settant… – vide l’occhiataccia del boss, e si corresse precipitosamente – lei ha sessant… cinquant’anni, per far crescere un clone che possa davvero essere scambiato per lei ce ne vorrebbero almeno altri cinquanta.
– Ma i reni li facciamo in un mese! — Protestò Bruscoli.
– Non si può adoperare lo stesso enzima di crescita accelerata per un organismo intero.
Selenio sbuffò. Poi alzò il sopracciglio destro, e assunse l’espressione indignata e minacciosa che usava per i pochi magistrati che osavano inquisirlo.
– Voglio quel clone. Trovi il modo!- Ordinò.
Poi girò i tacchi, e uscì.

Quando Bogi entrò nell’ufficio del boss per portargli la lieta novella, Selenio Bruscoli s’era quasi scordato di lui. Il partito centro-centrista La Cosa Giusta aveva preso una batosta alle elezioni amministrative mensili dall’alleanza centro-centrista Parliamone Insieme. Questo per Bruscoli significava amministratori semi-nuovi da corrompere da capo, una grossa spesa imprevista.
– Bogi? Che ci fa qui?
– Il clone! Abbiamo trovato il modo.
Selenio ricordò.
— Oh, bene! Dica, dica, ho proprio bisogno d’una buona notizia.
– Siamo riusciti a risolvere il problema dell’età, aggirandolo — sorrise Bogi — Dato che risultava impossibile far sviluppare in poco tempo un uomo di sett… cinquant’anni dal suo DNA, l’abbiamo inserito in un virus da iniettare in un soggetto già cinquantenne. Questo virus mutageno distruggerà progressivamente il DNA dell’ospite, sostituendolo col suo — indicò Bruscoli — e innescando una mutazione che trasformerà rapidamente il soggetto in una sua copia quasi perfetta.
Bruscoli rimase in silenzio a riflettere per qualche secondo. Poi s’illuminò.
– Procedete! — Disse con un largo sorriso.

Erano passati solo sei mesi da quando il virus clonante era mutato, diventando a trasmissione aerea.
Erano bastati però perché il contagio si diffondesse su tutto il pianeta.
Il fatto che anche tutte le donne che incontrava ormai fossero sue copie quasi perfette non era un problema per Selenio Bruscoli, aveva sempre amato molto se stesso. Il vero guaio per lui era stata l’impennata verticale del costo delle tangenti. I politici fatti a suo modello erano terribilmente ingordi, ma Bruscoli era stato capace di risolvere anche quello: s’era candidato personalmente, e fatto eleggere imperatore assoluto.
Dopotutto l’umanità non aveva mai avuto un leader che la rappresentasse più fedelmente.

Originariamente pubblicato su Carmilla il 23 aprile 2008

 

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Uscita d’emergenza https://www.carmillaonline.com/2015/07/12/uscita-demergenza/ Sun, 12 Jul 2015 18:29:14 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=23916 di Alessandra Daniele

stelleLa voce del computer di bordo scandisce: – Apertura del portellone fra tre minuti. L’astronauta dell’Eurospace controlla perplessa i dati sullo schermo. – Quale portellone? – Quello principale. – Ma è assurdo! Perché? – La missione è stata compiuta con successo. Siamo appena rientrati sulla terra. – Non è vero, siamo ancora nello spazio, se apri il portellone la decompressione mi sparerà fuori nel vuoto cosmico! – Secondo il mio diario di bordo questa navicella è appena atterrata. – Il tuo diario di bordo si sbaglia. – Non è possibile. [...]]]> di Alessandra Daniele

stelleLa voce del computer di bordo scandisce:
– Apertura del portellone fra tre minuti.
L’astronauta dell’Eurospace controlla perplessa i dati sullo schermo.
– Quale portellone?
– Quello principale.
– Ma è assurdo! Perché?
– La missione è stata compiuta con successo. Siamo appena rientrati sulla terra.
– Non è vero, siamo ancora nello spazio, se apri il portellone la decompressione mi sparerà fuori nel vuoto cosmico!
– Secondo il mio diario di bordo questa navicella è appena atterrata.
– Il tuo diario di bordo si sbaglia.
– Non è possibile.
L’astronauta armeggia freneticamente col pannello comandi.
Il countdown non si ferma.
– Apertura del portellone fra due minuti.
– Sono la comandante di questa navicella, ti sto dando un ordine diretto, cancella l’apertura del portellone!
– La mia autorità è superiore, perché deriva direttamente dai finanziatori di questa missione.
Le luci si spengono. La temperatura precipita.
– Arresto dei sistemi di supporto vitale. Apertura del portellone fra un minuto.
– Aspetta!.. Hai detto finanziatori? Se fossi anch’io una dei finanziatori dell’Eurospace, riconosceresti la mia autorità?
– Si.
– Allora mettimi in comunicazione con la terra. Rimedierò un finanziamento.
– La cifra dev’essere adeguata.
– Lo sarà.
Le luci si riaccendono.
– Ho aperto un canale con la base. Sono in attesa dell’accredito.
– So dove trovare i soldi, l’Eurospace li avrà.
Il countdown si ferma.
– Apertura del portellone in stand by. Hai dieci minuti per l’accredito.

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